Scalfaro: basta con la tv violenta

Il Presidente indignato per i servizi sulle sette sataniche: immagini e parole truculente Il Presidente indignato per i servizi sulle sette sataniche: immagini e parole truculente ScaHaro: basta con la tv violenta Lettera a Prodi: usano i bambini perfare audience ROMA. Sdegno. Rabbia. Oscar Luigi Scalfaro si alza dalla poltrona del suo salotto, afferra il teleco-. mando, spegne il televisore. E' domenica 9 giugno, tarda serata: le ultime immagini che ha appena visto raccontavano l'agghiacciante vicenda d'un bimbo di 3 anni violentato e chiuso in una bara durante un rito satanico a Bologna. A riferire l'allucinante «rito» officiato dalla setta «I bambini di Satana» è stato il rotocalco televisivo Tv7: un servizio già annunciato alle 20 con un breve «lancio» del Tgl. Interviste, ricostruzioni puntigliose, volti ottusi d'arrestati, dissolvenze su inquietanti pratiche: il Capo dello Stato, in questa sera domenicale, collega le scene or ora cancellate premendo un pulsante rosso, alle parole ascoltate in mattinata alla radio. Erano le 9 quando il Gr ha narrato l'inferno della piccola vittima di Bologna restaurando la realtà con descrizioni e commenti particolarmente crudi. E, allora, Scalfaro dice basta. Carta, penna, il premere di cento pensieri: nasce così una durissima lettera inviata al presidente del Consiglio Prodi e per conoscenza al presidente dell'Ili Tedeschi, a quello della Rai Morello e al garante per l'editoria Santaniello. Un messaggio che, fin nella scelta dei destinatari, denuncia tutto il suo peso istituzionale: ad essere informato è, infatti, prima di tutti, il capo del governo a testimonianza che il problema ha proporzioni cospicue e riguarda l'intero Paese. Ma anche un messaggio che, proprio per quell'irritualità e quella sorta di estemporaneità da cui germina, assume una valenza assolutamente drammatica. Oscar Luigi Scalfaro scrive frasi di fuoco per «lamentare il progressivo degrado dell'informazione» che si corrompe e diventa «truculenta per le immagini proiettate ed i bambini adoperati». Denuncia con evidente collera una situazione che «negli ultimi giorni sembra aver toccato il fondo». E a riprova di questo giudizio invia a Romano Prodi, «in allegato, la registrazione delle informazioni concernenti la dolorosa vicenda dei cosiddetti bambini di Satana andate in onda sulle reti televisive e radiofoniche della Rai». Ma il Presidente non si limita a proporre le scene e le parole al giudizio di Palazzo Chigi. Le bolla con marchio d'infamia: «Si tratta di immagini e di espressioni verbali che, per la crudezza e la volgarità delle rappresentazioni - al centro delle quali sono quasi sempre collocati soggetti minorenni e, spesso, bambini - travalicano decisamente i confini del lecito oltre che del buon gusto». E' una rabbia, quella di Scalfaro, resa ancor più accesa da un contrasto: la Rai che si comporta in questo modo è la stessa che, con televideo, sottolinea quotidianamente gli effetti nefasti sui più giovani «di certa informazione». Ed è la stessa Rai che, il 30 maggio, per bocca del suo presidente Morello aveva sottoscritto le preoccupazioni del Capo dello Stato sulla necessità di tutelare i minori non solo quando sono soggetto di cronaca, ma anche quando sono spettatori di tv violenta. Quella mattina, a Sestri Levante partecipando a un convegno su «Fiaba, televisione e new media», Scalfaro aveva ammonito: «La televisione non è una baby sitter. Usiamo la tecnologia per impedire ai bambini di selezionare certi canali». Un avvertimento forte e preoccupato che giungeva proprio all'indomani d'un episodio di gra¬ ve disagio psicologico in cui era rimasto coinvolto un minorenne di Genova, caduto in crisi d'angoscia dopo aver visto alcuni telefilm della serie «X-Files». A pochi giorni da quel convegno, pare domandarsi il Presidente, che cosa è rimasto del mio avvertimento? E, soprattutto, che cosa è rimasto delle parole di Morello che preannunciavano non solo una fascia protetta per salvaguardare l'infanzia, ma richiamavano «all'eticità del servizio pubblico» cui spettano il compito e la responsabilità di invertire la rotta? La cronaca di quella domenica sera si salda a quella di oggi. Il presidente dell'Ili Tedeschi dichiara di condividere appieno «le preoccupazioni espresse dal Capo dello Stato» ed assicura che si adopererà «nei modi più opportuni» affinché a questo monito venga dato «adeguato seguito». E anche il garante dell'editoria Santaniello esprime la sua sintonia con il Capo dello Stato: «Dobbiamo dare un esempio» annuncia promettendo rapidi accertamenti e, se necessario, mano dura nei confronti della Rai. Renato Rizzo «Questo è un giornalismo che travalica i limiti del buongusto» Morello: sono turbato Solo il direttore del Tgr fa il «mea culpa» IMMAGINI VIOLENTI PER NOTIZIARIO 117A preanfascia e l'inall'eti» cui ponsamenica ggi. Il hi dino «le l Capo si adortuni» venga anche aniello l Capo are un ttendo cessai della Rizzo Oscar Luigi Scalfaro A destra: Michele Tedeschi Il presidente della Rai Giuseppe Morello Oscar Luigi Scalfaro A destra: Michele Tedeschi

Luoghi citati: Bologna, Genova, Roma, Sestri Levante