E' avvolto dalle fiamme mentre brucia le foglie di Cosimo Mancini
E' avvolto dalle fiamme mentre brucia le foglie Tragedia in una villa della collina E' avvolto dalle fiamme mentre brucia le foglie L'uomo, 71 anni, era il custode della casa Ilfuoco alimentato dalla tuta sintetica Il custode di una villa della collina è morto in seguito alle ustioni riportate mentre appiccava il fuoco ad un mucchio di foglie. La tuta di materiale sintetico che indossava si è incendiata e l'uomo si è trasformato in una torcia. E' morto poco dopo il ricovero presso il centro grandi ustionati del Centro traumatologico. Si chiamava Remo Scarsella, aveva 71 anni ed era da diciotto il custode di villa Margherita in strada del Colle della Maddalena 144, alle dipendenze della signora Carla Damiani. Con lui viveva sua moglie, Assunta Fondi, 69 anni. I due figli maschi abitano a Pescara e Nizza. «Erano le 12,26 - racconta l'avvocato Maurizio Bernardi, genero della signora Damiani ed ero nel parco con mia moglie e le bambine. Ho sentito un suono strozzato e sono accorso per vedere di cosa si trattasse. Il custode si rotolava al suolo con gli abiti in fiamme. La parte superiore era ormai carbonizzata. Allora gli ho strappato ciò che rimaneva dei pantaloni ed una scarpa che bruciava come una torcia. Ho telefonato al 113 ed è subito partita un'ambulanza di quelle particolarmente attrezzate (unità di soccorso avanzato ndr) che però ha incontrato qualche difficoltà a individuare la casa. Nel frattempo, seguendo le indicazioni dei medici, ho avvolto Scarsella in un lenzuolo bagnato». Quando arriva l'ambulanza con due medici il custode viene intubato e riceve le prime cure sul posto ma le ustioni sono molto estese e le sue condizioni sono disperate. Comincia la corsa verso l'ospedale mentre i me-Remo Scarsel dici continuano a rianimarlo. Il centro grandi ustionati è pronto a riceverlo, l'anziano paziente viene sottoposto a terapia intensiva ma si tratta di un uomo che aveva già problemi respiratori e non regge al danno grave provocato dalle ustioni estese a più di metà del corpo. Muore due ore dopo il ricovero. Ma esattamante cosa è successo? La polizia scientifica ha ricostruito l'incidente in questo modo: Remo Scarsella ammucchia le foglie in uno spiazzo erboso. Per bruciarle prende una tanica di miscela usata per uno scooter. Ne versa un po' sulle foglie e quindi si piega sul mucchio e appicca il fuoco usando un accendino di plastica. I vapori di benzina prendono fuoco e le fiamme si propagano alla tuta di materiale sintetico ed alle scarpe con la suola di gomma. I vigili del fuoco sottolineano che sarebbe stato suf- ficiente usare qualche foglio di giornale per incendiare il mucchio di foglie o, volendo a tutti i costi usare un prodotto petrolifero sarebbe stato preferibile il gasolio i cui vapori non esplodono come quelli della benzina che è un prodotto estremamente pericoloso. La maggior parte degli incidenti avvengono in inverno, quando gli anziani cercano di accendere le stufe utilizzando l'alcool e provocando un ritorno di fiamma che li investe. A complicare le cose intervengono gli indumenti fatti con materiali derivati dal petrolio. Il cotone o la lana non sono pericolosi come le fibre artificiali. Cosimo Mancini Assunta Fondi, moglie del pensionato morto per le ustioni riportate mentre bruciava alcune foglie. La donna ha appreso la tragedia dagli altri abitanti della villa Remo Scarsella
Persone citate: Carla Damiani, Damiani, Maurizio Bernardi, Remo Scarsella
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