«Al Gr abbiamo esagerato»

«Al Gr abbiamo esagerato» IL CASO «Al Gr abbiamo esagerato» II direttore Porcacchia: troppi dettagli SULLA RAI OUAL era il bersaglio di Scalfaro? «Un fatto specifico», dice lui, senza dare spiegazioni. Ma con chi ce l'aveva, il Presidente? La redazione di TV7, tirata in ballo per il servizio sui «bambini di Satana», insorge e spara sul «giornalismo in malafede». Pier Vincenzo Porcacchia, direttore del giornale radio, ammette: «Forse uno dei nostri servizi sulla vicenda aveva qualche particolare di troppo. Ma non parlate di morbosità o di compiacimento: se è passato attraverso i nostri controlli è soltanto per la fretta. In certe fasce della giornata abbiamo due edizioni ogni mezz'ora...». Non è un sabato tranquillo, quello di Saxa Rubra. Da un lato il Presidente che conferma le accuse e quasi rincara la dose, dall'altro Prodi che applaude e promette provvedimenti. In mezzo l'intreccio dei comunicati, dei commenti, delle discolpe. I sindacati rimproverano al Presidente di aver scritto a Prodi: «Non siamo sotto il controllo del governo». La redazione di Tv7 si ribella alle accuse: «Non arrivo a parlare di complotto - dice Roberto Fontolan, uno dei responsabili del programma - ma non posso dimenticare che molti, a partire dal Tg5, ci hanno tirato in ballo a sproposito. Ci hanno detto che nella cassetta che Scalfaro ha mandato a Palazzo Chigi il nostro servizio non compare. Né poteva esserci. Che c'è di "inammissibile" in un minuto e mezzo di immagini senza commento, con un santone che farnetica di Satana?». Tutto ruota intorno alla «cassetta» di Scalfaro, con le registrazioni che hanno indignato il Presidente. Un oggetto misterioso, di cui tutti parlano ma che nessuno - fuori da Palazzo Chigi - ha visto. «Ci hanno assicurato che noi non c'entriamo», tagliano corto altre voci di Tv7. E al settimanale di Nuccio Fava sono tanto sicuri di essere in regola che questa sera, nella penultima puntata del programma, rimanderanno il servizio così com'era. «Tra l'altro - insistono - quelle immagini vengono dal "grezzo" di un'intervista realizzata per Credere non credere, il programma di Sergio Zavoli. E non crediamo che qualcuno possa venire a dire che Zavoli è uno che vende i bambini per un po' di audience...». Ma allora che cosa c'era nella cassetta? «Di preciso non lo so conclude Fontolan - ma mi pare che si facesse riferimento soprattutto ai programmi radiofonici...». Porcacchia, direttore ad interim del Gr, non accusa il colpo: «A me pare che il Presidente abbia parlato di televisione e di radio in eguale misura - risponde -. E comunque non ho problemi a dire che uno dei nostri servizi aveva qualche parola sbagliata, qualche dettaglio di troppo. Lo avevamo già notato ed eravamo già intervenuti. D'altra parte l'ho sempre detto che il ruolo del servizio pubblico si vede non tanto dal bilancino con cui si misurano gli interventi dei politici, ma dal modo con cui si trattano i fatti di cronaca. Ho convocato una riunione dei capiredattori, ho invitato tutti alla riflessione». Non troppo d'accordo con il loro direttore i giornalisti del Gr: «Riteniamo che i nostri servizi sui bambini di Satana non abbiano potuto turbare le coscienze e gli animi degli ascoltatori - dice un comunicato del comitato di redazione perché sono stati evitate con cura espressioni e parole che potessero apparire meno che garbate. A turbare animi e coscienze era il "fatto" oggetto dei servizi, riferito per inevitabile diritto di cronaca...». Guido Tìberga La redazione di Tv7 «Noi non c'entriamo con quelle accuse Giornali in malafede» Pier Vincenzo Porcacchia direttore «ad interim» del Giornale Radio Rai