James Bond resuscita al computer di Fabio Galvano
James Bond resuscita al computer A un informatico americano l'incarico di scrivere le nuove avventure di 007 James Bond resuscita al computer Un mago dei videogiochi assunto come romanziere LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Licenza non di uccidere ma di scrivere. Si chiama Benson, Raymond Benson, ed è il nuovo Ian Fleming. Toccherà a lui ideare le nuove avventure di James Bond, per un mercato assetato di romanzi d'avventure e di potenziali soggetti cinematografici legati a quella formula di successo internazionale. Ma Benson, alle prese con un Bond scaraventato nei misteri di Hong Kong, non ha mai scritto un romanzo prima d'ora. E' un programmatore di computer deH'Illmois, piutto¬ sto noto come mago dei videogiochi, autore di alcune avventure elettroniche di successo. Se lo hanno scelto è stato perché, in tema di agente 007, è forse la massima autorità oltre che appassionato fan. Autore nel 1984 del James Bond Bedside Companion, una sorta di enciclopedia in cui si raccoglie ogni informazione sull'agente segreto, conosce quel personaggio forse meglio dello stesso Fleming. «Se volessi sapere qual è il tè preferito da James Bond - dice Peter Janson-Smith - mi basterebbe domandare a lui. E in pochi attimi saprebbe addirittura citarmi il titolo del romanzo e il capitolo in cui quell'informazione compare, con la massima precisione». Janson-Smith è uno degli sponsor di Raymond Benson. Ne ha titolo: era l'agente letterario di Ian Fleming; e il suo giudizio è stato decisivo per gli eredi della macchina lettera- ria che in sinergia con il cinema ha trasformato l'agente 007 in uno degli eroi più celebri al mondo. In anni recenti era toccato al romanziere John Gardner ravvivare il mito. Prima di gettare la spugna, e di rinunciare all'oppressiva etichetta di «emulo di Fleming», Gardner aveva scritto quattordici romanzi basati sulle avventure di 007. Fra questi figurano anche le versioni «letterarie» di due trame nate in origine per il cinema, quelle di Licenza di uccidere e, recentemente, di Goldeneye. In passato, con differenti occasioni di successo, altri au- tori si erano cimentati con Bond: persino Kingsley Amis ci aveva provato, circa 25 anni fa; ma un solo romanzo gli era bastato. La nuova avventura di James Bond, che Raymond Benson sta già scrivendo, deve abbandonare per necessità storiche lo sfondo della guerra fredda e l'eterno conflitto fra i servizi segreti inglesi e il Kgb, il servizio segreto russo. L'azione si svolge questa volta a Hong Kong, nelle due settimane che precedono il passaggio della colonia britannica alla Cina; è quindi un romanzo di stretta attualità, che sarà messo in vendita l'anno pros¬ simo, proprio quando Hong Kong diventerà cinese. Ma Benson, che è stato lodato da Janson-Smith per avere superato tutti i suoi rivali nell'offrire «un abbozzo completo, puntuale e bene informato» del libro che sta scrivendo, fa giustamente il misterioso: «Quali sono i cattivi? C'è un'ampia scelta fra cinesi, inglesi e il mondo della criminalità organizzata, le triadi. Farei un torto a 007 se lo rivelassi». Benson, i cui giochi elettronici di maggiore successo sono Dark Seed II e Return of the Phantom, ha 40 anni. E' sposato, ma dice che non sarà certo sua moglie a fargli trasformare quell'inveterato rubacuori in un esponente della nuova società «politicamente corretta». «Non potrà mai esserlo - dice, scientificamente, il nuovo autore - perché il suo sessismo fa parte del carattere. E' perfettamente cosciente dei mo¬ vimenti femministi, li ha scoperti quando non è più riuscito a sedurre la sua segretaria. Ma è ancora un affascinante dongiovanni, perché è quello lo 007 che piace ai lettori». E' anche un sincero ammiratore di Q, i cui gadget compariranno sempre più numerosi. E Benson ammette che su un particolare dovrà stendere un pietoso velo: l'età di Bond: «Devo impedire che il lettore si domandi come un veterano della seconda guerra mondiale possa ancora combattere in prima linea, vigorosamente, alle soglie del 2000». Fabio Galvano Lo 007 di Sean Connery
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