la nuova dc: «Ora uniamo il Centro» di Fabio Martini

Il risultato siciliano rilancia il progetto di creare un unico cartello con Forza Italia, ccd e cdu Il risultato siciliano rilancia il progetto di creare un unico cartello con Forza Italia, ccd e cdu la nuova de; «Ora uniamo il Centro» Casini: federazione alla francese. Il capo? Ci pensiamo poi ROMA. Nella sua casa sulle colline bolognesi Pierferdinando Casini è ancora in pigiama, con la mano destra tiene la tazza col caffelatte e con la sinistra il telecomando. Non c'è che dire: quei primi dati sulle elezioni siciliane che scorrono su Televideo sono più dolci del miele. Casini commenta tra sé e sé: «La de è morta, ma i democristiani no...». Sono le 10 del mattino, il capo del ccd sta iniziando a degustare la sua vittoria, quando squilla il telefono: «Pier, sono Fini: complimenti per il risultato elettorale, ma me lo potevi anticipare...». E proprio mentre a Bologna è in corso lo sketch telefonico Casini-Fini, negli stessi minuti a Roma c'è un signore che varca il portone di piazza del Gesù con la bocca dolce e l'umore leggero: è Rocco Buttigliene. Il solito completo grigio, l'antico toscano in bocca, il segretario-filosofo entra nel suo studio poco dopo le 10 e i suoi lo accolgono così: «Rocco le prime proiezioni erano sbagliate: abbiamo vinto noi!». Lunedì 17 giugno resterà una giornata indimenticabile per i nipoti della «grande» de: ccd e cdu che appena due mesi fa avevano raccolto in Sicilia un quarto dei voti rispetto a Forza Italia, ora hanno addirittura superato gli «azzurri» di Sicilia. Non è poco: da quando la de è soltanto un ricordo, mai i post-democristiani avevano portato a casa un successo così corposo. E sull'onda, ricomincia a lievitare un progetto che per ora circola soltanto nei passaparola : chiudere la stagione del «Polo delle libertà» e far nascere quanto prima una nuova forza politica di centro che riunisca in un unico cartello Forza Italia, ccd e cdu. E circolano già ipotesi di nomi alternativi: Unione nazionale, Movimento repubblicano popolare e con la fantasia che c'è in giro altri seguiranno. Certo, nelle dichiarazioni ufficiali il progetto del nuovo cartello prende formulazioni più soft e la più comune è quella usata anche ieri da Buttiglione: «Serve arrivare quanto prima ad una federazione di centro». Ma dopo le elezioni siciliane almeno una cosa è certa: federazione o no, per il Polo è arrivata l'ora delle scelte strategiche, «perché non possiamo continuare a tenerci la cassa da morto in casa...», dice Casini dalla sua casa di Bologna. E gli ex democristiani si preparano a calare le loro carte: il 25 giugno si terrà il consiglio nazionale del ccd, una sorta di congresso e di resa dei conti tra Casini e Mastella, mentre un mese dopo i cdu di Buttiglione terranno il loro con¬ gresso nazionale. «E davanti a noi si profilano due scenari spiega il presidente dei senatori ccd Francesco D'Onofrio -. Il primo viene da una lettura moderata del risultato elettorale: stabilizzare i partiti, andare ad un Polo imperniato su quattro forze distinte». Ma c'è anche il secondo scenario, «quello che richiede più coraggio dice D'Onofrio -, arrivare in un arco ragionevole di tempo ad un nuovo contenitore che raccolga le esperienze cattoliche e liberali presenti in Forza Italia, Ccd e Cdu». E' il progetto di una federazione alla francese e Casini ha già pronta una nuova sigla: «Sì, la chiamerei Unione Nazionale, un cartello che sull'esempio giscardiano metta assieme partiti, ma anche associazioni, club, società civile...». Già, ma una volta morto il Polo e nata la fe¬ derazione, è pensabile che il leader resti lo stesso? «Sono problemi che affronteremo quando saranno maturi», glissa Buttiglione. Fin qui i progetti. Ma ccd e cdu, proprio perché sempre più radicati, fanno fatica persino a unirsi in un unico partito: Mastella e molti quadri periferici resistono all'idea di un grande Centro. Anche perché se la federazione lievita, avrà un «presidente» (Berlusconi) e magari un «segretario». Dice Buttiglione, il più tenace tifoso della federazione: «Certo, ci sono resistenze, ma è un politicante chi fa questioni personali su progetti di questo spessore...». E intanto a chi gli chiede se fra due anni tutte le vecchie sigle del Polo potrebbero non esistere più, Casini risponde: «Mai dire mai...». Fabio Martini DSDNzz«sl

Luoghi citati: Bologna, Roma, Sicilia