Eltsin costretto al ballottaggio

Contrastante il responso degli exit-poli: la Cnn gli attribuisce un margine Contrastante il responso degli exit-poli: la Cnn gli attribuisce un margine Eltsin costretto al ballottaggio Il Presidente in leggero vantaggio su Ziuganov Questo il quadro che emerge dai primi dati che affluiscono dalle regioni dell'Estremo Oriente russo. Insieme a un altro dato, inatteso e che preoccupa non poco i fan del presidente uscente: l'affluenza alle urne sarebbe rimasta complessivamente al di sotto di quella delle elezioni parlamentari del dicembre scorso (circa il 65%), e al di sotto del mitico 75% con cui Eltsin divenne presidente della Russia nel 1991. Le ultime ore a seggi aperti, nella parte europea della Russia, sono state caratterizzate da appelli accorati, quasi drammatici, a andare a votare. Tutte le reti tv hanno suonato il ritornello per gli elettori assenteisti: attenti che i comunisti sono disciplinati, mentre i sostenitori di Eltsin preferiscono la dacia. Tornate, per favore. Votate, in nome della libertà e della proprietà privata. Tanta angoscia non appariva motivata dai primi risultati che affluivano dall'Estremo Oriente, dove Eltsin appariva quasi dovunque già in netto vantaggio su Ziuganov. Ma, a guardare meglio nei risultati, le ragioni di inquietudine trasparivano immediatamente. La prima di queste, ovviamente, era la conferma che il Presidente uscente non ha più la maggioranza assoluta e, anzi, se ne attesta piuttosto lontano. Una vittoria al primo turno - che Eltsin aveva dato per sicura lino alla vigilia - sfumava fin dalle prime cifre. Il primo dato aggregato su scala panrussa lo dava ieri sera attorno al 30%, davanti a Ziuganov, vicino al 29%. Risultato che appariva subito molto simile a quello degli exit poli pubblicati dalla Cnn e dalla tedesca Zdf (realizzati da un istituto sociologico russo, il Cessi sotto la supervisione del Forchungruppe Wahlen) che davano un testa a testa molto ravvicinato tra i due leader e Lebed in terza posizione. L'unica variazione era che Eltsin emergeva dall'exit poli della Cnn un po' meglio quotato (35% contro 29). Ma qui finivano le buone notizie per Eltsin. Perchè si vedeva subito che la somma dei voti di Ziuganov, Lebed (circa il 15-16%), Zhirinovskij (9-10%) superava quella di Eltsin, anche se ai suoi voti si fossero sommati i voti di Grigorij Javlinskij. Gli analitici presidenziali facevano i loro calcoli. Perché il doppio turno è una macchina diabolica e vincere al primo può non significare niente per il secondo. Ora era evidente a molti, anche prima del voto, che Eltsin aveva messo a segno un colpo formidabile nelle ultime settimane, convincendo Lebed a rimanere in corsa e a non associarsi a Javlinskij e a Fiodorov. Come? Promettendogli spazio televisivo gratis, e grandi somme di denaro per la sua campagna elettorale. A cose fatte si vede che il calcolo ha funzionato: Lebed ha pescato voti nel campo di Ziuganov e di Zhirinovskij. Voti nazionalpatriottici che, se Lebed fosse andato con i democratici anti-Eltsin, sarebbero confluiti su Ziuganov. Il risultato di Magadan, ad esempio dimostra che lo splendido successo di Lebed (quasi 23%) è avvenuto quasi interamente a spese di Zhirinovskij. In altre regioni Lebed ha preso fette cospicue proprio a Ziuganov. Quei voti a chi andranno al secondo turno? Anche se il generale Lebed - e non è affatto sicuro decidesse di invitare i suoi elettori a confluire su Eltsin, quante probabilità ci sono che lo seguiranno? E che ne sarà dei voti di Zhirinovskij? E di Javlinskij? Se una parte maggioritaria di questi ultimi sicuramente finirà per confluire su Eltsin, molti osservatori concordano invece nel ritenere che solo frange marginali dell'elettorato di Lebed e di Zhirinovskij voteranno per Boris. A meno di qualche mossa clamorosa che potrebbe già essere stata preparata dall'entourage presidenziale. Per esempio la nomina di Aleksandr Lebed in qualche posto chiave nel governo Cernomyrdin, possibilmente al ministero della difesa, o agl'interni, o alla testa del consiglio di sicurezza. Sarebbe la prova, tra il primo e il secondo turno, della volontà di Eltsin di operare una profonda sterzata nell'azione di gover- no in uno dei punti su cui Lebed ha fatto perno: ordine e lotta contro la corruzione. Ipotesi per il momento, ma Cernomyrdin e Eltsin ieri mattina avevano entrambi annunciato per stamane una riunione nel cui ordine del giorno vi sarebbero già «questioni di quadri concernenti la composizione del governo». In tal modo gli elettori di Lebed avrebbero buone ragioni per votare Eltsin. Quest'accoppiata sarebbe sufficiente a garantire la vittoria al secondo turno a Boris Eltsin. In mancanza di essa Eltsin potrebbe tentare l'approccio sia con Zhirinovskij, sia con Javlinskij. Il terreno di manovra di Ziuganov appare decisamente più ridotto. Il generale Lebed è troppo giovane e troppo ambizioso per «compromettersi» con il comunista Ziuganov. Non si vede come Ziuganov possa trascinarlo dalla sua parte, anche se il leader comunista sa perfettamente che gran parte di quei voti sono suoi. Zhirinovskij potrebbe essere utile, ma anche pericolosamente compromettende perfino per Ziuganov. Lebed è stato l'unico ieri sera a farsi intervistare dalla rete privata NTV. «Sono destinato al successo ha detto modestamente - ma il mio tempo non è ancora venuto». Lei è più a sinistra dei comunisti?, gli ha chiesto l'intervistatore. E lui ha ri- sposto, secco come è nel suo stile: «Non sono più a sinistra, sono più duro di loro». Trattare con lui non sarà facile. Senza trattare con lui non si potrà vincere. Gli altri candidati hanno preso troppo poco per essere interessanti al fine di una contrattazione. Ad eccezione di Sviatoslav Fiodorov che, con il suo 1,3% - e con la dichiarazione finale che inviterà a votare nel ballottaggio per quello dei due che proporrà un governo di fiducia popolare - sembra più vicino a Ziuganov che a Eltsin. Gorbaciov è per ora sotto all'uno per cento, come gli altri tre candidati minori, Martin Shakkum, Jurij Vlasov e Vladimir Bryntsalov. Falsificazioni - che ci sono state, con ogni evidenza, in Cecenia e tra i militari, dove Eltsin raccoglie dati clamorosi spesso sopra il 50% - appaiono comunque, per ora, non decisive. Il centro raccolta dati del partito comunista ha dichiarato ieri sera che, «per il momento, i dati ufficiali coincidono» con i loro. Come atteso Eltsin ha avuto a Mosca il successo più cospicuo, con quasi il 60% dei voti (ma anche nel 1991 era andata così). Per altro doppiato dallo strepitoso successo del sindaco uscente, Jurij Luzhkov, che sta trionfando con il 90% dei voti. Risultato da votazioni comuniste. Giuliette Chiesa li generale Lebed è terzo e avràun'influenza decisiva sull'esitodella sfida. Un sondaggio «Il 4 luglio Boris favorito» L'affluenza alle urne è inferiore al 65 per cento Sospetti di brogli nelle basi militari llìl»;l

Luoghi citati: Cecenia, Estremo, Estremo Oriente, Mosca, Russia