Il ministro Napolitano: l'incuria non c'entra, il nubifragio è stato una fatalità Quattrocento case sotto il fango

Il ministro Napolitano: lìncuria non c'entra, il nubifragio è stato una fatalità Il ministro Napolitano: lìncuria non c'entra, il nubifragio è stato una fatalità Quattrocento case sotto il fango LUCCA. Ieri a Lucca è arrivato il ministro dell'Interno, Giorgio Napolitano. Assieme a Barberi, sottosegretario alla Protezione civile, ha visto le rovine, i detriti, la disperazione che il nubifragio ha lasciato dietro di sé nelle province di Lucca e di Massa Carrara. Ha visto, sorvolando con l'elicottero; il fango che copre il paese che non c'è più, Cardoso, cento case inghiottite, intere famiglie cancellate, una decina di dispersi. E ha detto il ministro: «Sorvolando la zona, se si vedono quelle gole, quei boschi e quei corsi d'acqua si capisce perché questo disastro non è paragonabile a quello degli ultimi anni, per i quali la cementificazione é spesso l'incuria sono state cause preponderanti. Qui, si è trattato di un nubifragio di una violenza inaudita, fatale». Napolitano prima di lasciare Lucca ha assicurato al prefetto che il governo decreterà per le zone colpite lo stato di calamità. Intanto sul territorio che va dalla Versilia alla Garf agnana sono circa 400 gli uomini impegnati nel soccorso e nei ripristino della viabilità. Agli incroci delle strade montane di Serravezza i vigili urbani si proteggono dalla polvere del marmo con le mascherine. Nei centri di raccolta ai contano e si sistemano presso famiglie di volontari i senzatetto. Solo nella zona dell'Alta Versilia sono circa 400. Negli obitori continuano ad arrivare cadaveri straziati-. Ieri la conta si è fermata a 13, ma si teme che non sia finita. Undici s^no gli identificati. Due sono ancora senza nome, tra questi un extracomunitario di colore. L'ultima vittima ritrovata è una bambina di 4 anni, Giulia Macchiarmi: il mare di Portovenere l'ha restituita completamente sfigurata. Fra le priorità che il ministro Napolitano ha messo ieri immediatamente in conto c'è quella del ripristino delle comunicazioni. Sono infatti ancora completamente isolati i paesi di Pruno e Volegno, minuscoli centri montani raggiungibili soltanto attraverso la strada che da Serravezza saliva oltre Ruosina, Ponte Stazzamese e Cardoso, e che adesso non esiste più. L'ha inghiottita la piena del fiume Vezza, insieme con la bella piazza Europa che stava davanti al municipio. Ora, per accedere a palazzo civico, gli abitanti passano attraverso una collinetta di fango messa insieme dalle ruspe a coprire una voragine profónda 10 metri. Oltre non si può più andare, e gli elicotteri dei vigili del fuoco, dei carabinieri e della protezione civile continuano a portare lì pane, acqua, generi di prima necessità. Dice Elena Casigliani, assessore ai Servizi sociali al Comune di Serravezza: «La generosità della nostra gente ci ha consentito di sistemare 400 persone. Ma chi gli darà una casa a tutti questi senzatetto?». Vanino Chiti, presidente della Regione Toscana, risponde a questo e ad altri interro¬ gativi con uno stanziamento di 21 miliardi, 10 dei quali destinati all'edilizia residenziale. Un milione di yen, pari a circa 14 milioni, arrivano inaspettatamente addirittura da Nagasaki. La cifra è stata donata dal governatore della città giapponese agli alluvionati della Versilia in occasione della cerimonia di posa di una statua a Puccini nel parco di Giovar, a Nagasaki. Poca cosa rispetto all'effettivo ammontare dei danni. Negli ammassi di detriti sono infatti finite fabbriche, serre, segherie del marmo, animali, campi coltivati. E se Napolitano parla di pura fatalità, la procura della Repubblica di Lucca ha aperto comunque un'inchiesta. «Atto dovuto - ha precisato il procuratore Fabio Quattrocchi - i reati ipotizzati, al momento contro ignoti, sono quelli di omicidio colposo plurimo e inondazione». Donatella BartoJini Due del nubltn che si è Versilia Le vittime accertate sono 13. A sinistra Giorgio Napolitano

Luoghi citati: Comune Di Serravezza, Lucca, Nagasaki, Ponte Stazzamese, Portovenere, Toscana