« Niente incontri teme uno scandalo»
« « Niente incontri: teme uno scandalo» La relazione del segretario d'ambasciata Jakovlev sui progetti del presidente del Consiglio italiano Roma, 16 aprile 1954 L colloquio (del 7 aprile, ndr) è continuato. Bernabeo ha detto che Pella è pronto a incontrare Jakovlev per raccontare delle mosse nella lotta contro Sceiba. Pella ritiene che, se si mettono insieme i voti di Fanfani, quelli dei monarchici e del msi, del pei e del psi, egli potrà avere la maggioranza in Parlamento. Ma è preoccupato. Chiede all'ambasciata di sapere dai comunisti se sono disposti a votare per lui. (Nota di Jakovlev: noi non possiamo fare da intermediari). Pella non vuole stabilire un contatto diretto perché teme uno scandalo. Dice che dal punto di vista formale il suo governo sarà di destra. Bernabeo elenca gl'indirizzi del programma e di nuovo mi prega di fargli sapere l'orientamento dei comunisti e dei socialisti. Promette di organizzare un incontro non ufficiale con Pella in persona. Nota (dell'estensore Jakovlev, ndr) per l'ambasciata. Bisogna respingere queste avances. Non è escluso che Pella si muova oggettivamente nell'interesse degli americani in quanto la creazione di un governo forte di destra (democristiani più monarchici) è nei piani americani, anche se finora non hanno potuto realizzarlo. Gli americani vogliono un blocco democristiano-monarchico con De Gasperi alla testa. Secondo le nostre informazioni l'ambasciata americana a Roma non ha obiezioni contro una candidatura Pella. La richiesta di svolgere la funzione di mediatori tra partiti di destra e partiti democratici è una provocazione, e politicamente del tutto inammissibile. Riteniamo anche necessario informare il c. Togliatti di questa proposta di Pella e delle nostre valutazioni in proposito. D. G. Jakovlev
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