Guerra mondiale su Boutros Ghali

Per gli Stati Uniti è responsabile di sprechi, corruzione e immobilismo Il Segretario Onu si ricandida, Washington: opporremo il veto alla rielezione Guerra mondiale su Boutros Ghali America contro Cina e Francia: non lo vogliamo più LA CRISI DEL PALAZZO DI VETRO WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Con una brutalità senza precedenti, il governo degli Stati Uniti ha annunciato ieri ufficialmente che è pronto a opporre il veto in Consiglio di Sicurezza pur di impedire la riconferma di Boutros Boutros-Ghali a Segretario Generale dell'Orni. «E' un peccato che questa situazione abbia avuto un simile sviluppo», ha dichiarato, annunciando il veto, il portavoce del Dipartimento di Stato Nicholas Burns, dopo aver appreso della decisione definitiva di BoutrosGhali di ricandidarsi. Si aprirà così un complicato braccio di ferro internazionale prima attorno a Boutros-Ghali e poi durante l'inevitabile ricerca di un suo successore di qui a dicembre. Sarà un problema in più per Bill Clinton, che avrebbe preferito concentrarsi sulla campagna elettorale. Ma, so- prattutto, la lotta per la successione a Boutros-Ghali potrebbe portare alla luce e esasperare la grave crisi che, a oltre 50 anni dalla loro nascita, le Nazioni Unite stanno attraveirnndo. Al momento della sua nomina, oltre quattro anni fa, il diplomatico egiziano aveva assicurato che non avrebbe cercato di ottenere un secondo mandato. Ma nei mesi scorsi, mentre si avvicinava la scadenza del primo, il settantaquattrenne Boutros-Ghali ha cominciato a cambiare idea, fino a che, l'altro ieri, ha annunciato ufficialmente l'intenzione di ricandidarsi, «in seguito al sostegno manifestatogli da numerosissimi Paesi», come ha detto il suo portavoce. Clinton era già stato convinto sei mesi fa dal suo Segretario di Stato Warren Christopher a prendere posizione contro la riconferma di Boutros-Ghali e, in seguito, lo stesso Christopher e altri ambasciatori della Casa Bianca sono andati a parlare con il Segretario Generale per tentare di convincerlo garbata- mente a non ricandidarsi. A un cero punto Christopher ha offerto a Boutros-Ghali la riconferma per un solo anno, ma questi ha rifiutato dicendo: «Perché un anno solo e non due o tre o quattro?». La ragione pubblica per la quale gli americani sono contro Boutros-Ghali è che l'uomo, pur essendo definito «un distinto diplomatico», non ha la formazione culturale e gli strumenti per guidare l'Onu verso il processo di ristrutturazione di cui tutti dicono abbia bisogno. Que¬ sto per la forma. Nella sostanza, il governo americano ritiene che Boutros-Ghali non solo «manchi degli strumenti» per riformare l'Onu, ma sia anche il responsabile principale di una sua ulteriore degradazione, nella forma di gravi sprechi, megalomania interventista e anche corruzione. Inoltre - questione non secondaria - gli Stati Uniti non hanno dimenticato il fiasco in Somalia e l'irriducibile opposizione di Boutros-Ghali a bombardamenti Nato contro i serbi. Non è mai esistito un Segretario Generale dell'Orni che gli americani abbiano detestato tanto. La questione è seria, perché, nel frattempo è montata in Congresso una forte ostilità nei confronti dell'Orni. Poiché gli Stati Uniti sono il Paese al mondo più indebitato nei confronti dell'Orni, Clinton non riuscirà mai a onorare la sua promessa di saldare il conto se, anche attraverso la nomina di un Segretario Generale meno ostile al Congresso, non riuscirà ad abbassare la tensione. Si fanno già molti nomi di uomini e di donne, ma molti pensano che questa volta la situazione potrebbe essere matura per il primo Segretario Generale donna. La candidatura più quotata al momento sembra essere Suella del Primo Ministro irlanese Mary Robinson, ma Burns ha detto che esistono anche «altre candidature altamente qualificate». Cina a Francia hanno espresso sostegno a Boutros-Ghali, preparandosi a contrastare l'eventuale scelta americana per un successore. La Germania, come del resto l'Italia, ha assunto una posizione più prudente. Ma, comunque vadano le cose, sembra probabile che il prossimo Segretario Generale sarà scelto dopo duri scontri. Paolo Passarmi Per gli Stati Uniti è responsabile di sprechi, corruzione e immobilismo UNA POLTRONA PER NOVE MARY ROBINSON primo ministro irlandese GRÒ HARLEM BRUNDTLAND ex primo ministm norvegese SUSANNA AGNELLI ev ministro degli Esteri italiano SADAKO OGATA Giappone, Alto Commissario Onu peri rifugiati ELISABETH REHN ex ministro della Difesa finlandese KOFI ANNAN Ghana, sottosegretario Onu per le operazioni multinazionali JAYANTHA DHANAPALA ambasciatore dello Sri Lanka a Wasfmgton GARETH EVANS ex ministro degli Esteri australiano RICHARD G0LDST0NE ex ministro della Giustizia sudafricano L'ex primo ministro norvegese Grò Harlem Bruntland, Susanna Agnelli e il sottosegretario Onu Kofi Annan, candidati alla successione di Ghali