«Ho pagato 33 miliardi ma non so perché»

«Ho pagato 33 miliardi ma non so perché» «Ho pagato 33 miliardi ma non so perché» La vedova Rovelli: mio marito mi disse di darli a Pacifico ROMA. Domanda: «E' in grado di riferire se è stato versato denaro anche ad altre persone?». Risposta: «Sì, avevo molte persone da pagare». E' l'8 maggio 1996, e davanti ai pm milanesi Boccassini e Colombo, in trasferta in Svizzera, siede Primarosa Battistelli vedova Rovelli, moglie dell'ex patron della chimica indagata di concorso in corruzione per la maxi-tangente da 67 miliardi che sarebbe stata pagata al trio di avvocati Acampora-Pacifico-Previti. Era il dieci per cento di quanto la famiglia Rovelli incassò in seguito alla sentenza Imi-Sir, e adesso gli investigatori stanno accertando se col resto dei soldi siano stati pagati anche altri personaggi, proprio a partire dalle ammissioni della vedova Rovelli. La signora ha raccontato la storia del «debito da estinguere» nei confronti dell'avvocato Pacifico, raccomandatogli in punto di morte dal marito, e di altri pagamenti. I giudici le chiedono se ha versato denaro anche a Renato Squillante, Silvio Berlusconi e Cesare Peviti, e la signora Rovelli risponde: «Mio figlio mi ha riferito che ha versato del denaro a Cesare Previti. Non è invece stato versato denaro né a Squillante né a Berlusconi». Subito dopo c'è l'ammissione sulle «molte persone» che la vedova doveva pagare. I giudici chiedono: «L'indicazione di pagare queste persone, veniva sempre da Pacifico?», e la vedova mette a verbale: «Intendo precisare che dopo la morte di mio marito ho effettuato molti pagamenti, per esempio ai miei avvocati. Per quel che mi ricordo al momento tenderei ad escludere che tra tanti pagamenti ne sia stato fatto qualcuno ancora su indicazione di Pacifico». Ai pm di Mani Pulite risultano rapporti tra l'avvocato Pacifico e altre persone, tra cui una coperta da omissis, e gli avvocati Acampora e Pascucci. La signora racconta: «Posso dire che su indicazione di Pacifico è stato versato del denaro ad Acampora. Le altre persone non le conosco affatto. Acampora è un avvocato, ma non è tra quelli che si sono occupati dei miei interessi. Non so perché gli sia stato dato del denaro, credo che su questo punto potrà riferire mio figlio Felice». Acampora e Pacifico sono finiti in carcere, con l'accusa di corruzione, per aver intascato dai Rovelli il primo 13 e il secondo 33 miliardi di lire dalla famiglia Rovelli, ma dalle dichiarazioni degli stessi pagatori non c'è una giustificazione per questi «onorari». E come per Acampora, la signora Rovelli nega che Pacifico fosse imo degli avvocati della famiglia: «Per quel che ne so io, il Pacifico aveva nei confronti di mio marito quel credito di cui ho parlato, ma non aveva altri rapporti: Ribadisco che non sono al corrente della causale dei versamenti». Le indagini proseguono per verificare a chi e perché sono stati versati altri soldi dagli eredi Rovelli, che dall'Imi incassarono oltre 600 miliardi, sempre su mandato della signora Primarosa che spiega: «La mia autorizzazione a effettuare i pagamenti era necessaria in quanto i miei figli hanno tutti rinunciato all'eredità paterna, e quindi anche la linquidazione Imi è entrata nel mio esclusivo patrimonio». [gio. bia.l

Luoghi citati: Roma, Svizzera