America, fobia di fine millennio Freemen e apocalittici, è l'era della paura

Uno storico: «Si diffonde la credenza che il governo sia arma del demonio» America, fobici di fin© millennio Freemen e apocalittici, è Vera della paura La profezia influenza anche il discorso politico ufficiale. E' in America che i giornali si sono serviti di titoli biblici per commentare il lancio della bomba su Hiroshima - «Energia Atomica per la guerra: La Nuova Bestia dell' Apocalisse» (Philadelphia Enquirer) - o un'inchiesta sul Manhattan Project «Armageddon» (The New York Times). E con Ronald Reagan alla Casa Bianca, solo 12 anni fa, gli interessi escatologici sono emersi in primo piano. Quando nel 1982 gli fu chiesto se pensava che la politica nucleare deU'amministrazione fosse ispirata dalla profezia biblica, il ministro della Difesa Caspar Weinberger rispose «ho letto il libro dell'Apocalisse e sì, credo che il mondo stia per fi¬ nire». Reagan stesso, nel 1984, confermò che la guerra nucleare era stata predetta dalla Bibbia. Anche la Casa Bianca di Bill Clinton è religiosa, ma la profezia agisce ad altri livelli. Negli Anni Novanta si è diffuso un senso di malessere e sfiducia nel governo, una profonda insicurezza nel futuro, che non si spiegano facilmente con dati materiali, poiché il Paese è in piena ripresa economica e gode di un indiscusso ruolo di leadership nel mondo. «E' uno dei sintomi più interessanti della popolarità della profezia biblica - spiega Boyer - che infatti parla di un periodo di grande prosperità e della crescita di un potere mondiale prima della fine. La profonda insoddisfazione nei confronti della vita pubblica e l'ostilità alla politica derivano dalla consapevolezza che la fine è vicina. Fino alla maggior parte del XX secolo è stata molto forte la credenza che Dio avesse una missione per l'America, un ruolo profetico nella salvezza del mondo. Adesso si sta affermando la visione che il governo è un nemico, parte dell'ordine mondiale demoniaco predetto dalla Bibbia. E il governo ne è fortemente delegittimato». Sia Bill Clinton sia il suo sfidante repubblicano Bob Dole lamentano la crisi dei valori e la degenerazione della morale. Su ciò esiste un consenso generale radicato nella tradizione profetica della «caduta». Ma in particolare, su questo terreno morale si mobilita la destra religiosa, altri¬ menti resa passiva dalla convinzione che la storia è preordinata da Dio. I fondamentalisti parlano del pareggio del deficit, ma sono solo interessati a combattere l'aborto, i diritti dei gay, e la laicizzazione delle scuole. Difendono i propri spazi, nella società secolare, o regno del demonio, per salvare se stessi e evangelizzare gli altri. Non è un caso che la SouthernBaptist convention, la più grande organizzazione di chiese, abbia lanciato una campagna per la conversione degli ebrei. Anche qui la profezia gioca un ruolo importante, sostiene Boyer «alla fine del mondo, è scritto, gli ebrei accetteranno Gesù come Messia». La difesa di Israele è centrale nella politica estera america¬ na, e non si tratta solo di geopolitica o della forza della cosiddetta lobby ebraica. I fondamentalisti cristiani sono diventati i sostenitori più accaniti del Likud, della cui ala oltranzista condividono la visione: «La profezia parla del la espansione di Israele oltre l'Eufrate e della ricostruzione del Tempio sul Dome on the Rock». Per tutta la guerra fredda l'Anticristo è stato personificato dal l'ex Unione Sovietica. In mancanza di sostituti credibili, Boyer ricorda che per «qualche tempo ci si orientava su re Juan Carlos di Spagna, perché secondo la profezia l'Anticristo emergerà in Europa, leader di un rinato impero Romano». Oggi, sia nella cultura di massa sia in quella re- ligiosa, si pensa invece che la grande minaccia attuale sia il sistema economico intemazionale. Nel libro The New World Order, dell'evangelista ex candidato presidenziale Pat Robertson, si legge che «secondo la profezia dell'Anticristo presto emergeranno tutte le infrastnitture che useranno l'organizzazione economica globale perché Satana possa controllare il mondo. Sotto il governo della Bestia - così è scritto - non sarà permesso a nessuno di comprare e vendere senza il suo marchio». Robertson, che come tutti i predicatori riesce a intrecciare una vasta gamma di trend attuali con il linguaggio biblico, individua il marchio della Bestia nella più impersonale e diffusa novità dell'economia moderna, la carta di credito. Chissà, con i tempi che coirono il nuovo Anticristo potrebbe essere la Cina. Idea bizzarra? Non troppo, secondo Boyer: «La competizione economica con l'Asia e vista dalla destra religiosa attraverso i passaggi dell'Apocalisse che si riferiscono a 200 milioni di uomini armati che marceranno dall'Est e saranno sconfitti da Cristo nell'Annageddon. Spesso gli interpreti delle profezie parlano di "orde cinesi", evocando il pericolo giallo con toni razzisti». E comunque con l'approssimarsi dell'anno Duemila c'è da aspettarsi una intensificazione delle profezie, perché «il significato del numero mille e dei suoi multipli deriva dal passaggio dell'Apocalisse che annuncia il ritorno del regno di Dio per mille anni. Il «millennium» qui ha un significato sacro, ma è confuso nella mente popolare con il calendario umano». E non solo negli Stati Uniti. Questo mese in Colombia si è diffuso il panico perché nella data 6-6-1996 l'allineamento di 6 evoca il numero della Bestia. E mentre a migliaia si sono affrettati a battezzare i figli per timore che la Bestia imprimesse su di loro il proprio marchio, a centinaia ne hanno approfittato per intascare offerte. Anna Di Lellio Uno storico: «Si diffonde la credenza che il governo sia arma del demonio» Il morbo nel Palazzo Reagan credeva alle profezie. E ora gli spiriti di Hillary