Allarme Cia La Pearl Harbor informatica
Allarme Cia Allarme Cia LaPearlHarbor informatica WASHINGTON. I computer del Pentagono cominciano a non rispondere più ai comandi, i telefoni impazziti trasmettono migliaia di voci mescolate e incomprensibili, gli elaboratori che regolano la distribuzione di energia elettrica si spengono lasciando al buio le città, gli aerei civili e militari perdono il contatto con le basi a terra, i traffici ferroviari vanno fuori controllo, esplosioni qua e là diffondono il panico e il caos dappertutto. Non si tratta della sceneggiatura di un film, ma dello scenario di una «Pearl Harbor informatica», evocato molto seriamente davanti al Congresso americano dal direttore della Cia, John Deutch, come conseguenza di un attacco elettronico condotto nel cosidetto «cyberspazio» contro le principali reti di computer degli Stati Uniti. «Abbiamo prove che un certo numero di Paesi e gruppi terroristici sta sviluppando le dottrine, le strategie e i mezzi per condurre attacchi informatici» ha detto Deutch. «Praticamente ogni malintenzionato può acquistare i computer e il software necessari a condurre attacchi contro infrastrutture dipendenti da sistemi informatici», ha affermato Deutch. Di recente sono state registrate nuove intrusioni di «hackers» nei computer militari americani. «Può essere che mettano le loro capacità al sei-vizio di stati come Libia o Iran». (Ansai
Persone citate: Deutch, John Deutch
Luoghi citati: Iran, Libia, Stati Uniti, Washington
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