Pallesi sogna l'Enel, Forlin resiste, tutti vogliono Tatò
Pallesi sogna l'Enel, Forlin resiste, tutti vogliono Tato I NOMI E GLI AFFARI Pallesi sogna l'Enel, Forlin resiste, tutti vogliono Tato Si narra che Paolo Forlin, il supervenditore e super-manager di Burgo Scott assoldato da Marcello Dell'Utri per andare con lui a guidare la Mondadori, non abbia ancora posto la firma sotto la lettera di impegno. Nel contratto tutto è ben definito, emolumenti, fringe benefits, eccetera eccetera. Peccato che manchi la cosa più importante: le deleghe. Senza deleghe, nero su bianco, Forlin non si muove. E non firma. L'empasse verrà superato? Difficile dirlo perché, se Forlin avrà i poteri che chiede, cosa resterà al povero dell'Utri? Facile invece immaginare che segua la cosa con ansia Franco Tato, l'uomo che la coppia ForlinDell'Utri dovrebbe spodestare. Sereno, si fa per dire, è invece il presidente Leonardo Mondado- Marcello Dell'Utri ri il cui mandato, rinnovato, non scade prima di due anni. Ma certo, in attesa di eventi e complice la calura, la vita a Segrate non è delle più liete. A Tato, tuttavia, le occasioni non mancheranno. Gira da qualche tempo il suo nome per la Rizzoli presieduta da Alberto Ronchey. Un gruppo che non riesce a ucire dal guado e che, man mano che passano i mesi, perde una bene prezioso: l'immagine. Tato il risanatore, insomma, non avrà difficoltà a trovarsi un nuovo lavoro. Potrebbe, ad esempio, venir chiamato alla guida di una task force che si occupi di diboscare, o meglio di «mettere in mobilità», la Pubblica Amministrazione, secondo gli auspici del ministro de) Tesoro Carlo Azeglio Ciampi. Potrebbe andare alle all'Enel, che in settima¬ na rinnoverà i vertici, Ferrovie dello Stato, nel caso Lorenzo Necci decida di lasciarle, visto che difficilmente questo governo darà il via Ubera ai suoi sogni di diversificazione nella pubblicità e negli alberghi. Qualcuno sostiene che l'ex amministratore delegato di Enimont stia coltivando l'idea di trasferirsi come direttore generale in Rai. Un posto nel quale dovrà però vedersela con molti agguerriti candidati. Un altro signore che aspira a tornare alla luce del sole è Lorenzo Pallesi, già presidente dell'Ina. L'ultimo tam tam, non si sa quanto autoalimentato, lo dà in corsa per il vertice dell'Enel, dove ci si aspetta che saltino sia il presidente Franco Viezzoli che l'amministratore delegato Alfonso Lim- Lorenzo Necci bruno. Chi sosterrà Pallesi all'Enel? Fuori gioco il suo sponsor di un tempo, Adolfo Battaglia, egli avrebbe trovato un nuovo sostegno nel ministro del Tesoro Ciampi. Tuttavia la strada non è ancora sgombra: all'Enel vorrebbe arrivarci pure un ex Rai, l'attuale vicepresidente della Cariplo Claudio Demattè. E non è che uno dei tanti. Per la Consob si fanno invece i nomi di Corrado Conti (che lascerebbe la direzione generale per diventare commissario) e di Cannine Lamanda (per la direzione generale). Ma non è detto. Preme infatti per la poltrona di commissario, e da tempo, Giuseppe Santaniello, il Garante per l'Editoria che, nonostante l'età, non si rassegna ad andare in pensione. Insomma la via alle cariche è ovunque lastricata di spine. E le spine, anche dopo, non finiscono mai. Basti pensare al neo amministratore delegato della compagnia di bandiera Domenico Cempella che, nonostante su Alitalia ne sappia una più del Diavolo, non riesce a trovare l'accordo interno. Per sua fortuna arriva, a dargli una mano, l'intesa tra British Airways e American Airlines, siglata da Bob Ayling e Robert Crandal. Se due big di quel calibro devono unirsi, come immaginare che la piccola, scassata Alitalia possa a lungo restare indipendente? Sui mille ostacoli alle privatizzazioni italiane la letteratura è imponente. Ma ecco, d'improvviso, si scopre die anche i confratelli tedeschi hanno i guai loro. Tra la Deutsche Telecom guidata Lorenzo da Ron Som- Pallesi mer e il listino si frappongono i Laender. Forse l'operazione salta. La notizia è di quelle che suonano bene per la Borsa italiana. Significa che, in autunno, potrebbe partire la privatizzazione della Stet di Ernesto Pascale, che proprio per evitare sovrapposizioni con la consorella tedesca, doveva slittare al 1997. Il governatore Antonio Fazio torna alla carica con la ristrutturazione delle banche, chiede efficienza. Il problema, già sollevato il presidente dell' Abi Tancredi Bianchi, è urgente. Nel credito c'è gente di troppo, un dieci per cento netto di esuberi, oltre 35.000 persone su un esercito di 335.000. Una soluzione possibile? Allun gare l'orario, tenere aperti gli spor telli anche il sabato. Insomma, la vorare di più. Poi bisogna privatiz zare le fondazioni, ma su questo so no già al lavoro i sottosegretari a. Tesoro Roberto Pinza e Filippo Cavazzuti. Infine c'è il problema del Banco di Napoli, per il quale s spera in una soluzione affidata a creativo presidente di Ambre-vene to, Giovanni Bazoli. Non è stata febee la prima uscita pubblica del neo presidente della Fieg, Mario Ciancio Sanfilippo. Ha chiesto che i giornalisti firmino i testi pubblicitari. Un monito per il prossimo contratto? Una notizia carina viene invece da Parigi, dove la gloriosa Flammarion ha deciso di andare in Borsa. Lo ha annunciato CharlesHenri Flammarion, presidente della casa editrice di famiglia. Valeria Domenico Sacchi Cempella Marcello Dell'Utri Lorenzo Necci Lorenzo Pallesi Domenico Cempella
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