OMBRE SUL LETTINO

OMBRE SUL LETTINO OMBRE SUL LETTINO Se il medico dell'anima s'innamora del corpo del paziente, i contrastati rapporti tra Freud, Jung e Sabrina Spielrein UN METODO MOLTO PERICOLOSO John Kerr Frassinelli pp. 674, L. 42.000 I potrebbe pensare che le storie d'amore tra psicoanalisti e pazienti siano così affascinanti perché rientrano nella tipologia delle storie colpevoli e generalmente destinate a finir male; in quanto manifestazioni esemplari del principio che presiede all'amour passion, fanno sognare e, contemporaneamente, eccitano la virtuosa indignazione. Ma sarà davvero così? Per esempio, gli amori tra il commendatore e la segretaria, che sono anch'essi colpevoli e per lo più senza futuro, tendono ad essere visti, come testimoniano barzellette e vignette umoristiche, con maggiore indulgenza. A parte gli interessati, muovono il sorriso piuttosto che l'ira. Ci deve essere allora qualcos'altro. Anzitutto, è particolarmente emozionante che queste storie vedano come protagonista proprio ciò che la terapia vorrebbe addomesticare, e cioè quel movimento vorticoso in cui slanci dell'anima e languori corporei tendono a fondersi ed a guidare forsennatamente la danza. Anziché lo sguardo che allontana, così caro a una concezione forse troppo apollinea della terapia, qui vengono in primo piano i corpi che si avvinghiano, con l'inevitabile corredo di umori e secrezioni. Per così dire, il demone che è insieme la ragione stessa dell'analisi ma anche ciò che questa tenta di nominare e di educare, ingaggia la sua battaglia nell'intento di scambiare con un colpo di mano le posizioni e di portare l'analisi nel suo territorio, «per mangiarti meglio, bambina mia». Vi è poi un altro fattore da prendere in considerazione, ed è che ai commendatori non vengono richieste le virtù eroiche che si chiedono ai terapeuti dell'anima. Intendo dire che è comune proiettare sugli analisti delle idee di perfezione, del genere Grande Padre, Salvatore e simili. Quando si scopre che di salvatori non ce n'è e che anche i migliori hanno Da un caso d'isteria a una «proibita* relazione sentimentale: psicoanalisi romanzata, gelosie e pettegolezzi p gelo E un'ombra, questo viene vissuto comi; delusione e tradimento non solo dal paziente ma anche dal vasto pubblico che, guardando dal buco della serratura, vorrebbe veder confermata l'ingenua speranza che almeno li c'è qualcuno che sa e può, che non sbaglia mai ed al qual<- dunque è possibile affidarsi completamente. E così, anziché pensare, con la bella oggettività delln statistica, che ogni vita professionale contempla un certo numero di incidenti di percorso, la questione si fa subito tragica. !n tal modo però si evita anche di considerare che non sempre si tratta di incidenti di percorso, e che talvolta gli errori possono essere fecondi. Giacché alla fine il modo in cui una cosa ha origine conta meno di ciò che della cosa stessa si riesce a fare. Un esempio particolarmente luminante di quest'ultima affermazione è la relazione che, tra alti e bassi anche molto violenti, ha tenuto lungamente (circa 15 anni) legati Jung e Sabina Spielrein, una giovane paziente che, presa in cura per una gravissima torma di isteria, divenne poi ella stessa a analista piuttosto famosa Ai rapporti tra Jung, Freud e Sabina è dedicato il ponderoso ma leggibilissimo volume di Kerr, che si inserisce a pieno titolo nel filone della saggistica divulgativa di stampo anglosassone, rigorosamente antiideologica e fisiologicamente attenta ai fatti, alla documentazione precisa ma non pedante. La lettura è molto diver-

Persone citate: Frassinelli, Freud, John Kerr, Jung, Kerr, Sabina Spielrein, Sabrina Spielrein