Il ministro: il progetto per la variante dell'autostrada è «tecnicamente fattibile» Bologna-Firenze, sì di Di Pietro di Raffaello Masci

Il ministro: il progetto per la variante dell'autostrada è «tecnicamente fattibile» Il ministro: il progetto per la variante dell'autostrada è «tecnicamente fattibile» Bologna-Firenze, sì di Di Pietro «Ma mancano i soldi, decida il governo» ROMA. La variante di valico dell'autostrada Al tra Firenze e Bologna, tecnicamente si può tare. Il problema è che costa 5700 miliardi e questi soldi non ci sono, né nel bilancio dell'Arias né - meno che mai in quello dello Stato. Stando cosi le cose, se dalla «fattibilità» si debba passare alla realizzazione, lo dovrà decidere il governo nella sua collegialità. La sostanza della risposta che il ministro Di Pietro ha dato ad un'interrogazione dei senatori De Carolis e Bosi. e tutta qui. Ma la «questione variante di valico» ha diviso tanti animi, ha richiesto tanti anni di discussione e di studio, che il fatto stesso che un ministro - e soprattutto un ministrosimbolo come Di Pietro - l'abbia dovuta affrontare davanti a un ramo del Parlamento, l'ha risvegliata dai sopori in cui era relegata. La vicenda comincia all'inizio degli Anni Ottanta quando, presidente della Regione Emilia Enrico Boselli, si avverte l'esigenza di «implementare» il tratto autostradale tra Firenze e Bologna-Modena. Si parla di una «variante di valico» in quanto il tracciato ipotizzato prevede che la sede stradale si discosti per alcuni tratti da quella attuale e che attraversi - valichi, appunto - l'Appennino. Intorno a questo progetto inizia ima serie di «studi di fattibilità», e ciascuno suscita entusiasmi esagerati e critiche ambientaliste non meno esasperate. Di certo si sa soltanto che solo la fase di studio costa cento miliardi circa. Oggi i termini della decisione sono ridotti essenzialmente a tre: una variante che preveda il raddoppio di alcuni tratti della sede stradale e lo svincolo verso la Val di Sette di un altro tratto e un secondo progetto per il raddoppio di alcuni tratti considerati pericolosi e troppo intasati. A questi si aggiunge un'ipotesi - del tutto alternativa - e assai ben vista dai Verdi e da Legambiente, secondo cui la «variante di valico» così come concepita andrebbe abbandonata, bisognerebbe limitarsi solo al raddoppio di alcuni ben definiti tratti in quanto pericolosi, e realizzare invece una bretella di collegamento tra la Al e il tratto emiliano della E45 Orte-Cesena. Ieri - rispondendo alle due interrogazioni - Di Pietro ha preso la decisione salomonica di saltare a pie' pari tutte queste dispute e, in un comunicato congiunto con il suo verde sottosegretario Gianni Mattioli (a cui poi si è associato anche l'altro sottosegretario, Antonio Bargone) ha fatto sapere che compito del suo dicastero è solo quello di dare un parere tecnico sulla possibilità che l'opera in questione possa essere realizzata o no - e questo parere ò favorevole - ma quanto alla decisione, è il governo a doverla prendere. Più nel inerito, Di Pietro ha detto che, comunque, «le difficoltà sorgono da un punto di vista finanziario, perché l'Anas non dispone dei fondi necessari, 5700 miliardi, e tali somme non sono reperibili neanche nell'ambito del piano pluriennale dei trasporti. In alternativa - ha spiegato - l'unica soluzione oggi praticabile è il raddoppio di quel tratto autostradale, un'opera che potrebbe essere realizzata mediante una concessione alla Società Autostrade per la realizzazione e la gestione, previo impegno di quella società ad affidare i lavori mediante lo svolgimento di una gara pubblica». «Vi è anche l'ipotesi - ha aggiunto - che l'Anas finanzi la realizzazione della variante di valico, anticipando i fondi necessan e ottenendo in seguito l'autorizzazione ad aumentare le tariffe». Ma queste sono solo ipotesi tecniche perché poi «toccherà al governo nella sua collegialità assumere le decisioni politiche conseguenti». Una decisione non indolore. Raffaello Masci L'intervento costa 5700 miliardi L'Anas non li ha né li stanzia lo Stato LEGENDA STRADA STATALE URETELLE ALLO STUDIO VALICO IN PROGETTAZIONE AUTOSTRADA MODENA *' PADOVA BOLOGNA MARE PRATO OVEStQ, BARBERINO SIENA FIRENZE RIMINI ANCONA CASENTINO Il ministro dei Lavori Pubblici Antonio Di Pietro