A sei giorni dal prologo del Tour de France, in tutta Europa si sono disputati i campionati nazionali SuperMario, e chi se no?

A sei giorni dal prologo del Tour de France, in tutta Europa si sono disputati i campionati nazionali A sei giorni dal prologo del Tour de France, in tutta Europa si sono disputati i campionati nazionali SuperMario, e chi se no? Per Cipollini tricolore e Olimpiade MONTE VEGLIO DAL NOSTRO INVIATO" Uscito dal Giro d'Italia dopo aver ustionato un non esiguo numero di sprinter, Mario Cipollini rientra in lotta e vince in volata il titolo di campione italiano. Al duello non era presente Bugno e per non esserci al termine di un circuito facile facile, ha dovuto recuperare in pieno il peggio del suo travagliato repertorio. Era un problema farsi staccare e lui ci ò riuscito. La maglia passa a un degno antagonista che prenota così il posto per Atlanta al quale molto teneva. «Lo prenota - precisa il et azzurro Martini - se al Tour conferma di essere il Cipollini tricolore». Oggi Martini rende nota una lista d'una decina di nomi (oltre a Cipollini, gli sono piaciuti Baldato e Fondriest) e di li pescherà la squadra delle Olimpiadi. Visto e considerato il percorso, Cipollini ha detto: è il mio. Ma siccome ama rifugiarsi nella scaramanzia, a tutti quelli che gli facevano: Mario, è roba tua, proponeva una scommessa: sulla sua sconfitta. Centomila a giocata. Deve pagare una bella cifra. La squadra di Cipollini, alla partenza, non e una squadra ma un esercito: diciotto compagni gli fanno da locomotiva e il lavoro comincia subito, comincia in verità un po' troppo presto, e quando scocca l'ora dell'arrembaggio, i gregari sono rimasti in quattro e Mario che, sulla linea di fuoco, ha fatto sempre sgobbare gli altri, deve trasformarsi anche lui in un gregario battitappeto. Gli restano comunque le forze per non mollare il traguardo a Traversoni di cui, in altre e più riposate circostanze, avrebbe fatto macerie. «La squadra era stanca, ero stanco anch'io, ma siccome non potevo perdere questa corsa, l'ho vinta. Ho fatto la prova generale per le Olimpiadi. Se in America non ci va il campione Italiano, chi ci deve andare?». Novantacinquesimo successo ( 15 quest'anno). Cipollini si presenta al Tour, che comincia sabato, con un carnet mozzafiato (soprattutto, da Abdujaparov a Jalabert, a chi vorrà cimentarsi con lui allo sprint). Si inizia con una fuga a sei di nessun disturbo. Cipollini fora al 9" giro ( 19 da pedalare, per un totale di 252 chilometri): prima battaglia, Mario rientra e torna la calma. La Sacco in testa al gruppo, chiude le porte a qualsiasi tentativo. Libertà soltanto a chi non è iscritto al club dei protagonisti. Il ritmo a poco a poco lievita e l'operazione di contenimento diventa stremante. Zampillano volenterosi seconda serie e la Saeco sempre di guardia. La Mg di Baldato, Bugno e Bartoli si decide a lanciare tre o quattro rangers per limare le corde allo squadrone di Cipollini e qua e là gliele lima. Poi, in salita (una salitella che dovrebbe inasprire ma non inasprisce la gara), Fondriest e Baldato tirano un colpetto. La Saeco, che è già con la lingua penzoloni, si sfalda, si ricompatta, si risfalda e si ricompatta. Ma soltanto Lelli, Scirea e Fagnini tengono duro. E arriva l'ultimo giro che è quello delle decisioni. Ancora sul¬ la salita, tenta d'andarsene Tafi (quello che alla Parigi-Roubaix non digerì per nulla il trionfo, prestabilito, del capitano Museeuw). Si agita Fondriest («Credevo di non esistere e invece esisto, buon segno per il Tour») e gli rispondono Baldato, Tronca, Guidi (un giovane favoritissimo, primattore al Giro), Faresin, Bettin, Lanfranchi e Cenghialta. A sei chilometri dallo striscione a Cenghialta salta in mente di fregare Cipollini. I resti della Saeco reagiscono, non ci mancherebbe altro che si piantassero adesso dopo 250 chilometri di sfacchinata. Cenghialta è acciuffato. Si prepara la fionda per Cipollini. Non è una gran fionda, gli elastici si so- no notevolmente ammorbiditi, ma le poche energie dei lanciatori (poveracci, agiscono più sui ricordi di come si porta allo scoperto il ras dei velocisti, che sulle proprie gambe) bastano al capitano per piazzare le più celebrate chiome del ciclismo italiano prime allo striscione. Baci e commozione. Cipollini ringrazia tutti, compreso l'affettuoso e appassionato pubblico che lo crivella di applausi. In cinquantamila lungo il tracciato e, dopo il temporalone notturno, c'era perfino il sole. Dunque, oggi i nomi degli aspiranti all'Olimpiade. Sabato, dall'Olanda, prende il via 0 Tour. Non abbiamo un corridore che possa vincerlo e forse neppure un corridore che possa battersi nei posti buoni della classifica. Ma Cipollini promette spettacolari volate e Gotti ottime scalate e Bartoli chissà: è il nostro giovane cavallo di razza. Fondriest spera, e noi con lui. Bugno al Tour non partecipa e così evita di commettere errori. Indurain tenta il 6° centro. Rominger, Berzin e Jalabert reggono i bastoni da mettergli tra le ruote. Gianni Ranieri Ordine d'arrivo. 1. Cipollini, campione italiano, 252 km in 6h 00'35", media kmh 42,048; 2. Traversoni; 3. Leoni; 4. Guidi; 5. Ferrigato; 6. Pelliconi; 7. Baldato; 8. Fondriest; 9. Colagé; 10. Ballerini st; 98. Bugno a 6'40". Cipollini (2° da destra), pur stremato e privo dell'appoggio dei compagni di squadra, riesce per pochi centimetri a piazzare il suo spunto vincente sulla linea del traguardo precedendo Traversoni (1° a sinistra) e conquistando il 15° successo stagionale (95° in carriera)

Luoghi citati: America, Atlanta, Europa, Italia, Olanda, Parigi