Magie d'argento made in Italy di Enrico Benedetto

Magie d'argento made in Italy Magie d'argento made in Italy PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Un giro del mondo inargentato. Parigi, poi Bruxelles, Madrid, Vienna e Londra. Trentaquattro autori, 150 opere e una materia prima l'argento - che non da oggi serve di trampolino al design italiano nel mondo. Aperta da pochi giorni al 112 dell'avenue Kléber ove ha sede la fondazione Coprim, «Il design nell'argenteria italiana» è già un successo. Che siano vasi, tagliacar»»te, vassoi, candelieri... o realizzazioni inedite come il «sacco» di Eros Genazzi, il rendez-vous con un'audace eleganza è sicuro. Colpisce, insomma, non la preziosità gli oggetti esposti toccano comunque il miliardo - bensì la magia delle linee. Ideatore della rassegna itinerante, l'architetto Lucio lezzi osserva come sia forse azzardato parlare in termini formali di Scuola Italiana che seduce il mondo, ma che indubbiamente l'italianità delle proposte - e il pubblico non manca di rilevarlo - «stacca» dal panorama francese. Che a inventare siano Olga Finzi (due appena, le donne), Massimo Zucchi, Ennio Pasini, Gabriele De Vecchi, le loro realizzazioni mantengono l'impronta dell'originalità. Arte, allora? No, se guardiamo alla riproducibilità - sia pure in serie limitatissime: da 22 a 99 esemplari - dei pezzi. Sì, invece, qualora il parametro siano il gusto e la capacità inventiva. Quanto ai prezzi, che il metallo venga impiegato doviziosamente e nella sua lega più raffinata (il 925 per 1000) non favorisce quotazioni irrisorie. In compenso, la griffe di un designer celebre incide in misura trascurabile sulla valutazione. Ma all'iniziativa va riconosciuto un merito supplementare. Quello di far intuire che malgrado una gloriosa, secolare tradizione orafa, l'argento noi; ha il futuro dietro le spalle. Malgrado per rarità lo battano oro, platino, e non pochi altri metalli nobili - spiega lezzi - la sua plasmabilità rimane imbattibile. Specie sui grandi volumi. E la possibilità di farlo dialogare con altri elementi - dal legno al travertino, all'alabastro - nella stessa composizione aggiunge charme e calore all'insieme. Nella selezione di tazze, teiere e caffettiere che gli argentieri italiani presentano, l'abbinamento vale in particolare per i manici. Esaurita l'ipotesi avorio, per non incrudelire sugli elefanti, ed escludendo un manico ustivo d'argento massiccio, è quella lignea che ottiene il maggior successo. Il pellegrinaggio della estemporanea nelle maggiori capitali riuscirà a sedurre gli europei. In compenso, salvo miracoli, gli italiani non potranno mai vederla in patria. Solo una fugace presentazione alla presidenza della Camera, il 27 maggio. Pensare che l'idea origmaria era quella di un periplo made in Italy, da Venezia a Palermo. Enrico Benedetto

Persone citate: Ennio Pasini, Eros Genazzi, Gabriele De Vecchi, Olga Finzi

Luoghi citati: Bruxelles, Londra, Madrid, Palermo, Parigi, Venezia, Vienna