A Berlino annuncia un nuovo sinodo continentale per il Giubileo Il Papa no all'Europa pagana

A Berlino annuncia un nuovo sinodo continentale per il Giubileo A Berlino annuncia un nuovo sinodo continentale per il Giubileo Il Pupa; no all'Europa pagana «La libertà non è diritto all'arbitrio» BERLINO DAL NOSTRO INVIATO Praga, Lituania, e adesso Berlino: Papa Wojtyla corona il suo pellegrinaggio di rivincita nell'Est europeo. Una doppia rivincita, contro il nazismo prima e il regime comunista dopo; e un allarme per il futuro: «Non sono solo i dittatori politici a limitare la libertà - ha gridato dallo Stadio Olimpico di Berlino, il luogo-simbolo del Reich nazista - c'è bisogno di uguale (orza e coraggio per contrapporsi al risucchio dello spirito del tempo, che è orientato al consumo e al godimento egoistico della vita». E lancia la parola d'ordine, di fronte ai «pagani della metropoli»: «Il nostro compito nel mondo postula da noi cristiani non di assimilarvisi e di servire i comodi contemporanei rinunciando cosi alla nostra identità. Esso richiede invece che rimaniamo cristiani». Papa Wojtyla desiderava da molto tempo venire a Berlino, e ha riempito di simbologie le undici ore della visita lampo nella capitale della Germania riunificata; li.-» persino atteso di venire qui per annunciare un nuovo (secondo) «Sinodo por l'Europa», un'assemblea straordinaria dei vescovi di (ulto il continente per preparare il Giubileo. «Che vengano creati i presupposti per un'e- poca di autentica rinascita a livello religioso, sociale ed economico». Papa Wojtyla non ha detto, come fece Kennedy, «Ich bin ein Berliner», «sono un berlinese», ma avrebbe potuto. Una città simbolo, Berlino, intorno a un luogo simbolo della storia di due secoli, la Porta di Brandeburgo, nata - ironicamente - per ospitare la Dea della Pace. Lo Camicie Brune a falangi hanno sfilato là sotto; il confine fra il settore russo e britannico l'ha tagliata, il Muro l'ha coperta. Ma «la forza della violenza e della coercizione, dei muri e dei fili spinati, non ha potuto lacerare i cuori degli uomini». Il Papa ha camminato sotto la Porta, a fianco del Cancelliere Kohl, e ha voluto ricordare che «è stata occupata da due dittature tedesche. Poiché avevano paura della liberta, gli ideologi trasformarono la porta in un Muro». «Ma esso è crollato proprio come il muro di Gerico - ha detto il Cancelliere Kohl - è bastato il grido sonante che invocava libertà. E oggi la Porta di Brandeburgo costituisce per tutti noi il simbolo della libertà, della comprensione e della pace». Al suo arrivo in auto alla Porta di Brandeburgo Wojtyla è stato contestato da un grappo di giovani con una sab'e di fischi ed una ragazza completamente nuda ha cercato di superare le transenne, ma è stata bloccata dalla polizia. Per il resto il Papa è stato accolto come un amico: «Noi tedeschi le dobbiamo molto», ha detto il Cancelliere, e poi ha parlato da leader del Paese-guida dell'Europa: «Mi auguro che i cristiani, sia cattolici che evangelici sappiano sfruttare le nuove opportunità offerte da un dialogo con i cristiani ortodossi in Europa. Trattasi ora di gettare un ponte ecumenico dai chiostri e dalle cappelle dell'Irlanda fino alle chiese e cattedrali di Kiev e Mosca». Ma non si ferma qui: «Per un futuro felice del nostro continente appare altrettanto importante che le tre grandi religioni monoteistiche della terra, il Giudaismo, il Cristianesimo e l'Islam, si ricordino e riflettano sulle radici comuni». Dalla Porta di Brandeburgo Giovanni Paolo II ha lanciato il suo grido di allarme: «Libertà non significa avere il diritto all'arbitrio! La libertà non è un lasciapassare! Chi trasforma la libertà in un lasciapassare le ha già inferto un colpo mortale». Il Pontefice parlava come se si rivolgesse all'Europa dal suo centro politico, non solo geografico: «La nuova casa Europa ha bisogno di una Berlino libera e di una Germania libera». [m. t.] E Scoppola assolve i cattolici «Ma non ci fu una condanna esplicita» ^:r;:::::::::::::::-:::.:: ■■■■il :V-:;;:;:y:;-::::]:;:f!:;:;:':;:;':x::i:o^:: V-'- ; '. : ;..'xV 'y'y^M;:\ ■ llllisfi' Il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, joaquin Navarro (nella foto), dopo essersi consultato con i suoi superiori della Segreteria di Stato vaticana, ha spiegato ai giornalisti il salto del periodo nel discorso papale

Persone citate: Dalla Porta, Giovanni Paolo Ii, Kennedy, Navarro, Papa Wojtyla, Scoppola