Una prodezza di Poborski elimina il Portogallo in una gara in cui si infortuna Paulo Sousa.Vìncono i cechi e cresce il rimpianto

' ^ H Una prodezza di Poborski elimina il Portogallo in una gara in cui si infortuna Paulo Sousa 9\ Una prodezza di Poborski elimina il Portogallo in una gara in cui si infortuna Paulo Sousa Una prodezza di Poborski elimina il Portogallo in una gara in cui si infortuna Paulo Sou Vìncono i cechi e cresce il rimpianto I ■ Ancor più assurdo il nostro ko BIRMINGHAM DAL NOSTRO INVIATO Benvenuti alla partita del rimpianto, che è forte dopo aver visto all'opera contro il Portogallo la formidabile armata ceca che ha eliminato l'Italia dall'Europeo. C'è davvero da chiedersi come sia successo. Neppure gli errori presuntuosi dell'Arrigo giustificano una sconfitta con chi, nel match di Birmingham, ha costruito mezza palla gol nel primo tempo e una di più nel secondo. Eppure la Cekia, questa squadra dimessa e senza qualità regali, va avanti. Uno a zero al Villa Park, quanto basta per arrivare alla semifinale che i cechi non avrebbero mai sperato di raggiungere. Per loro sarà difficile mettere insieme una formazione contro la Francia. Il tedesco Krug ha espulso Latal e ha ammonito tra gli altri Suchoparek, Beibl e Kuka che saranno squalificati. Ma l'impresa è comunque importante. Il Portogallo è una squadra da subbuteo. Innanzitutto per la statura, che è piccola come quella degli ometti di plastica e soprattutto in avanti i portoghesi ne pagano il dazio. Giocano a trecento tocchi per azione. Imitano le loro donne quando lavorano di cucito, un punto a destra e uno a sinistra, un po' su e un po' giù. Il risultato è che dopo un minuto la palla è al punto di partenza. Ma potrebbero fare altro? Chissà. Certamente con nanerottoli come Joao Pinto che saltano in aria al primo contatto come se fossero coriandoli è du ro immaginarsi che i portoghesi attacchino con traversoni e pai le lunghe. Devono costruirsi una trama barocca che li porti a smarcarsi. Loro però eccedono, alla fine c'è sempre un piede che interrompe il cesello e bisogna ricominciarlo daccapo. Ieri abbiamo visto che Paulo Sousa è tornato ai livelli ultimi nella Juventus, cioè ha un'auto nomia ridotta a mezz'ora. Quan to a Rui Costa si è spento dopo un'avvio più che decoroso. Senza i suoi lanci attaccare è diventato ancora più complesso. Il primo tempo è stato un elogio del nulla, però ben confezionato. Le ricamatrici portoghesi hanno fatto il loro dovere, portando una volta al tiro Sa Pinto (23'), Kouba ci ha messo il pugno. I cechi non si sono fatti stanare. Formazione a una sola punta, il modestissimo Kuka, quattro centrocampisti e cinque difensori. L'impressione era che soltanto da una azione con palla ferma i killer dell'Arrigo avrebbero ottenuto un gol e che non cercassero altre avventure. L'unica azione era di Poborski, che al 33' saltava i difensori portoghesi sulla destra e metteva in mezzo un buon pallone: Kuka si muoveva ovviamente nel senso sbagliato e l'occasione sfumava. Nella ripresa Oliveira capiva che bisognava immettere potenza. Fuori Sa Pinto e dentro Domingos che entrerebbe nelle tasche di Pollicino. Insomma la situazione non cambiava e la Cekia provava a spingere. Non premere, spingere un pochino. E all'8' arrivava il gol con un'azione personale di Poborski. Visto il rendimento di Kuka e di Smicer, autore del gol decisivo ai russi ma del tutto assente ieri sera, non poteva che provarci il biondino, già protagonista dell'eliminazione della Roma in Coppa Uefa. Poborski sfruttava il rimpallo sul contrasto debole di Sousa, evitava Oceano e con un pallonetto dal limite dell'area saltava Vitor Baia uscitogli incontro. Il Portogallo riprendeva a fare il torello, sempre con meno baldanza. Soltanto Cadete si trovava con la palla giusta, al 38', ma sbagliava il tocco di testa come ai bei tempi in cui deprimeva il Brescia. C'era soltanto il tempo per l'espulsione di Latal (doppia ammonizione). Ma dopo aver castigato l'Italia con un uomo in più, i cechi sapevano tenere bene per gli ultimi otto minuti. Anche perché nel frattempo restavano pure in dieci i portoghesi per l'infortunio, che pare abbastanza grave, di Paolo Sousa, toccato duro da Kubik. Marco Ansaldo PORTOGALLO [4 4 2] gfa REP. CECA [4 5] H VICTOR BAIA sv KOUBA 7 SECRETARIO 5,5 LATAL 5 COUTO 6 HORNAK 6,5 HELDER 6 KADLEK 6 DIMAS 6 SUCHOPAREK 6 OCEANO 6,5 NEMEC 6 [19'StFOLHAl sv POBORSKI 7 SOUSA 6 BEJBL 6.5 RUI COSTA 5,5 NEMECEK 6 FIGO 5 [48' st BERGER] sv [37'st CADETE] sv SMICER 5 JOAO PINTO 4 [39'stKUBIK] sv SA PINTO 6 KUKA 5 [1'stDOMINGOS] 5 All.: OLIVEIRA 6 All.: UHRIN 6,5 Arbltro: KRUG [Germania] 6 Rate: 8' st Poborski. Espulso: 37' st Latal. Ammonltl: Suohoparek, Helder, Smicer, Sa Pinto, Latal, Beibl, Secretario, Kuka, Latal, Joao Pinto. ' ^ H9t\BUT096I"tfzz* ■ Il ceco Nemececk (a destra) contrastato da un portoghese nell'incontro che ha qualificato un po' a sorpresa i cechi alla semifinale dell'Europeo