PADRI E FIGLI Quell'indimenticabile gita che mi fece amare le montagne

emona emona a cura di Renato Scagliola PADRI E FIGLI Quell'indimenticabile gita che mi fece amare le montagne 7 mw m mwm 1955 P m IP s >m il forte di Fenils, passava per la frazione Eclause - dove ci fermavamo sempre a salutare Vittoria, una donna monumentale che gestiva la trattoria - e continuava verso il rifugio laciando sulla destra le Grange della Valle. Dal rifugio partimmo la mattina dopo alle 4 per la vetta. Mio padre portava la sua vecchia macchina fotografica a soffietto Pocket Kodak 24x30 a lastre, insieme al cavalletto, e la Ferrania Falco n a pellicola che conservo ancora. Le soste erano rare, dato il poco tempo disponibile. Dal rifugio raggiungemmo, dopo un lungo pianoro e un ripidissimo sentiero, il colle d'Ambin; di qui attaccammo una pietraia che ci portò all'inizio del ghiacciaio del Niblè. Dalla cima del Niblè (mt 3.365), scendemmo verso la Punta Ferrand che raggiungemmo verso le 9,15. Qui mio padre scattò molte foto, poi finalmente ci sedemmo per uno spuntino a base di alici in salsa rossa piccante, uova sode, insalata di pomodori e peperoni e una borraccia di ottima freisa. Attorno solo il silenzio e nel cielo azzurro qualche rado volo di aquila. Soddisfatti scendemmo per il Sentiero dei Duemila e il colle Clopacà. La gita non era ancora finita che io già chiedevo a mio padre quando sarebbe stata la prossima, e lui rispondeva: «Calma, lasciami godere questa giornata e presto ne faremo un'altra». Sono passati oltre 40 anni da quella gita e la passione per la montagna aumenta sempre più, quando questa è guadagnata con sforzo, allegria e spirito di adattamento. Non potrò mai dimenticare questi episodi, vissuti con amore e passione da un padre e un figlio, che serba il ricordo sempre vivo di chi fu non solo padre, ma maestro di vita.

Persone citate: Ferrania, Renato Scagliola