Ricostruita la passione che ispirò il romanzo di Roche e il film di Truffaut

Ricostruita la passione che ispirò il romanzo di Roche e il film di Truffaut Ricostruita la passione che ispirò il romanzo di Roche e il film di Truffaut Sulle tracce dei personaggi autentici: tra utopia, follia, matrimoni impossibili KATHE a Jules e a Jim: «Noi dobbiamo ripartire da zero e riscoprire le regole: correndo dei rischi e pagando 1 in contanti». Jules a Kathe: «La tua massima è questa: in una coppia bisogna che almeno uno dei due sia fedele: l'altro». «Jim avrebbe voluto morire di Kathe, sopravvivere era un'offesa». Jules era la compassione; Jim, la passione; Kathe, la mostruosità. «... Ma chi possiede di più una donna: colui che la prende o colui che la contempla?». «Ci vogliono tutt'e due» disse Jules. Indimenticabili sequenze del film più cult di Truffaut, fedelissimo al romanzo autobiografico che HenriPierre Roche (Jim) ha scritto nel '53, piccolo gioiello dimenticato, poi scovato proprio dal regista nel '61 e ora continuamente ristampato in Italia da Adelphi. Utopia, follia, il sangue. 0 più brutalmente 11 triangolo spezzato, sintesi di una vicenda privata ma anche di un'epoca, i primi tre decenni del secolo tra Parigi, Berlino e Monaco, arte, letteratura e trasgressione, e, per l'appunto, titolo del libro di Manfred Flùgge, francesista docente nell'Università di Berlino, ora in uscita da Pratiche nella traduzione di Bianca Battaggion e Elisabetta Fontana. Cioè la «vera storia di Jules e Jim» ricostruita per la prima volta con pazienza e metodo ma non senza l'indispensabile charme, inseguendo le tracce dei protagonisti autentici, Jules, ovvero lo scrittore tedesco Franz Hessel, grande amico di Benjamin insieme al quale traduceva la Recherche e discuteva dei Passages, autore di pagine finissime, il flaneur dell'arte di andare a passeggio, di Romanza parigina (riproposta dalla Biblioteca del Vascello un paio d'anni fa), figlio di ricchi banchieri ebrei, diviso per tutta la vita tra Berlino e Parigi. Siamo nel 1906 e seguenti, i suoi punti di riferimento sono Montmaitre e soprattutto Montparnasse, il Café du Dome e il pateau Lavoir, Picasso e Jules Romain, un pizzico di droga al «Lapin agile», Marie Laurencin, la prima donna che divide con Pierre Roche, il grande dandy e mercante d'arte, «uno di quei personaggi che si incontrano sempre a Parigi - come di-

Luoghi citati: Berlino, Italia, Monaco, Parigi