Il popolo delle discoteche boccia il ministro Di Pietro

Il popolo delle discoteche boccia il ministro Di Pietro «Non bastano videogames e spot per prevenire gli incidenti» Il popolo delle discoteche boccia il ministro Di Pietro LA LOTTA ALLE STRAGI DEL SABATO ROMA UE miliardi di investimenti per spot in tv e sui giornali che sensibilizzino i ragazzi sul problema della guida sicura. Serate in discoteca in compagnia di macchine virtuali che simulano i pericoli della strada (e chi «guida» meglio vince un premio). Premi da mezzo milione a 5 milioni di lire per giovani giornalisti e studenti che realizzino articoli sul tema della sicurezza stradale. E 14 mila copie di codici della strada distribuite nelle scuole. Sono queste le proposte avanzate dal ministro dei Lavori pubblici Antonio Di Pietro, durante la riunione che si è svolta alla presenza del presidente del Consiglio Prodi sul problema della sicurezza stradale. Le misure proposte da Di Pietro puntano a «garantire agli italiani vacanze più serene», a contrastare il fenomeno delle «stragi del sabato sera» basandosi su una filosofia di intervento centrata su «educazione, prevenzione e repressione». «Tutto quello che serve a porre il problema ben venga. Ma la sensazione è che, alla fine, si tratti solo di un gioco. Il problema degli incidenti sulle strade è serio e ben più vasto: ogni anno ci sono 7 mila vittime di incidenti, e di questi solo il 5 per cento avviene nelle prime ore della domenica, cioè nella notte dedicata alle discoteche». Gli imprenditori del settore, insomma, sono scettici. «Il vero problema spiega Bruno Cristofori, presidente del sindacato dei gestori dei locali da ballo e titolare del Baccarà di Lugo di Romagna - è un altro: bisogna fermare la velocità, che è la causa del 94 per cento degli incidenti che accadono sulle strade. E non credo che la velocità si fermi con i videogiochi». Cristofori lancia una controproposta: «Per prevenire sarebbero necessarie due cose: sequestro della macchina alla seconda infrazione per eccesso di velocità; scatola nera installata su tutte le auto per registrare le velocità. Un semplice controllo sulla scatola nera permetterebbe di stabilire se si è stati alle regole o meno». Pier Pierucci, gestore del Cellophane, discoteca di Miramare di Rimini, non boccia Di Pietro come testimonial (il ministro si sarebbe detto disponibile a partecipare in prima persona ad una campagna informativa) ma anche per lui il vero problema non è il sabato sera e i video servirebbero a poco. «Ben vengano testimonial credibili, ma non ci si può limitare a parlare sempre e solo di sabato sera. Quel 5-6 per cento di morti che ci sono nelle prime ore di domenica sono comunque tanti, un'esagerazione. Ma se guardiamo i dati statistici ci accorgiamo che la maggior parte degli incidenti avviene tra le 18 e le 20 e che il giorno nero è il giovedì. Allora bisogna uscire dal luogo comune del sabato sera. Di conseguenza i videogiochi li posso anche installare nella mia discoteca, ma vanno anche messi ai caselli delle autostrade per gli esodi di agosto, all'uscita dei posti di lavoro, nei supermercati» La proposta Di Pietro «fa cascare le braccia», e il vero problema è quello della regolamentazione degli orari delle discoteche: lo sostiene l'onorevole Carlo Giovanardi, capogruppo ccd-cdu alla Camera. «Dopo l'appello dei vescovi dell'Emilia Romagna sulle stragi del sabato sera Romano Prodi aveva promesso un immediato coordinamento interministeriale per aggredire il fenomeno. Con tutto il rispetto, la proposta di Di Pietro fa cascare le braccia perché pare come l'ennesima sottovalutazione di una tragica realtà che costa ogni anno centinaia di morti e migliaia di feriti. Il nodo principale rimane quello della regolamentazione degli orari che il governo non ha evidentemente il coraggio di affrontare: chiederemo noi la dichiarazione d'urgenza in Parlamento del progetto di legge che prevede la chiusura generalizzata dei locali alle ore 2 in inverno e alle quattro in estate». [r. cri.] L'ex magistrato propone un piano di informazione nelle scuole e un concorso per i ragazzi Giovani scatenati in discoteca Sotto il ministro dei Lavori pubblici Antonio Di Pietro

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