Versilia, 13 morti

Versilia, 13 morti Versilia, 13 morti Trovato il cadavere di un bimbo LUCCA. La tredicesima vittima del nubifragio è uscita ieri, straziata, dall'ammasso di detriti e macerie che ancora ostacola la strada che da Ruosina porta su, sino a Pruno e Cardoso, nel cuore ferito delle Apuane Versiliesi. E' il cadavere di un bambino di 9 anni. Alessio, travolto dalla furia del Vezza il giorno della tempesta insieme con la sua mamma, il nonno, la sua casa. Due giorni fa il padre, Umberto Ricci, lo cercava scavando nel fango della ferrovia, a Pietrasanta. Aveva riconosciuto tra i rottami le mura della loro abitazione, inghiottita come il resto di Cardoso dal fiume senza più argini e finita a pezzi in una rapida lunga 15 chilometri. 11 corpo di Alessio si era invece fermato a tre chilometri da Cardoso, ed è lì che i soccorritori ora cercano il corpo della madre, Valeria Guidi e del nonno Valentino. Le vittime del nubifragio sono adesso 13; i dispersi scendono a 6. Un cadavere, affiorato sabato mattina nelle acque di Marina di Massa, è ancora senza nome. La prefettura di Lucca non lo ha inserito nell'elenco delle vittime di Cardoso. Ritiene si tratti di una persona di passaggio, l'orse un turista, che nessuno è stato per ora in grado di identificare. Tra le macerie si scava, le ruspe non si fermano fino a notte inoltrata, ma nessuno si illude di poter trovare tracce di vita. Ieri, dopo l'entrata in funzione del ponte Bailey lanciato dai paracadutisti tra Ruosina e Serravezza, separate da una frana, la gente delle otto frazioni di Stazzcma, assistita in questi giorni solo dagli elicotteri, e tomaia a vedere quel che resta della propria casa. A Cardoso l'hanno persa quasi tutti, a Ponte Stazzemese si spala il fango per far defluire l'acqua che arriva alle soffitte. A Firenze, lontano dai luoghi della desolazione, è tempo di aspre polemiche. La rappresentanza di base dei vigili del fuoco scrive al prefetto Francesco Berardino che nei giorni del disastro «diverse unita hanno operato per 40 ore consecutive senza ricevere il necessario ricambio, consumando pasti di fortuna e trovandosi talvolta senza nessun punto di contatto con il comando delle operazioni». 1 dirigenti, che avrebbero dovuto essere sul posto per organizzare i soccorsi, dicono ancora i sindacalisti, si sono visti solo all'arrivo del direttore generale. Poi si sono nuovamente dileguati. L'accusa è grave: mentre la gente dell'Alta Versilia scappava rischiando di esseri; travolta dall'acqua e dalle frane, mentre altri morivano, il personale che poteva essere impiegato nel soccorso «stava innaffiando, a Firenze, i vialetti del giardino di Boboli». Chi se ne infischia, chi ne approfitta. Puntuali come sempre sono arrivati anche gli sciacalli. Domenica due giovani sono stati denunciat i perché sorpresi a rubare nei pressi delle abitazioni disastrate. In compenso e tornata l'energia elettrica quasi dappertutto, Telecom ha ripristinato i collegamenti telefonici. Scalta invece il divieto di commercio degli ortofrutticoli in tutta la zona alluvionata. Ancora chiusa l'Aurelia nel trailo ili Pietrasanta, sabato riapre la linea ferroviaria Genova-Livorno. Donatella Bartolini

Luoghi citati: Firenze, Livorno, Lucca, Pietrasanta, Ponte Stazzemese