«Hass usato per demolire il caso Priebke» di Francesco Grignetti
13 Il pm: cercò di fuggire perché avevamo scoperto lo scandalo. e chiama in causa i servizi deviati «Hess usalo per demolire il caso Priebke» Inchiesta sull'ex ufficiale dopo la deposizione in aula ROMA. C'è un complicato e inquietante retroscena dietro la testimonianza di Karl Hass, l'anziano ufficiale delle SS che doveva incastrare Priebke e poi in aula l'ha sostanziosamente aiutato. «Hass s'è lasciato usare da vecchi catenacci dei servizi segreti e da elementi ideologizzati», si limita a dire il procuratore militare Antonino Intelisano, che comunque si dice soddisfatto di come sono andate le cose. Ma intanto ha avviato un'indagine sui misteri di quest'uomo. E altre inchieste partiranno da piazzale Clodio. «Era una bomba a orologeria, che abbiamo parzialmente disinnescato. Volevano far esplodere qualche scandalo alla vigilia della sentenza», dice Intelisano. Chi fosse il burattinaio di questa «operazione scandalistica» il procuratore non lo dice. Forse l'organizzazione Odessa. Forse qualche pesce molto più piccolo e avido, con buone relazioni nei giornali e negli ambienti dello spionaggio. Lo scandalo, comunque, secondo quanto hanno ricostruito gli investigatori, doveva scoppiare in due tempi: la divulgazione di una cassetta televisiva con Hass che concionava sulle Fosse Ardeatine e poi la pubblicazione di una clamorosa fotografia di Hass in amichevole colloquio con Giuliano Vassalli, antifascista torturato a via Tasso, ex mini¬ stro di Grazia e Giustizia, giudice costituzionale. Un'operazione di quelle che piacciono ai servizi segreti: le cortine fumogene. Ma l'operazione s'è sgonfiata rapidamente. La foto non è mai stata scattata, nonostante Hass, portandosi dietro un fotografo, abbia cercato in tutti i modi di agganciare l'anziano socialista. L'anziano ufficiale effettivamente ha bussato alla porta di Giuliano Vassalli. Con la scusa di un libro, s'è fatto aprire la porta ed è entrato. Ma di qui a parlare di «amicizia» tra il nazista convintissimo e il torturato di via Tasso c'è un abisso. La videocassetta, poi, non è mai stata trasmessa, anche se è stata offerta ai maggiori telegiornali. Lo diceva già Nuccio Fava, direttore del Tgl, qualche giorno fa proprio a La Stampa: «C'era stata l'offerta di un'intervista a Hass, ma chiedevano del denaro. Siamo stati ben contenti di non dover sottostare a logiche mercantili per uscire con un documento (con la voce di Kappler) che andava ben oltre». Già che c'erano, infatti, quelli che hanno chiamato Hass a Roma cercavano anche di guadagnarci sopra. Cento milioni. Ecco quanto chiedevano alla Rai - prima un certo Flamini, poi un altro mediatore - per vendere i diritti della videocassetta. Ma il direttore Fava ha rimandato tutto al mittente con un giudizio inappellabile: tre ore di un Hass che ride a ruota libera sui morti delle Fosse Ardeatine e sul periodo dell'occupazione nazista non è certo roba che si pos- sa trasmettere. Fava dirà di no anche al rilancio dei «venditori» quando gli chiedono nove milioni per due soli minuti di filmato. Ma che cosa volevano dimostrare, in fondo, con questa videocassetta? Che Hass era libero e giulivo mentre Priebke no? Forse si voleva mettere in difficoltà il governo, lasciando intendere che nel 1996 valgono ancora le antidiluviane protezioni accordate dal Sifar al suo agente segreto Hass, ancorché nazista? E c'è anche un altro interrogativo che attende risposta: perché Hass cercò di scappare dall'hotel, all'alba del giorno in cui doveva testimoniare? Intelisano ha un sospetto: «La giustizia italiana ha appena cominciato con il signor Hass. E lui ha cercato di scappare perché s'è sentito preso in trappola. Si è reso conto che il meccanismo cui si era prestato era stato scardinato». A tutte queste domande la procura militare lavorerà prossimamente. Ora è il momento per la requisitoria del pubblico ministero, attesa oggi. Il processo non attende, infatti. Non si ferma nemmeno per la vedova Kappler: se arriverà lunedì, superando i vari ostacoli burocratici, compresa la condizione di «indesiderabile» che si porta appresso, bene. Sennò pazienza. Francesco Grignetti Giallo sul tentativo di farsi fotografare con Giuliano Vassalli e su un video offerto a 100 milioni e i o a e a s n a ¬ Illllpliili La vedova di Kappler Annelise A fianco l'anziano ufficiale delle SS Karl Hass
Luoghi citati: Roma
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