«Farmaci, industria punita»
«Farmaci, industria punita» «Farmaci, industria punita» Nazzari: i tagli costeranno 8000posti ROMA. Per l'industria farmaceutica è emergenza. Di fronte ai tagli predisposti dal governo nella nuova «manovrina», il vertice esecutivo di Farmindustria - presidenza e giunta - si è dimesso ieri mattina in segno di protesta al termine di una brevissima assemblea ordinaria. In un'atmosfera resa incandescente anche dalla mancata partecipazione del ministro della Sanità Rosy Bindi, il presidente della Farmindustria, la Federazione degli industriali farmaceutici, Federico Nazzari annuncia: «In queste ore si stanno prendendo decisioni che toccano drammaticamente il comparto farmaceutico colpito in pieno dalla manovra sul versante della sanità. Siamo il Paese che ha i prezzi dei farmaci più bassi del 30% rispetto alla media europea e la risposta del governo è ancora in direzione dei tagli». Breve pausa e, poi, Nazzari alza il tiro: «Sono interventi punitivi che comprometto¬ no in modo rilevante la vitalità del comparto e per le multinazionali costituiscono un disincentivo agli investimenti». In realtà, dopo aver conseguito per un lungo periodo vistosi risultati economici, ora l'industria dei farmaci perde colpi e passa alla controffensiva. Il direttore generale della federazione Ivan Cavicchi proclama lo stato di emergenza del settore e annuncia la prima contromisura: blocco del turn-over all interno delle imprese. Su 30 aziende-tipo, spiega Cavicchi, ci sarà una perdita secca di 500 miliardi per effetto della manovra Bindi e si creeranno nel comparto dai 6000 agli 8000 nuovi disoccupati. Nello stesso tempo si avranno seri contraccolpi sul terreno sociale: il 90% delle confezioni farmaceutiche passeranno dalla «fascia A» a carico del Servizio sanitario nazionale alla «fascia C» a completo carico dei cittadini», [g. c. f.l
Persone citate: Bindi, Cavicchi, Federico Nazzari, Ivan Cavicchi, Nazzari, Rosy Bindi
Luoghi citati: Roma
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