Incredibile ascesa del borgo abruzzese: se la vedrà con Torino, Genova e Palermo Castelsangro la carica dei 5 mila

Incredibile ascesa del borgo abruzzese: se la vedrà con Torino, Genova e Palermo Incredibile ascesa del borgo abruzzese: se la vedrà con Torino, Genova e Palermo Castelsangro, la carica dei 5 mila E i tifosi sono un migliaio DAI DILETTANTI ALLA SERIE B CASTEL DI SANGRO | L sogno di una notte d'ini- I zio estate è divenuto realtà. II Castel di Sangro è in serie B. I cinquemila abitanti di un antico borgo, incastonato nel Parco Nazionale d'Abruzzo, sono storditi e inebriati. Nel 1986 un'allegra brigata di amici disputava un dignitoso campionato dilettantesco, in Seconde, .ategoria. Era il 1992 quando il presidente Gabriele Gravina salì sui trono. In paese tutti lo considerano un autentico Re Mida. Industriale rampante con il fiuto per il profitto, ma non solo. Decise di condividere le sorti sportive del «Castello» ed era consapevole di utilizzare uno strumento per aggregare le popolazioni del comprensorio. In panchina l'artefice del miracolo è Osvaldo Jaconi da Mandello sul Lario. Giornalista pubblicista con l'hobby del calcio. Gravina lo chiamò per sostituire Pierluigi Busatta. Era il 1993 e per Jaconi fu subito gloria. Appena due stagioni, il tempo di far carburare tifosi e giocatori e lo scorso anno lo spareggio per la serie C1. Ironia della sorte, al Del Duca di Ascoli, il Castel di Sangro ebbe la meglio sul Fano. In quell'occasione i tifosi sangrini non erano molti e un supporto generoso venne fornito dagli ascolani che non gradivano la promozione degli odiati cugini di Fermo. Molti di loro ieri si sono amaramente pentiti. In questa stagione gli abruzzesi hanno raccolto successi e tanta simpatia. Poi hanno affrontato senza timori reverenziali gli ultimi ostacoli. Prima il Gualdo Tadi no, sconfitto in extremis. Il rag giungimento della finalissima è stato accolto con entusiasmo quasi smodato, ma profetico Una notte di follia ha sconvolto la quiete del paesino. Ma come d'incanto due regioni, Abruzzo e Molise, si sono strette attorno alla pattuglia giallorossa. Per lo spareggio con l'Ascoli sono giunti in quel di Foggia oltre tremila tifosi; non erano di più perché il paese non poteva certo «chiudere per spareggio». La lotteria dei rigori, che ha consacrato il Castel di Sangro, era prevista, forse sperata, comunque studiata. Altro che fortuna! Al 119' il tecnico giallorosso ha sconcertato tifosi e cronisti invitando gentilmente il portiere De Julis ad assistere in panchina all'ultimo atto. Tra i pali è andato Spinosa, poca filosofia, ma l'intuito giusto al momento giusto. Ed ora la B che mobilita un intero territorio. Il campo sportivo (definirlo stadio non è giustificato nonostante l'euforia) può ospitare solo duemila fedelissimi. Il primo cittadino, Roberto Fiocca, dopo aver dato il meglio di sé come ultra, riveste i panni dell'autorità e si prepara a convocare con urgenza il prossimo consiglio comunale con un punto su tutti all'ordine del giorno: uno stadio per la B. Alcuni considerano sufficiente un ampliamento, altri indispensabile una nuova struttura. E' certo che non si cambierà la denominazione: Teofilo Patini; i sangrini tengono troppo, a ragione, al concittadino più illustre del loro comune, una storia che affonda le radici in un ocre, città sannita, al tempo di Roma. La pittura di Teofilo Patini, patriota impegnato, non sarà offuscata dalle pennellate di Michelini e soci. Gravina, dal canto suo, dopo aver gentilmente ringraziato per i complimenti, si prepara a mettere mano al portafogli, con la consueta parsimonia che sino ad ora lo ha contraddistinto. E' indubbio che uno dei segreti del miracolo sangrino sta nello spogliatoio, composto da bravi ragazzi con poche pretese economiche. La bandiera giallorossa è quel Paolo Michelini che otto anni fa era in campo nello spareggio che aprì le porte del campionato Interregionale. In paese qualcuno, al Bar del lo Sport, fa della facile ironia «Metteremo in crisi tutte le squadre, sarà difficile ritrovarci e gli avversari, quando arri veranno, saranno già fiaccati dai tornanti, infilarli sarà un gioco da ragazzi». E non ha tutti i torti. Per raggiungere Castel di Sangro, a metà strada fra Pescara e Napoli, bisogna avventurarsi per strade di montagna. Un suggestivo trenino colorato, il Treno della Valle, consente di ripercorrere ogni giorno la Val di Sangro per apprezzare bellezze naturali e, dopo aver gustato i piatti dei cuochi mondiali di Villa Santa Maria, si giunge a Castel di Sangro. Dalla prossima stagione invernale il pacchetto turistico offre, dulcis in fundo, una gara di serie B. Ernesto Grippo LA NUOVA SERIE B BARI BRESCIA C. SANGRO CESENA CHIEVO COSENZA CREMONESE EMPOLI FOGGIA GENOA LECCE LUCCHESE PADOVA PALERMO PESCARA RAVENNA REGGINA SALERNITANA TORINO VENEZIA