Il maestro dava lezioni di molestie in classe di R. M.

Milano: smascherato dal racconto delle allieve di8e9 anni Seguace di Satana, l'insegnante è finito in cella per violenza sessuale continuata. Nei guai anche una maga Il maestro dava lezioni di molestie in classe Milano: smascherato dal racconto delle allieve di8e9 anni L'INFANZIA TRADITA MILANO. Si chiama A. C, ha 45 anni, è un maestro elementare in una scuola di via Ripamonti, è incensurato, ama Satana e - a quanto pare - le sue piccole allieve di 8 e 9 anni che molestava in classe. E' questo il ritratto, volutamente scarno per salvaguardare l'identità delle bambine, del protagonista dell'ultimo caso di violenze a Milano. Adesso A. C è in carcere, accusato di violenza sessuale continuata. Denunciate a piede libero per lo stesso reato sono invece due donne, una trentottenne madre di due bambine di 8 e 15 anni, e T. D., una maga di 45 anni di Buccinasco dedita a riti di magia. Prima di intervenire la polizia ha pedinato, filmato, intercettato ogni attimo della vita di A. C. e ha scoperto che dietro a quella apparentemente normalalità c'era il suo doppio, c'erano le violenze sulle bambine. E c'era quella montagna di materiale anche pornografico che gli hanno trovato a casa: videocassette che mostrano rapporti tra bambini e adulti, fotografie, fumetti erotici, libri di magia nera, di sesso e magia, e una sfera di cristallo. La polizia dice che ad A. C. è arrivata per caso, per uno di quei colpi di fortuna che paiono impossibili. Tutto parte da una voce, una mezza frase appena captata dal telefonino cellulare di un poliziotto. «Mi farebbe molto piacere farti conoscere una mia alunna dagli occhi satanici», la frase che ha insospettito il poliziotto e che poi è stata seguita come uri filo di Arianna per arrivare ad individuare A. C. Da quella frase - dice la polizia - si è capito che l'uomo, al telefono con la maga, era un insegnante. Dal nome di battesimo di lui e da altri piccoli particolari gli agenti sono risaliti ad individuare il maestro della scuola di via Ripamonti. Lì è iniziato il lavoro più delicato, per non turbare le bambine, inconsapevoli vittime del loro maestro. Doppiamente inconsapevoli visto che quelle attenzioni morbose, quei toccamenti sempre accompagnati da parole delicate, erano vissute come un gioco. Come le attenzioni innocenti di un adulto morboso. Solo la paziente opera dei poliziotti ha permesso di ricostruire la vicenda. Cinque bambine hanno raccontato tutto agli agenti, ma per loro non è stato un incubo. Il maestro era particolarmen¬ te accorto nell'entrare in relazione con le bambine, al punto da non turbarle. Tanto che nessuno dei genitori delle piccole aveva avuto sentore di quello che succedeva in classe. Di più. Continuando le indagini i poliziotti hanno scoperto che A. C. si rivolgeva spesso a riviste di annunci. Risulta agli atti una telefonata con una donna di 38 anni, madre di due bambine di 8 e 15 anni. La donna, prima di un incontro, promise di portare con sé sua figlia più piccola. Cosa mai avvenuta. Ma che non le ha evitato la denuncia per violenza, [r. m.]

Luoghi citati: Buccinasco, Milano