La Croazia spegne le stelle di Danimarca

I campioni d'Europa sbagliano tattica e deludono, traditi anche dalla serata-no dei fratelli Laudrup A SHEFFIELD I campioni d'Europa sbagliano tattica e deludono, traditi anche dalla serata-no dei fratelli Laudrup La Croazia spegne le stelle di Danimarca Igol di Suker e Boban firmano il trionfo e la qualificazione SHEFFIELD DAL NOSTRO INVIATO La Croazia travolge con tre reti, tutte nella ripresa, le controfigure dei danesi campioni d'Europa uscenti. Suker, gran partita la sua, e compagni si qualificano così per i quarti di finale di questa loro prima avventura continentale. Se primi o secondi dipenderà dall'esito del confronto con il Portogallo. E proprio alla speranza che i croati facciano un sol boccone dei lusitani sono legate le chance della Danimarca (che affronterà la già eliminata Turchia) di avere ancora un posto al sole inglese. Per spiegare come è scaturito il secondo rotondo 3-0 di questa giornata dell'Europeo bisognerebbe innanzitutto entrare nella testa dei fratelli Laudrup. Fin dai giorni scorsi i leader del clan scandinavo, illusi dal ben giocato 1-1 con il Portogallo all'esordio, avevano cominciato a ripetere che il pareggio sarebbe stato un buon risultato. E in campo, rinunciando alla punta Beck, Moeller Nielsen fa capire fin dall'inizio che sposa in pieno la tesi del punticino. Che si scannino tra di loro Portogallo e Croazia, noi avremo vita facile con i turchi è il pensiero che accompagna la penosa esibizione danese. A dire il vero, i primi 45' della contesa danno ragione all'attendismo del Laudrup's team. Anche i croati sembrano adeguarsi al nulla di fatto. C'è Vlaovic al posto di Boksic, ancora acciaccato dopo la battaglia con i turchi. Alcuni episodi dubbi (due rigori richiesti prima di quello concesso che sblocca la gara al 7' del st) scatenano la Croazia e creano le premesse del crollo scandinavo. Affidarsi alla bravura di Schmeichel (che regala però il terzo gol ai croati) e all'estro (nella circostanza emerso solo a tratti) dei fratelli Laudrup è stata operazione del tutto controproducente. Gli otto gregari otto che operano davanti al portiere e dietro i Laudrup's brctier, si dimostrano, a parte Villort e Schjonberg, dilettanti allo sbaraglio rispetto ai connazionali che non più di quattro anni fa spopolarono in Svezia. La partita. Agonismo scarso. Qua e là lampi di classe. I sinistri di Suker che sfiorano la traversa, ad esempio. Oppure una verticalizzazione dei fratelli Laudrup spezzata solo dal recupero di Asanovic (21'). Ancora: una conclusione dalla distanza di Vilfort che Ladic controlla bene deviando in corner (30'). E, un minuto dopo, una bella finta di Vlaovic mette a sedere il libero Hogh ma il tuo non è esaltante e Schrneichel blocca. Infine, per quanto riguarda un primo tempo giocato su ritmi molto bassi, c'è un affondo di Vlaovic anticipato dall'uscita di Schmeichel. Il croato, appena sfiorato dal portierone danese, finisce al tappeto e viene ammonito per simulazione. Allo stesso modo, ma senza «giallo» per Asanovic, va dopo il contrasto tra il croato e Hogh in avvio di ripresa. Molti dubbi in più al 7', quando tocca a Stanic finire dalle parti di Schmeichel. Anche in questo caso il portiere dà l'impressione di toccare la palla ritrovandosi solo successivamente tra i piedi quelli del croato. L'arbitro, dopo alcuni secondi di esitazione (mezzo rigore più mezzo fa uno, in fondo) indica il dischetto. Batte Suker ed è l'l-0 che complica la vita ai danesi. Entra Beck per Vilfort, una punta per un centrocampista: arretra Michael Laudrup. Larsen alza alle stelle da ottima posizione (14'). Un perfetto lancio di Michael Laudrup che taglia il campo per Schjonberg non trova impreparato Ladic. Al 33' manca il raddoppio la Croazia su una staffilata di Stimac (bello il velo di Vlaovic) che sbatte contro la traversa e sul capovolgimento di fronte sempre il palo impedisce a Brian Laudrup di trovare il pareggio. Ora la partita è bella. E al 35' ecco il capolavoro Suker-Boban. Lo splendido cross del centravanti manda fuori tempo Hogh e Schmeichel, per il milanista è facile insaccare in spaccata. Suker si esalta e costringe Schmeichel a un grande intervento con un pallonetto da metà campo. Da applausi, l'uno e l'altro. Schmeichel ci prende gusto a provocare i croati ed esce un po' troppo, Suker ne approfitta e con un secondo pallonetto lo supera per la terza volta (44'). Franco Battolato Sembra davvero finita la bella favola della squadra che incantò in Svezia: ora deve sperare in un miracolo CROAZIA [352] LADIC 6,5 BIUC 6 JERKAN 6,5 STIMAC 6,5 STANIC 6 ASANOVIC 6,5 BOBAN 6,5 [37' st SOLDOl sv PROSINECKI 6,5 |43' st MLADENOVIC] sv JARNI 6 SUKER 8 VLAOVIC 6 [37' st JURCEVIC] sv All.: BLAZEVIC 6,5 3 DANIMARCA [3 2 SCHMEICHEL 5,5 THOMSEN 5 HOGH 5 RIEPER 5 HELVEG 5,5 [1'stLAURSEN] 5 VILFORT 6 [13' st BECK] sv B.S. NIELSEN 5 LARSEN 5,5 [23'stTOFTING] sv SCHJONBERG 6 B. LAUDRUP 5,5 M. LAUDRUP 5,5 All.: M. NIELSEN 5 Arbitro: BATTA [Francia] 6 Reti: st 7' Suker rigore, 35' Boban, 44' Suker. Ammoniti: Stanic, Prosinecki, Vlaovic. Spettatori: 35 mila circa. 4 iffl^ Plppp,, ^| -k . «i "* Di fianco, Boban, autore del secondo gol; a destra, Jerkan anticipato da Brian Laudrup