Nei seggi dei nuovi ricchi

Nei seggi dei nuovi ricchi Nei seggi dei nuovi ricchi «L'importante è fermare i comunisti» GLI UMORI DELLA CAPITALE SMOSCA CUSI, mi vuole dire per chi ha votato? L'uomo alto con le spalle larghe, i capelli a spazzola, il collo taurino e i muscoli che gonfiano il vestito di seta - un tipico «nuovo russo», quell'ibrido tra imprenditore e bandito che ha popolato Mosca - si mette a gridare come un ossesso. «Tu non sei una giornalista, sei una spia comunista, vi conosco io, voi rossi!». La sua compagna, in tailleur firmato e catene d'oro al collo lo tira via imbarazzata e, quasi ci fosse da giustificarsi, spiega: «Abbiamo votato Eltsin». Nel seggio 2733 di Mosca sulla via Krylatskie Kholmy la paura e l'odio peri comunisti si possono toccare con mano. Questo è un quartiere residenziale chic a Ovest di Mosca, abitato dai nuovi ricchi e dalla nomenklatura eltsiniana. A due passi da qui vivono Eltsin, il ministro della Difesa Graciov, il sindaco Luzhkov e altri pezzi grossi. E' anche il seggio di Grigorij Javlinskij. Quando il giovane candidato anti-eltsiniano entra nel seggio, nessuno dei presenti lo saluta, nessuno gli stringe la mano, incontra solo sguardi ostili: «Non ha voluto ritirarsi a favore di Eltsin». Zar Boris è l'indubbio favorito dei suoi vicini, insieme al sindaco Luzhkov, anche lui in corsa per il secondo mandato. Lo vota Jurij Mikhailovich, medico in una clinica privata: «Con lui la nostra vita è migliorata». Lo vota Tamara, elegante signora sulla quarantina, ex ingegnere ora contabile in una società americana: «E' cambiato molto ultimamente, si è messo a lavorare». Lo votano Nikolaj ed Elena, giovani, ben vestiti, dalle facce di chi mangia bene e si prende cura di sé: «Ci ricordiamo bene che cos'era il comunismo, abbiamo figli piccoli e non vogliamo la stessa cosa per lo¬ ro». Ed è questo il motivo principale per cui in questo quartiere verde e pulito, con Mercedes parcheggiate sotto le case, si vota Eltsin. Ma perfino a Krylatskoe ci sono elettori di Ziuganov, e non solo anziani. Un ragazzo in jeans e camicia neri, cappelli lunghi e un garofano rosso in mano (che la commissione elettorale regala a chi vota per la prima volta, una tradizione ereditata dal comunismo) spiega gentilmente che ha votato comunista: «A Eltsin non posso perdonare la Cecenia. E poi lo voglio veder cedere il potere». Nel seggio 1697 della prospettiva Andropov, intitolata all'ex capo del Kgb ed ex segretario generale del pcus, i comunisti invece non fanno paura. Dalla finestra del primo piano della scuola dove si vota si sporge un Lenin di gesso, e nell'atrio gli elettori fanno la coda davanti a banchetti che vendono detersivi, pettinini e dolciumi. E' l'opposto di Krylatskoe, non solo geografico, un quartiere di caseggiati grigi stretti tra fabbriche storiche del socialismo come la «Zil» che faceva camion militari e limousine per il Politburo. Qui abitano operai e disoccupati, impiegati comunali e pensionati. Molti non hanno ancora capito la procedura della votazione e le impiegate della commissione elettorale aiutano le bàbushka a mettere la crocetta nella casella giusta, con tanti saluti agli osservatori internazionali, che tanto non si spingono in periferia. Anche qui comunque Eltsin appare il vincitore assoluto, ma con motivi assai diversi: «Mi piace», «Non voglio cambiare niente», «E' l'unico candidato che conosco». Ma «Ziugan», come viene familiarmente chiamato, è pure ben piazzato. «Voto per lui per riavere una vita normale - spiega una pensionata -. Guardi, non ho nemmeno le scarpe». Solleva il piede mostrando un sandalo malridotto calzato sopra un calzino bagnato di fango e pioggia. Sulla prospettiva Andropov si vota per motivi non ideologici, ma molto terra terra. Svetlana, una ragazza grassa e allegra, ha votato Eltsin perché, spiega, è un'odontotecnica e guadagna Solerti scrutatori aiutano gli anziani a mettere la croce sul simbolo «giusto» In alto a sinistra, il voto di Boris Eltsin e della moglie Naijna. Sopra, il Presidente saluta i sostenitori A destra, un'elettrice in un seggio di Mosca con il busto di Lenin

Luoghi citati: Cecenia, Mosca