SE PESA L'INCOGNITA PAESE di M. Già.

SE PESA L'INCOGNITA PAESE SE PESA L'INCOGNITA PAESE SE ò vero che - come disse una volta l'Avvocato Gianni Agnelli - quel che va bene al Paese va bene anche alla Fiat, si comprende la grande cautela con a quale il vertice di Corso Marconi ìa presentato in assemblea i conti del 1995 e le prospettive del 1996. Conti che, per altro, sono assolutamente ragguardevoli. Ma che appunto - proprio per il difficile momento economico-congiunturale che attanaglia l'Italia e l'intera Europa - non possono consentire al presidente della Fiat Cesare Romiti di lasciarsi andare a facili entusiasmi. Che pure, in condizioni «ambientali» diverse, sarebbero legittimi: il fatturato aumenta, l'utile cresce, il dividendo raddoppia, gli investimenti si continuano a fare secondo i piani previsti, l'indebitamento finanziario si mantiene sugli stessi livelli tra '95 e '96. grazie all'autofinanziamento. Il problema, dunque, non sta nei conti economici di questo biennio. Viceversa, oggi più che mai, esiste in Italia un'«incognita-Paese». Esiste una ripresa economica, quella del 1994 e di parte del 1995, che non è stata travolgente, e soprattutto non è stata sfruttata abbastanza per condurre in porto, in una fase espansiva, il risanamento dei conti pubblici, il rilancio degli investimenti e delle infrastrutture, il sostegno all'occupazione, le privatizzazioni. Tutte esigenze che oggi si sono trasformate in emergenze. A fronteggiarle, in un quadro di risorse limitatissime e di necessario, ulteriore taglio della spesa pubblica, c'è una compagine governativa ricca di personalità autorevoli e di grande spessore, a partire dal ministro del Tesoro Ciampi. Che può quindi tentare di farlo con soluzioni adeguate, originali. Ma a condizione che, tra spinte e controspinte interne alla maggioranza, si riesca a trovare un giusto equilibrio tra il rigore e il sostegno delle attività produttive in funzione anti-disoccupazione. Fino ad ora, a giudicare dalle scelte fatte nella manovra di aggiustamento dei conti, c'è stato il primo, non ancora il secondo. Con le prossime mosse, il governo dovrà quindi porsi il problema di riequilibrare l'intervento. E' l'unica richiesta che oggi, più ancora del calo dei tassi di interessi, grandi gruppi come la Fiat si sentono di avanzare. Nella consapevolezza di aver fatto, sul piano della gestione industriale e finanziaria, tutto quanto gli era possibile per mantenersi all'altezza della sfida competitiva. Da adesso in poi, appunto, l'incognita non è più di questa o quell'impresa, ma è di tutto il Paese, [m. già.]

Persone citate: Cesare Romiti, Gianni Agnelli

Luoghi citati: Europa, Italia