Maldini «Oggi vedrete la vera difesa» di F. Ver.
HMdiiìi HMdiiìi «Oggi vedrete la vera difesa» ALSAGER DAL NOSTRO INVIATO Ha un bel daffare l'ufficiale di polizia Susan Querry nel controllare la situazione con l'aiuto di cinque robusti agenti convocati in gran fretta. Attorno al pullman della Nazionale c'è una bolgia dantesca. Giornalisti, fotografi e i soliti infiltrati che sbucano da tutte le parti. C'è anche una troupe televisiva indonesiana. La povera Susan scuote la testa rassegnata, alla prima occasione l'organizzazione programmata nei minimi dettagli è andata kappaò. Avrà pensato: i soliti italiani. Vacilla perfino il responsabile della sicurezza, Max Paganini, anche se alla fine è proprio lui che riesce a ristabilire l'ordine davanti alla porta degli spogliatoi, con una flemma molto poco italiana e molto anglosassone. In fondo una vigilia di ordinario disordine come tante altre della Nazionale. Il primo ad avventurarci attraverso il muro umano è il capitano, Maldini. Sereno, disponibile, tira un sospiro di sollievo: «Finalmente si gioca, non vedevamo l'ora. Non so se batteremo la Russia, ma siamo ben preparati per farlo. Sacchi ci vede poco concentrati? E' un fatto soggettivo, ognuno reagisce a modo suo. Io, per esempio, non perdo il sonno per questa partita. 11 clima è quello ideale, c'è meno tensione rispetto al Mondiale. E oggi si vedrà qual è la vera difesa dell'Italia». Zola se la svigna senza una parola. «Sto sempre zitto alla vigilia delle partite», spiega dribblando un microfono. Sacchi gli ha dato fiducia, ma Zola non ha ringraziamenti da fare. Sbuca Chiesa ed è il finimondo. Lo pronosticavano tutti titolare, invece il nuovo Re Mida del calcio italiano siederà in panchina. Non una smorfia di delusione, sul suo volto solo espressioni enigmatiche: «Non sarò io a creare problemi - precisa -, non pretendo nulla. Sacchi sa che sto bene, spero di avere il mio momento di gloria. Mi piacerebbe entrare durante la partita, ma se non succederà, vorrà dire che tutto funziona e non c'è bisogno di me. Zola ha una grossa responsabilità, deve giocare una grande partita come tutti gli altri. La squadra ha la tensione giusta, ma ci sono ancora margini di miglioramento». Due metri più in là, Del Piero recita la lezione di fronte ad un drappello di cronisti inglesi che, dopo averlo presentato ai sudditi di Sua Maestà come il nuovo genio del calcio italiano, adesso lo aspettano alla prova del campo. Il Talentino, come capita alla vigilia, si defila: «Essere descritto come un protagonista può essere un grosso handicap. Cercherò di aiutare gli attaccanti; potrà andare tutto bene, ma pure tutto male. Qui ogni errore si paga. Mi sento come alla vigilia di Juventus-Ajax, la testa è a posto, non sono diventato matto». Capito mister Sacchi? [f. ver.]
Persone citate: Del Piero, Maldini, Max Paganini, Mida, Sacchi, Sereno, Susan Querry, Talentino
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