Oggi comincia Wimbledon: Sampras cerca il quarto successo consecutivo Provaci ancora, Pete di Stefano Semeraro

Oggi comincia Wimbledon: Sampras cerca il quarto successo consecutivo Oggi comincia Wimbledon: Sampras cerca il quarto successo consecutivo Provaci ancora, Pete Ma il pericolo si chiama Becker LONDRA. Oggi a Church Road si apriranno i cancelli della Cattedrale e alle due del pomeriggio, puntuale come una preghiera, contro il cielo di Londra si alzerà la prima pallina. Sarà una pallina diversa dalle solite, di un inedito giallo fosforescente che, nei progetti e nelle speranze di tecnici e organizzatori, dovrebbe regalare a chi si troverà a rispondere ai servizi-bomba del ferocissimo tennis di oggi qualche preziosa frazione di secondo in più per inquadrare il proiettile di gomma, ma non turberà più di tanto la religiosa attenzione dei fedeli della racchetta. Dopo il primo punto - chissà se di Pete Sampras, numero uno del mondo e vincitore delle ultime tre edizioni del torneo, o di Richey Reneberg, la riluttante vittima sacrificale del match d'esordio - gorgoglierà austero e discreto il primo applauso e la sacra quindicina di Wimbledon potrà dirsi inaugurata. Dai Championship, quest'anno come sempre, ci si attende un lampo nel buio, l'accendersi di un faro che dia la rotta ad una stagione che sino ad oggi è vissuta, un po' scalena e bisestile, più su singoli episodi che sulla solidità di una trama. E che un simile oracolo lo si aspetti dal torneo più antico - nel '97 compirà 120 anni - e oggi più anomalo del circuito - visto che sull'erba ormai si gioca solo per preparare questi aristocratici quattordici giorni - è un segno tangibile di quanto il tennis porti affetto per le sue nebbiose origini. Wimbledon del resto raramente sbaglia i suoi verdetti, e nessuno dei 264 atleti in gara, neppure nell'anno olimpico, cambierebbe mai il Coppone vittoriano dei campionati con una medaglia d'oro... I due poli del tabellone maschile sono presidiati dal re scimmione Sampras, che con un quarto centro consecutivo si porterebbe a portata di zampa dall'epopea di Borg, e dal vecchio leone Boris Becker, che il primo dei suoi tre titoli londinesi lo artigliò nel lontano '85. Presente contro passato prossimo, insomma. I due s'incontra¬ rono in finale anche l'anno scorso e Boris riuscì a strappare solo un set: sembrava l'ultimo ruggito di Bum Bum che invece a gennaio ha vinto gli Australian Open, prima prova del grande Slam, il poker dei quattro più importanti tornei dell'anno. Becker ha poi dovuto rinunciare per infortunio a Parigi, dove Sampras, stremato da un tabellone durissimo, si è fatto eliminare dalla rivelazione Kafelnikov. Latitante l'altro fenomeno Agassi, discontinuo come al solito cavallo pazzo Ivanisevic, finché si è rimasti sulla terra ha ringhiato da protagonista Muster il mostro, che al Queen's, due settimane fa, facendo sudare Edberg in semifinale, era sembrato da corsa anche sull'erba. Uno stiramento e la stizza verso i gerarchi di Wimbledon, colpevoli di averlo retrocesso da seconda come voleva la classifica mondiale - a settima testa di serie come predicavano il buon senso e le quattro sconfitte al primo turno su quattro partecipazioni a Wimbledon - lo hanno però tolto dal tabellone. Sampras dovrà temere nella sua metà di tabellone, quella alta, la ritrovata vena del tedesco antipatico Michael Stich, campione a Wimbledon '91 e finalista quest'anno al Roland Garros, i servizi devastanti di un altro grande stilista dei campi come l'olandese Krajicek e di Ivanisevic, qui due volte finalista sfortunato. Chang e Edberg reciteranno probabilmente da mine vaganti, mentre in basso Becker dovrà guardarsi da Agassi, capace di risvegliarsi in qualsiasi momento come una faglia tellurica, da Jim Courier, da un temibile erbivoro come Todd Martin e soprattutto dal principino Eugenio Kafelni kov, talento formidabile e spoc chioso che ha stregato il Roland Garros e ora cerca una laurea de finitiva. Modeste, come al solito su questi prati, le speranze degli azzurri direttamente in tabellone: a Gaudenzi tocca il giovane e coriaceo Joyce e in prospettiva Kafelnikov, a Furlan un tipo to^ sto come Medvedev, a Pescosolido il non arrendevole Woodruff, mentre Caratti può contare su un giocatore qualificato. Fra le ragazze la favorita d'obbligo è Steffi Graf, vincitrice recente a Parigi, ma assente per infortunio in Australia dove invece ritornò al grande successo quella belvetta di Monica Seles, l'ex jugoslava che proprio la settimana scorsa a Eastbourne ha vinto il suo primo torneo sull'erba, inquietando Steffi. Dietro di loro sperano le due spagnole Sanchez e Martinez, la baby prodigio Hingis, e soffre per un infortunio che ne incrina le chances Chanda Rubin, la nera americana che molti indicavano come possibile sorpresa. Graf-Seles è la finale dei sogni, mentre per quanto riguarda i maschi i nostalgici rivorrebbero di fronte Edberg e Becker, i realisti Sampras e Becker, i più sfiziosi Sampras e Kafelnikov, per capire chi sarà il re del '96 e dei prossimi anni. Tutti ci auguriamo che, con il luminoso aiuto delle palline fosforescenti, si possa scorgere anche del grande tennis, non solo del tiro a segno. Stefano Semeraro Boris Becker, 29 anni, è reduce dal successo nel Queen's: il tedesco a Wimbledon l'anno scorso è arrivato in finale Pete Sampras (a sinistra) e Andre Agassi sono pronti per Wimbledon: il primo ha vinto le ultime tre edizioni del torneo

Luoghi citati: Australia, Londra, Parigi, Pescosolido