Nuovo comandamento «Fidanzarsi in casa»

IL RITORNO DI UN RITO ANTICO IL CASO La Chiesa: la cerimonia degli «sponsali» deve diventare un traguardo per le coppie Nuovo comandamento «Fidanzarsi in casa» IL RITORNO DI UN RITO ANTICO VOI pensate che fidanzarsi in casa, come si diceva una volta, sia qualcosa di superato? Ricredetevi: il Vaticano sta lanciando una campagna per far tornare in auge gli sponsali, cioè proprio il rito del fidanzamento ufficiale per i cattolici. Il fidanzamento in casa, secondo il gergo comune. Nell'epoca dei single, delle convivenze more uxorio che si protraggono per lustri e dei giovani che perdono la verginità ancora adolescenti, quest'iniziativa della curia appare così audace da sembrare quasi un «colpo» di pubblicità. Un convegno in Valle d'Aosta - in programma a La Thuile dal 28 giugno al 2 luglio, organizzato dalla Conferenza episcopale italiana - aprirà l'offensiva d'estate del Vaticano sul tema fidanzamento. Ieri il quotidiano dei vescovi italiani, Avvenire, ha provveduto a scaldare l'atmosfera con un titolo in prima pagina: fidanzamento fuori dalla naftalina. E ancora: la Chiesa italiana ripropone in maniera forte e moderna la promessa di matrimonio. L'appuntamento valdostano, al quale giungeranno quattrocento delegati diocesani da tutta Italia, seguirà di poco il documento presentato dal Pontificio Consiglio per la famiglia. E che la Chiesa cattolica abbia intenzione di rilanciare in grande stile il sacramento del matrimonio, in difficoltà di fronte all'avanzare del rito civile e della convivenza, lo dimostra proprio questo documento. Raccomanda una preparazione al sacramento del matrimonio diluita nel tempo, in tre fasi: remota, cioè fin dall'infanzia; prossima, durante il fidanzamento; immediata, subito prima del matrimonio. Gli sponsali andrebbero collocati, ovviamente, nella seconda fase. Per ora l'operazione sponsali si limiterà al territorio italiano. E d'altra parte andar fuori dei confini nazionali non sarebbe impresa facile. In Francia e in Spagna non se ne sente gran bisogno perché la provincia cattolicissima di quei due Paesi ha sempre celebrato in pompa magna fidanzamenti e matrimoni in chiesa. Nei Paesi nordici sarebbe forse una battaglia persa in partenza, visti i costumi più che liberi di quelle gioventù. E all'Est la concorrenza dei cristiani ortodossi è accanita: per loro il rito del fidanzamento è sacro, lo celebrano con una solennità quasi pari a quella del matrimonio. No, è proprio l'Italia del Duemila l'obiettivo dei vescovi, l'Italia ricca, spendacciona e dissoluta che ha relegato il fidanzamento con tutti i crismi nell'armadio dei vestiti vecchi. Logicamente i vescovi non hanno la pretesa di confondere rapporti prematrimoniali con fidanzamento, oggi sarebbe eccessiva. Se la verginità si perde con chi poi sarà promesso sposo, o promessa sposa, meglio. Ma non è più una condizione indispensabile. Nell'opuscolo preparato per il convegno di La Thuile ci si limita a scrivere che il fidanzamento «mette fine alla stagione dell'indefinito, è il percorso di due persone che si avvicinano al matrimonio, è una sorta di noviziato, di catecumenato che introduce in una nuova identità della vita cristiana». Paolo Potetti Il Vaticano vuole fermare l'avanzata delle convivenze irregolari «Basta con la stagione dell'incertezza le nozze si preparano» mento sa» Vaticano vuole mare l'avanzata elle convivenze irregolari con la stagione dell'incertezza e si preparano»

Persone citate: Paolo Potetti

Luoghi citati: Francia, Italia, La Thuile, Spagna, Valle D'aosta