La folle notte del vendicatore Derìso spara agli amici e poi ne sequestra due

La folle notte del vendicatore Brescia: ventenne protagonista di un inseguimento da film concluso all'alba La folle notte del vendicatore Derìso, spara agli amici e poi ne sequestra due BRESCIA. Tutto è cominciato con uno stupido scherzo, poi si è sfiorata la tragedia. Un ragazzo di 21 anni, lasciato a piedi in discoteca dagli amici, si è vendicato sparando: ha ferito un coetaneo, ha sfiorato con due colpi di pistola una coppia seduta al bar, ha sparato anche ai carabinieri che lo inseguivano. Si è arreso dopo un giorno di fuga. Tutto inizia la notte tra venerdì e sabato. Gianfranco Seggioli, operaio di Caino in Valtrompia, viene abbandonato dagli amici davanti ad un locale. Per tutta la sera l'han preso in giro con frasi del tipo «ma non sarai un finocchio?». Poi litigano, e gli amici se ne vanno. Gianfranco medita la vendetta: torna a casa in autostop, il mattino va al poligono di Mompiano: prende una pistola, una Tanfoglio da tiro calibro 9x21, centra qualche bersaglio poi infila di nascosto l'arma sotto la giacca e in tasca si mette una scatola con cento pallottole. Torna a Caino, pranza e telefona alla sorella: «Oggi uccido tre miei amici, poi la faccio finita e mi sparo». E sulla porta di casa dice alla madre una frase che lei non capisce: «Se muoio non farmi il funerale, capito?». Alle 16,15 arriva al bar Azzurro, due passi dallo stadio. Lì trova gli amici. E a quel punto la sua ira esplode. Appoggia la canna della pistola alla gola di un amico. «Urlava, non si capiva cosa dicesse», raccontano poi i testimoni. Un primo colpo finisce al soffitto, due sfiorano una coppia, il quarto frantuma il ginocchio di Leonardo Semestrali, 20 anni, di Nave. Poi Gianfranco sale sulla sua auto e raggiunge Nave. Lì, pistola in pugno, rapina una Lancia Thema e spara un colpo per terra. Poi un'altra folle corsa verso Lumezzane. Alle 17,30 si presenta a casa della cugina Eva Bertoli di 20 anni. Le urla di seguirlo, altrimenti si ammazza. I due raggiungono a Nozza Vestone la casa di un altro cugino, Paolo Anettoni di 20 anni. Anche a lui Gianfranco Seggioli ripete che si ucciderà, poi lo carica in auto. Ma l'operaio capisce che per fuggire deve essere solo. Così scarica i cugini vicino ad Odolo in Valsab bia e parcheggia l'auto ai bordi di un bosco. E' lì che per tutta la sera lo cercano polizia e carabinieri. Ieri mattina l'epilogo. Alle 4,30 i cani dei carabinieri fiutano le sue tracce, i militari gli arrivano vicino, al punto che Gianfranco spara in aria per allontanarli. Poi il ragazzo l'ugge a piedi, e ruba un'altra auto L'ultima: alle 9,45 si arrende ad un posto di blocco. Ora Gianfranco e in carcere. Non parla con nessuno, non risponde alle domande del magistrato e non apre bocca nemmeno con sua madre che i carabinieri sono andati a prendere nel piccolo paese della Valtrompia. Neanche a lei ha voluto spiegare il perché di quella notte brava. Fon».neanche lui lo sa. Fabio Carminati

Persone citate: Eva Bertoli, Fabio Carminati, Gianfranco Seggioli, Leonardo Semestrali, Nozza, Paolo Anettoni

Luoghi citati: Brescia, Lumezzane, Nave, Odolo, Vestone