Rai l'Ulivo accelera di Giulio Borrelli

Ultimatum di Violante e Mancino: legge sul cda entro metà luglio. Il Polo protesta Ultimatum di Violante e Mancino: legge sul cda entro metà luglio. Il Polo protesta Rai, Pulivo accelera Le Camere si dividono i decreti ROMA. La maggioranza accelera su Rai e decreti, pur senza trovare accordi con l'opposizione. Alla fine dell'anomala riunione dei capigruppo di Camera e Senato, i presidenti Violante e Mancino hanno deciso di spartirsi i compiti. Montecitorio si occuperà per primo dei decreti giacenti e di rivedere l'articolo 77 della Costituzione sulla decretazione d'urgenza. Che andrà in aula già alla fine della prossima settimana. Palazzo Madama lavorerà invece sulla Rai, cioè la legge di riassetto del sistema tv, stralciando, per fare ancora più in fretta, la leggina di nomina del cda. Questa dovrà essere approvata entro metà luglio. «Altrimenti - dicono i due presidenti - sceglieremo noi i nuovi consiglieri». Travolta e frastornata dall'accelerazione, l'opposizione recalcitra e chiede di avviare subito il confronto su federalismo e presidenzialismo. L'intesa pare remota. Lo ammette la stessa maggioranza. Se il capogruppo di Rinnovamento Masi è possibilista perché «si è parlato di avvio della fase costituente e questo potrebbe facilitare le cose», il presidente dei senatori della sinistra democratica Salvi ammette che «la riunione è stata puramente interlocutoria e solo nei prossimi giorni vedremo se sarà possibile sciogliere i nodi della matassa». Più duri i parlamen¬ tari del Polo. «In un giorno solo si cerca di imporre la discussione di tanti argomenti importanti. Se si parte così, noi non ci stiamo», si lamenta il capogruppo dei ccd Giovanardi. «Siamo venuti in gita turistica», ironizza il senatore di An De Corate E Beppe Pisanu, capogruppo di Forza Italia, è anche più ostile. E respinge la proposta del diniano Del Turco di affidare la presidenza della Vigilanza al Polo, purché non sia Marco Taradash. «Non accettiamo baratti. Ci è stata riconosciuta la presidenza delle giunte per le autorizzazioni a procedere e per le elezioni, più le due commissioni bicamerali. Il problema è cominciare subito il confronto sulle riforme. Se la maggioranza non vuole la Costituente indichi un'alternativa». Chi conta che le cose si aggiustino è D'Alema. «La paralisi delle istituzioni danneggia tutti ma soprattutto le opposizioni. Un Parlamento paralizzato sposta potere sul governo, e spero che il centrodestra capisca che è suo interesse sbloccare la situazione». Quanto alla Rai, «il vertice va subito rinnovato, perché questa situazione non è a lungo sostenibile», afferma il leader pds che pare convertirsi alla tesi del «fare in fretta» dei «governativi veltroniani» accaparratori, come li definiva ieri Macaluso nella sua rivista. [m. g. b.] Il presidente del Senato Nicola Mancino In basso: il direttore del Tgl Nuccio Fava e (foto grande) Giulio Borrelli

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