Corsa a due per la lega Dilettanti di Gianni Romeo
Il 13 luglio ci sarà l'elezione del successore di Salvatore Fusco, cha lascia dopo 12 anni Il 13 luglio ci sarà l'elezione del successore di Salvatore Fusco, cha lascia dopo 12 anni Corsa a due per la lega Dilettanti // calcio piemontese in cerca di un nuovo presidente Lm APPUNTAMENTO del 13 luglio per il calcio piemontese è davvero speciale e le società non devono sciuparlo: dopo più di un decennio hanno l'opportunità di scegliere il nuovo presidente regionale. Prima, scegliere era un po' diffìcile. Regnava Fusco, un tipo al quale dava fastidio avere intorno gente che non la pensasse come lui; ancor più fastidio che qualcuno votasse contro di lui. E la gran parte delle società non voleva dargli fastidio, temendo gli eventuali dispetti del re. Sono situazioni non nuove nello sport, in Piemonte come altrove. La democrazia e il sereno confronto dovrebbero essere il passaporto per entrare in un territorio che coinvolge la gioventù, manda messaggi educativi; ma in realtà le nubi della vita quotidiana hanno inquinato da tempo anche questo ex territorio felice. Ora in Piemonte c'è il fatto nuovo. Il re improvvisamente e anche un po' misteriosamente ha deciso di non ripresentarsi candidato, dopo che già aveva iniziato la nuova campagna elettorale, dopo che aveva chiesto a tante società le firme per la rielezione. Perché? Noi preferiamo saltare al di là di tanti sussurri. Preferiamo andare oltre anche a fatti incontestabili, come le dimissioni del decano dei consiglieri regionali, motivate in una dura lettera che è stata tenuta troppo nascosta. Non è nostra intenzione qui mettere in cattiva luce il signor Fusco. Semmai ci chiediamo e chiediamo al calcio regionale se è legittimo che il re sulla via dell'esilio (qualcuno dice esilio dorato come consigliere nazionale a Roma; si vedrà) abbia il diritto di condizionare ancora i sudditi, imponendo (a chi vorrà lasciarselo imporre) la candidatura di Isolato, il suo delfino. Si tira indietro, Fusco, ma vuole avere la sua poltrona ancora in comitato. E' giusto? E' giusto che aspiri a sostituirlo un uomo senza dubbio rispettabile ma di poca esperienza nelle società, portato dal lavoro a vivere fuori Piemonte? O semmai don Aldo Rabino, da sempre galvanizzatore di giovani, da sempre un motore dello sport praticato, che bene ha lavorato nel settore giovanile, da sempre rispettoso delle opinioni altrui? La risposta alle società piemontesi. Ognuno, esprimendo il suo voto, sceglie il suo destino. Gianni Romeo
Persone citate: Fusco, Isolato, Salvatore Fusco
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