E Morello apre un «processo» di Roberto IppolitoJader Jacobelli
E Morello apre un «processo» E Morello apre un «processo» Al vaglio le trasmissioni incriminate Domani la sentenza della Consulta VENEZIA DAL NOSTRO INVIATO Già fatto. Giuseppe Morello non crede proprio di essere in ritardo. Il presidente della Rai rivendica di essersi impegnato da tempo per tutelare i minori rispetto ai programmi radiotelevisivi. Tuttavia sul suo tavolo, da venerdì, c'è una lettera del presidente Scalfaro di dura protesta per il «progressivo degrado di certe trasmissioni»: si tratta di trasmissioni, come i servizi di Tg e Gr sui «bambini di Satana», che hanno «quasi sempre» come protagonisti minorenni e «spesso bambini». Morello è destinatario soltanto «per conoscenza» della lettera inviata da Scalfaro a Prodi, al garante dell'editoria e al presidente dell'Iri. Ma è soprattutto la Rai a essere sul banco degli imputati. Morello ha pia scritto la risposta a Scalfaro. Come reagisce al pesante atto di accusa del Capo dello Stato? A Venezia per il convegno sulle telecomunicazioni del centro ricerche Reseau, Morello lo spiega con questa intervista. Come intende agire dopo la lettera dì Scalfaro? «Ho dato subito incarico alla consulta qualità, formata all'interno della Rai e coordinata da Jader Jacobelli, di visionare le videocassette e i nastri con le registrazioni oggetto delle richieste e dell'invito a intervenire contenuti nella lettera del presidente Scalfaro». Che tempi ha assegnato a Jacobelli? «Spero che la consulta qualità possa essere in grado di formulare il suo parere entro la giornata di lunedi prossimo, 17 giugno». Formulato il parere, cosa succederà? «Non appena la consulta qualità avrà concluso il suo lavoro, come è già successo l'altro giorno per il programma della Spaak "Pascià", il consiglio di amministrazione della Rai sarà chiamato a valutare il parere ricevuto e a deliberare sulla questione». In che modo potrà deliberare? «Il consiglio recepisce il parere e può approvare o meno le indicazioni ricevute». In concreto che tipo di interventi è possibile immaginare? «Non posso immaginare il tipo di parere che la consulta formulerà e quindi nemmeno le decisioni che saranno prese da parte del consiglio di amministrazione della Rai». Ma è proprio impossibile anticipare i vostri orientamenti di fondo? «L'invito a intervenire avanzato dal presidente della Repubblica deve stimolare ancora di più al rispetto delle regole della deontologia professionale. E' una questione culturale, di senso della misura e di responsabilità che riguarda tutti i giornalisti». Una questione molto delicata per la Rai... «C'è un sovrappiù di responsabilità per gli operatori del servizio pubblico». Soprattutto quando le trasmissioni riguardano i bimbi? «Mi riferisco in marnerà particolare ai programmi e alle produzioni che vedono come protagonisti i minori o li hanno come destinatari». Che cosa può fare la Rai per tutelare i bambini? «Ci tengo a ricordare che sulla questione si era già espressa la sensibilità del presidente della Repubblica che fra l'altro era intervenuto poche settimane fa al convegno di Sestri Levante in occasione della consegna del premio Handersen». Cosa accadde in quel convegno? «C è stato un apprezzamento per un progetto concepito dalla Rai Mi riferisco alla nostra idea di creare una fascia protetta per i minori». Di che cosa si tratta? «Si tratta di prevedere un periodo della giornata in cui i genitori possono stare assolutamente tranquilli che i loro figli non assistano a programmi negativi per i loro sviluppo, ma siano spettatori di trasmissioni positive per la loro crescita». Roberto Ippolito A sinistra: il presidente della Rai Giuseppe Morello Qui sopra: Jader Jacobelli
Luoghi citati: Sestri Levante, Venezia
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