Su Contorno l'ombra dei traffici di droga

Su Contorno l'ombra dei traffici di droga Su Contorno l'ombra dei traffici di droga SOSPETTI SUL PENTITO Lm FIRENZE m ALLEANZA con i trafficanti di droga stava per diventare il viatico verso la condanna a morte per il pentito di mafia Totuccio Contomo? Due anni fa il boss, che viveva sotto protezione, sarebbe slato rintracciato da chi avrebbe voluto fargli pagare con la vita il fatto di essere diventato un collaboratore di giustizia. Contomo sarebbe stato tradito da alcuni trafficanti di stupefacenti con cui era entrato in contatto per gestire alcuni affari personali, da «cane sciolto», ma che alla fine avrebbero permesso a Cosa nostra di mettersi sulle sue tracce. Il pentito sarebbe dovuto morire a Formello (Roma), dove il 14 aprile del 1994 venne scoperto un ordigno. La rivelazione emergerebbe dalle deposizioni di altri due pentiti e di un testimone raccolte nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Firenze sugli attentati con le autobombe del 1993. Per tutti questi episodi sono stati decisi trenta rinvìi a giudizio per esponenti di Cosa nostra come Totò Riina, Bernardo Provenzano, Leoluca Bagarella, Giovanni Brusca e molti altri. Nessuno smentisce che nell'inchiesta unificata sulle stragi della primavera-estate del '93 ci siano rivelazioni di due collaboratori di giustizia che parlano delle frequentazioni di Contomo con il mondo della droga. Tuttavia si fa notare che eventuali reati commessi da Con¬ torno stesso all'epoca in cui viveva, sotto protezione dello Stato, in una villetta di Formello, non rientrerebbero nelle competenze della Procura fiorentina. Da Roma, invece, rimbalzano voci che una indagine scaturita dalle rivelazioni dei pentiti non avrebbe trovato riscontri, né risultano segnalazioni alla commissione ministeriale per i programmi di protezione. Eppure dagli atti dell'inchiesta fiorentina risulta che la mafia riuscì ad organizzare l'attentato nei confronti del pentito dopo aver scoperto il suo nascondiglio segretissimo proprio perché in quel periodo Totuccio sarebbe stato in contatto con trafficanti di stupefacenti. Sono stati Pietro Romeo e Tony Calvaru- so a riferire agli inquirenti che Totuccio si tradì per le sue frequentazioni con l'ambiente della droga. Anzi, proprio Calvaruso ha riferito che sarebbe stato Luigi Giacalone (uno degli imputati per le stragi) a raccontargli che gli uomini di Bagarella e di Brusca arrivarono a scoprire la villa-rifugio di Contorno tramite un amico del pentito «che lavorava con gli stupefacenti» e con il quale Totuccio aveva rapporti «per questioni di droga». Contomo sparava molto bene e la cupola decise di pedinarlo con grande circospezione anche per questo motivo. Finché non fu deciso di farlo fuori con il tritolo, ma l'attentato fallì perché la polizia trovò l'ordigno in anticipo. la. a.]

Persone citate: Bagarella, Bernardo Provenzano, Calvaruso, Contorno, Giovanni Brusca, Leoluca Bagarella, Luigi Giacalone, Pietro Romeo, Tony Calvaru, Totò Riina

Luoghi citati: Firenze, Formello, Roma