Assedio giudiziario ai Clinton di Paolo Passarini

Via al processo Whitewater II, nuovi guai dalTFbi e accuse di evasione fiscale Via al processo Whitewater II, nuovi guai dalTFbi e accuse di evasione fiscale Assedio giudiziario ai Clinton Il Presidente da teste rischia di diventare imputato Hillary costretta a rispondere ancora alla Commissione WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE L'apertura, ieri a Little Rock, del secondo processo collegato allo scandalo Whitewater è destinata a scaldare ulteriormente una campagna elettorale che si annuncia già incandescente. Come nel primo processo, conclusosi venti giorni fa con pesanti condanne per tutti gli imputati, anche in questo Bill Clinton comparirà come testimone con un deposizione registrata su nastro e non come imputato. Ma, come nel primo processo, gli imputati sono accusati di reati compiuti per compiacere l'allora governatore dell'Arkansas, che, diventato nel frattempo presidente, verrà di nuovo a trovarsi in una posizione estremamente sgradevole oltreché pericolosa. Infatti, alla fine, lo stesso Clinton potrebbe vedersi trasformare in imputato. La ragione per cui i collaboratori di Clinton alla Casa Bianca sono più preoccupati per questo secondo processo, del quale si è parlato poco, che del primo, del quale invece si era parlato moltissimo, è piuttosto evidente: il caso appare più semplice da capire e le accuse più chiare. Alla sbarra sono due funzionari di una piccola banca dell'Arkansas, la Perry County Bank di Perryville, accusati di avere illegalmente distratto l'ondi per finanziare la campagna governatoriale di Clinton del '90. Il veleno è nell'accusa riguardante uno di questi finanziamenti, compiuto da uno dei due, Herby Branscum. Si tratta di una donazione non registrata di 7 mila dollari (circa 10 milioni di lire), in cambio della quale Branscum avrebbe ottenuto, dopo le elezioni, l'incarico di capo della commissione autostrade dello stato. Lui nega, come del resto negherà Clinton nella sua testimonianza registrata, ma esistono dei testimoni, ai quali lo stesso Branscum avrebbe confidato la natura della transazione. Nel primo dei due processi, i coniugi McDougal, soci dei Clinton nella speculazione Whitewater, e il successore di Clinton come governatore dello stato, Guy Tucker, sono stati condannati per aver premuto su un banchiere al fine di ottenere un prestito illecito finito poi nelle casse della società Whitewater. L'accusa più grave della quale sono stati ritenuti colpevoli è «conspiracy», che in Italia sarebbe «associazione a delinquere»: si verifica quando persone con cariche importanti premono coordina- tamente su un sottoposto per ottenere un favore illegale. Anche Clinton, secondo il principale teste d'accusa, il banchiere David Hale, avrebbe fatto parte della «conspiracy», premendo per il prestito di 300 mila dollari. Ma fino a questo punto Clinton non è stato incriminato, anche se potrebbe sempre esserlo. Resta comunque il fatto che, per la gente comune, è molto più difficile afferrare la materia del primo processo che la semplice meccanica della «vendita degli incarichi» al centro del secondo. E qui sta il grosso pericolo di questa seconda deposizione di Clinton. Purtroppo per lui, i guai, ancora una volta, non sembrano venire soli. Dopo una tregua di quasi due anni, Clinton appare destinato ad avviarsi verso la fase calda della campagna elettorale con un grosso fardello di accuse sulle spalle. Ba¬ sti pensare che il giudice Susan Webber Wright, che presiede la Corte federale di Little Rock, dopo aver diretto il Whitewater 1, vedrà di nuovo comparirsi davanti come testimone il suo ex professore di diritto, diventato nel frattempo Presidente, nel Whitewater 2 e se lo ritroverà davanti tra qualche mese come imputato nel processo per molestie sessuali intentatogli da Paula Jones. Ma c'è dell'altro. Mentre il procuratore speciale per il caso Whitewater, Kenneth Starr, sta indagando anche sullo scandalo del «Travelgate» (il licenziamento indebito e per fini clientelari di sette funzionari dell'ufficio viaggi), la vicenda dei documenti riservati dell'Fbi trovati alla Casa Bianca continua a crescere. Al termine di una breve indagine interna, il direttore del Bureau, Louis Freeh, aveva concluso che quei 408 fascicoli riservati su altrettanti esponenti repubblicani erano stati ottenuti «senza giustificazione». Ma adesso il Secret Service ha demolito definitivamente la versione della Casa Bianca, sostenendo di non aver fornito alcuna lista dei nomi per la concessione dei lasciapassare. La lista, quindi, era stata compilata ad arte e il sospetto che quei fascicoli fossero stati richiesti per gettare fango su avversari politici sta prendendo sempre più piede. Nel frattempo si è saputo che il rapporto della Commissione d'inchiesta del Senato per lo scandalo Whitewater, che sarà diffuso oggi, accusa i Clinton di altre evasioni fiscali per 50 milioni. Inoltre Hillary ha dovuto ieri rispondere sotto giuramento ad altre domande scritte della Commissione. C'è aria di forte burrasca. Paolo Passarini Il presidente Clinton deve fronteggiare sempre nuovi problemi legali (foto ansa]

Luoghi citati: Arkansas, Italia, Little Rock, Washington