Ruba, condannato a leggere

Ruba, condannato a leggere L'Aquila, i magistrati gli hanno «prescritto» quattro romanzi Ruba, condannato a leggere Si era impossessato di libri antichi L'AQUILA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Condannato a leggere quattro libri di narrativa. E' la «pena» inflitta a un ragazzo abruzzese di 17 anni, protagonista di un rutto commesso, con un compagno più grande, nell'appartamento di un antiquario. Avevano rubato preziosi libri d'epoca ritrovati dai carabinieri nelle abitazioni dei ragazzi. Se alla fine dell'anno il giovane avrà dimostrato di essersi dedicato alla lettura sarà prosciolto dall'accusa di furto. La verifica la farà il giudice per le indagini preliminari presso il tribunale per i minorenni dell'Aquila, Federico Eramo, lo stesso che gli ha imposto la singolare prescrizione. Il ragazzo dovrà sostenere una sorta di piccolo esame. Sarà interrogato su «Marcovaldo» di Italo Calvino e su «Il sergente nella neve» di Mario Rigoni Stern. Per gli altri due libri gli ò stata data la facoltà di scelta. Il ragazzo dovrà leggerli, seriamente: la sua parola, infatti; non basterà. Dovrà raccontarne la trama e il significato. «Non cercare di fare il furbo raccontandomi i risvolti di copertina perché li conosco», gli ha detto il magistrato. Il giudice Eramo spiega perché ha sottoposto il ragazzo all'istituto della prova. «Il codice di procedura penale per i minori - spiega - prevede tale istituto e non è la prima volta che lo applichiamo. E' un'opportunità che si dà ai minori non recidivi seguendo un percorso altamente rieducativo. Il giovane è incensurato, fa l'operaio e viene da una famiglia perbene. E' proprio in questi casi che bisogna dare una chance in più. D'altra parte il processo minorile, a differenza di quello ordinario, accentua l'aspetto rieducativo della pena. L'obiettivo è tendere al recupero del minore. Certo, quando ho detto al ragazzo che avrebbe dovuto leggere quattro libri è rimasto un po' sconcertato: "Come faccio a leggere tutti questi libri, lavoro, non avrò tempo", mi ha detto. E' stato a questo punto che gli ho detto scherzosamente di non fare il furbo e che sarebbe bastato rinunciare qualche volta ad andare al cinema, in discoteca o al bar. Il minore - dice il giudice - è l'adulto del domarli e in questi casi l'importante è buttare il seme». Eramo non credeva che la sua iniziativa potesse suscitare tanto interesse. Per i libri ha un amore sviscerato. Quando gli si chiede perché avesse scelto proprio quei libri, il giudice sorride: «Non potevo certo fargli leggere i libri che aveva rubato: persino un antico codice del Regno delle due Sicilie, davvero volumi preziosi». Si sposta con la poltrona girevole, allunga una mano sullo scaffale e sfila con un gesto metodico, come potesse riconoscerli anche al buio, «Marcovaldo» e «H sergente nella neve». «Vede, questi libri li ho letti alla scuola media; sono semplici, ma fanno molto riflettere e il ragazzo, certo non abituato a leggere, dovrà capire che anche da un libro, che non deve essere necessariamente uno strumento di tortura, possono trarsi insegnamenti. Quando mi è giunta la richiesta del suo rinvio a giudizio ci ho riflettuto molto: non era un ladro incallito, non aveva precedenti, aveva riconosciuto il suo errore, era disposto a chiedere scusa al derubato. Così, con una sorta di contrappasso dantesco, ho deciso di imporgli questa particolare prescrizione». Se alla fine del programma rieducativo, nel corso del quale il ragazzo sarà seguito da un assistente sociale, avrà dimostrato di aver seguito tutte le prescrizioni, il reato sarà estinto con sentenza «per esito positivo della prova». Altrimenti sarà rinviato a giudizio. L'istituto 'di «messa alla prova» deriva dalla «probation» del diritto anglosassone applicata diffusamente in Inghilterra e in Usa. In Italia trovò applicazione solo nel 1989 con l'entrata in vigore del nuovo codice di procedura penale minorile. Roberto Ettorre Applicato l'istituto della prova previsto per i minori «E' incensurato, non posso rovinarlo» «Entro sei mesi dovrà dimostrare di averli capiti e raccontare la trama» Una scena del film «L'attimo fuggente» L'insegnante porta i suol allievi più difficili ad amare la lettura delle poesie

Persone citate: Eramo, Federico Eramo, Italo Calvino, Mario Rigoni Stern, Roberto Ettorre

Luoghi citati: Aquila, Inghilterra, Italia, L'aquila, Usa