E all'alba, agguato dalla Giordania di Foto Reuters

E all'alba, agguato dalla Giordania E all'alba, agguato dalla Giordania Fedayn filosiriani uccidono tre soldati d'Israele TEL AVIV nostro servizio Tre soldati israeliani sono rimasti uccisi ieri nella valle del Giordano in un agguato teso da guerriglieri palestinesi filo-siriani nell'apparente intento di provocare tensione fra la Giordania e il governo del conservatore Benjamin Netanyahu. Ma il premier israeliano e re Hussein di Giordania hanno subito organizzato fra i rispettivi eserciti una cooperazione tattica che non ha avuto risultati immediati, ma che è comunque senza precedenti. Per la prima volta elicotteri da combattimento israeliani sono stati autorizzati ad entrare nello spazio aereo giordano per inseguire i guerriglieri del filo-siriano «Fatah-Intifada» del colonnello Abu Mussa, responsabili dell'agguato. Ieri mattina Netanyahu - che aveva appena appreso del terrificante attentato di Dhahran ha detto al Segretario di Stato Usa Warren Christopher che Israele è pronto a combattere «contro un terrorismo che colpisce noi, ma che colpisce al tempo stesso i valori che noi condividiamo con gli Stati Uniti». Il premier ha parlato di una «epidemia» (la parola «nega» in ebraico significa anche pestilenza) che nel Medio Oriente «attacca vari Paesi, ma in primo luogo l'Occidente e la presenza statunitense». Nella sua analisi, due sono i focolai principali dell'infezione: l'Iran (che secondo il capo dello Stato israeliano Ezer Weizman sarebbe responsabile dell'attentato di Dhahran) e la Siria, che ha affermato Netanyahu - «ispira attacchi anti-israeliani utilizzando di volta in volta il territorio libanese o quello giordano». «La Siria - ha dichiarato Netanyahu - deve scegliere: o il terrorismo o la pace». Se sceglierà la prima strada, Israele cercherà - assieme alla Giordania e alla Turchia - di isolare Damasco sul piano internazionale. Nel corso di una telefonata serale Netanyahu ha avuto conferma da re Hussein che questi condivide i medesimi timori riguardo alla Siria: già al vertice del Cairo il monarca hashemita aveva accusato il presidente Hafez Assad di consentire l'infiltrazione in Giordania di commando di terroristi. Nell'imboscata - avvenuta presso il kibbutz di Naaran, 8 km a Nord di Gerico - i fedayn hanno dato prova di notevole capacità tattica e di una msolita freddezza. Dopo aver guadato il Giordano si sono appostati sulla sponda occidentale del fiume, nascondendosi nella vegetazione, e hanno atteso l'arrivo di una delle pattuglie israeliane che quotidianamente perlustrano a piedi la pista sterrata che corre lungo il confine. Quando i militari si sono trovati a pochi passi, i fedayn hanno svuotato alcuni caricatori di Kalashnikov, uccidendo subito tre militari. Hanno quindi perquisito la jeep che seguiva la pattuglia, asportando un mitra pesante MG e - dopo aver brevemente impegnato in uno scontro a fuoco una seconda pattuglia sono scomparsi nella vegetazio¬ ne, inseguiti invano da ingenti reparti israeliani e giordani. Negli episodi drammatici di Dhahran e di Naaran il Likud ha visto una conferma dell'analisi sostanzialmente pessimistica fatta da Netanyahu e Christopher martedì, cioè che il «nuovo Medio Oriente» profetizzato dall'ex premier Shimon Peres è per ora soltanto un'aspirazione. «Da Dhahran - ha detto Yoram Ettinger, un ex diplomatico vicino al Likud - abbiamo avuto un messaggio dal Medio Oriente vero, una regione in cui gli interessi comuni di Israele e Usa vanno oltre gli accordi di Oslo sull'autonomia palestinese». Ma da parte statunitense ci sono notevoli riserve sul governo Netanyahu: ai collaboratori di Christopher il premier è apparso «più estremista» di quanto pensassero. «Nell'incontro fra Netanyahu e Christopher ci sono stati momenti di disagio - ha confermato ieri David Makovsky, il commentatore diplomatico del conservatore Jerusalem Post -. Alla fine Christopher ha avvertito Netanyahu che se nei Territori ci saranno nuovi insediamenti, se la Orient House di Gerusalemme Est sarà chiusa e se il ritiro da Hebron non avverrà, Washington sarà obbligata a reagire». Aldo Baquls Un elicottero israeliano perlustra la zona di confine tra Giordania e Israele, dove i guerriglieri palestinesi filo-siriani hanno ucciso i tre militari di Tel Aviv [FOTO REUTERS]