«Ma non dobbiamo scoraggiarci» di C. Eh.

la Ferrari perde la strada Todt ammette: serie incredibile di problemi, cercheremo i rimedi nei test di Imola «Ma non dobbiamo scoraggiarci» Schumi incita il team, però non pensa più al titolo UN PASSO INDIETRO MONTREAL OPO le feste di Barcellona, i pianti virtuali del Canada. Una terribile doccia fredda sulla Ferrari che pur non avendo mai spalancato le porte a un eccessivo ottimismo, sperava in un altro risultato. L'elenco dei guai che ieri hanno colpito la scuderia di Maranello è simile a un bollettino di guerra. Schumacher è rimasto fermo in pista al momento del giro di ricognizione per un problema di pressione benzina, dovuto quasi certamente a un inconveniente elettrico. Poi il motore si è messo in moto, ma il tedesco è stato costretto a partire per ultimo. Quando Michael ha cercato di recuperare, si è trovato a combattere con i freni che non erano bilanciati (e per questo motivo lo hanno superato in molti). Infine si è ritirato dopo aver fatto il rifornimento di benzina e cambiato le gomme al 41° giro: prima dell'uscita dei box ha perso il semiasse destro. Ben più corta, addirittura, la storia di Eddie Irvine: sulla sua vettura si è rotta una sospensione posteriore. «Queste sono le corse», ha commentato laconico e disincantato Schumi. Poi rivolgendosi a un amico, ha aggiunto: «Però la vettura era perfetta». L'umorismo non manca neppure nei momenti peggiori. E in effetti quella di ieri è stata un assoluto una delle gare più negative di Maranello negli ultimi tempi. Soprattutto perché è venuta a mancare quell'affidabilità che veniva portata come fiore all'occhiello aspettando prestazioni più alte. «Non mi aspettavo tanti guai e tutti insieme - ha aggiunto Michael -, l'importante adesso è non scoraggiarsi e continuare a lavorare con convinzione agli importanti sviluppi in programma da parte della squadra. Non so perché ho perso il semiasse all'uscita dai box, forse ho fatto pattinare troppo le ruote dopo la sosta. Ma c'è sempre l'inconveniente della frizione che a volte si blocca e volevo evitarlo». Molto dispiaciuto Irvine che ha dato questa spiegazione sul suo abbandono: «E' successo all'improvviso, sul diritto, senza alcun motivo apparente. Peccato, perché la vettura era valida. Tenevo comodamente il ritmo di Alesi, nonostante avessi molto carburante nel serbatoio, visto che avevo programmato una sola sosta». Poche parole da parte di Jean Todt, il quale, se è abituato a vincere, come aveva detto in Spagna, evidentemente ha anche l'assuefazione alle sconfitte: «Le cose non potevano an¬ dare peggio di così. I risultati delle qualificazioni ci avevano fatto sperare in un buon risultato. Invece abbiamo avuto una serie quasi incredibile di problemi, alcuni dei quali si erano già verificati in precedenza, ma del tutto nuovi per quanto riguarda il puntone della sospensione sulla vettura di Irvine e il semiasse di quella di Schumacher. A caldo è difficile trovare delle spiegazioni. Cercheremo a Maranello di trovare delle soluzioni valide per il futuro». La Ferrari proverà a Imola il 24 e il 25 giugno, cioè lunedì e martedì della prossima settimana, prima del Gran Premio di Francia. Nei piani ci sono altre importanti modifiche della F310, dopo il musetto rialzato, e alcune novità tecniche. Ma il discorso è sempre il solito: quando si deve inseguire e c'è l'affanno, tutto diventa più difficile. La rottura del puntone della sospensione (che è realizzato in fibra di carbonio) e quella del semiasse sono piuttosto gravi e destano preoccupazione, [c. eh.]

Persone citate: Alesi, Eddie Irvine, Jean Todt, Schumacher, Todt

Luoghi citati: Barcellona, Canada, Francia, Imola, Maranello, Spagna