«Sarà un anno ancora impegnativo». Per la Snia si prepara l'ingresso di nuovi azionisti Fiat, un'96 da ottantamila miliardi di Francesco Manacorda

«Sarà un anno ancora impegnativo». Per la Snia si prepara l'ingresso di nuovi azionisti «Sarà un anno ancora impegnativo». Per la Snia si prepara l'ingresso di nuovi azionisti Fiat, un '96 da ottantamila miliardi Entro pochi mesi la New Holland in Borsa TORINO. Un fatturato consolidato che nel '96 toccherà gli 80 mila miliardi anche in presenza di una situazione di mercato difficile; la New Holland quotata in Borsa a New York «e forse anche in Italia» entro l'anno; Snia Bpd che non sarà smembrata, ma nella quale il gruppo ridurrà la sua presenza. Sono queste le principali novità emerse dall'assemblea della Fiat, che ieri si è tenuta per la prima volta sotto la presidenza di Cesare Romiti. Con l'avvocato Agnelli, presidente d'onore della società, seduto in prima fila, tocca a Romiti oggi avvertire azionisti e dipendenti che per il gruppo il '96 è un anno «ancora impegnativo» a causa delle «forti incertezze che accentuano la prudenza dei consumatori e degli operatori economici». Corso Marconi è uscito bene dalle secche del '93 - è il messaggio - ma adesso deve affrontare la prova di un mercato dell'auto, specie in Italia, sempre più asfittico dove aumenta la difficoltà nel conquistare quote. «I risultati soddisfacenti fin qui ottenuti - è ancora Romiti che parla - non possono essere considerati in termini assoluti come un punto di arrivo... ma devono essere continuamente migliorati». E la ricetta per migliorarli è sintetizzata in poche battute: «un forte impegno gestionale diretto all'ulteriore riduzione del punto di pareggio, l'innalzamento della qualità, l'affinamento dell'organizzazione, il più efficace impiego delle risorse umane». I dati dei primi tre mesi '96 confermano il trend positivo del gruppo, anche se in un contesto di mercato difficile: il fatturato consolidato è di 20 mila miliardi, in crescita dell'8% rispetto allo stesso periodo del '95. «Il risultato operativo al netto delle spese di ricerca e svi- luppo per 550 miliardi - spiega Romiti - è stato pari a 500 miliardi, con un'incidenza sul fatturato del 2,5% contro il 4,4% del corrispondente periodo del 1995». L'indebitamento, pari a 3500 miliardi a fine marzo, è vicino a quello dello stesso periodo del '95, e cresce invece di 900 miliardi sulla fine dello scorso anno «a causa dell'aumento del capitale circolante» e alla costituzione di stock di alcuni nuovi modelli. Per lo sviluppo e gli investimenti verrà utilizzata anche la linea di credito da un milione di dollari appena aperta. Il calo della redditività, pur bilanciato da un miglioramento degli oneri finanziari e dei risultati delle società consolidate, porta a un utile trimestrale prima delle imposte pari a 464 miliardi rispetto ai 608 del primo trimestre '95. «Nel secondo trimestre - precisa comunque il presidente - la redditività è cresciuta progressivamente e dovrebbe dare risultati migliori che nei primi tre mesi». Procedendo di questo passo, insomma, «la redditività dell'anno dovrebbe essere a livelli poco inferiori a quelli del '95» e per l'intero '96 ci dovrebbe essere «un sostanziale consolidamento dell'andamento economico e patrimoniale del gruppo sui buoni risultati conseguiti nel '95». Fa previsioni sull'intero esercizio anche l'amministratore delegato del gruppo Paolo Cantarella: «Il fatturato consolidato per il '96 dovrebbe attestarsi a 80 mila miliardi con investimenti per 5500 miliardi interamente spesati nel conto economico e un indebitamento finanziario netto sugli stessi livelli del '95». Gli azionisti che hanno approvato il bilancio '95, chiuso con 75.692 miliardi di fatturato consolidato, un utile netto di 2147 miliardi e un dividendo passato da 50 a 100 lire per le azioni ordinarie e privilegiate e da 110 a 130 per le risparmio (in pagamento dal 22 luglio), hanno anche votato una modifica dell'articolo 13 dello statuto della società reintroducendo il limite dei 75 anni di età per il mantenimento di cariche sociali. Una clausola che era stata abrogata nel '93, ricorda Romiti, quando gli azionisti chiesero al presidente Giovanni Agnelli e a lui stesso, all'epoca amministratore delegato, di restare in carica per assicurare la continuità della gestione in un momento di crisi. Tornati alla normalità quella deroga non ha più ragione di essere e «per quanto mi riguarda - commenta Romiti - io al compimento del settantacinquesimo anno di età, che cade nel giugno 1998, rassegnerò le dimissioni da consigliere e quindi anche da presidente della società». La quotazione della New Holland, la capogruppo del settore macchine agricole e per costruzioni che nel '95 ha fatturato 8150 miliardi con un utile netto di 392 miliardi e che oggi è controllata al 100% da Fiat, avverrà entro la fine di quest'anno. «L'operazione, molto complessa - spiega Romiti - sarà curata da due prestigiose banche d'affari, Mediobanca e Goldman Sachs». Non ancora definita precisamente la quota che andrà in Borsa, ma il presidente spiega che «la Fiat rimarrà comunque azionista di maggioranza e la quota che andrà sul mercato potrà essere comprosa tra il 30 e il 40%». Per il gruppo, inoltre, «emergeranno importanti plusvalenze e cospicui introiti di carattere finanziario». Per quel che riguarda la Snia Romiti disegna i nuovi scenari dopo il fallimento dell'operazione Supcrgemina: «La Snia oggi gode di grande salute e non abbiamo nessuna intenzione di smembrarla, ma stiamo cercando con altri soci di sistemare l'azionariato riducendo la nostra quota». Francesco Manacorda Il presidente «Lascerò la carica nel '98 quando compirò 75 anni» Giovanni Agnelli presidente d'onore della Fiat Il presidente della Fiat Cesare Romiti

Persone citate: Agnelli, Cesare Romiti, Giovanni Agnelli, Romiti

Luoghi citati: Italia, New York, Torino