Ravanelli furioso non me l'aspettavo

L'attaccante escluso da Sacchi sfoga il suo malumore e se la prende con le tv Fininvest L'attaccante escluso da Sacchi sfoga il suo malumore e se la prende con le tv Fininvest Ravanelli furioso: non me l'aspettavo «Io non ero scarico» ALSAQER DAL NOSTRO INVIATO Il momento della verità è scoccato attorno alle 10 locali (le undici in Italia). «Gedeone» Carmignani, il vice di Sacchi, ha preso in mano undici pettorine rosse, quelle che differenziano i titolari dalla riserve durante gli allenamenti della vigilia. In mano aveva un foglio con i nomi degli undici giocatori che oggi affronteranno la Russia. Una precauzione in più per non sbagliare. E Carmignani ha cominciato la distribuzione: Mussi, Apolloni, Costacurta, Maldini e così via fino ai due attaccanti... Erano in quattro con il fiato sospeso. E quando Carmignani ha chiamato Zola e Casiraghi, a Ravanelli è crollato il mondo addosso. In un secondo tutto bruciato: ambizioni, speranze, un mese di fatica per tornare ad essere un calciatore vero. Tradito da Sacchi, proprio lui che è sempre stato considerato dal commissario tecnico azzurro un giocatore indispensabile. «Quando gioca male è già meglio di tanti altri», disse l'Arrigo dopo un'amichevole. Così, a distanza di diciotto anni, si ripete una scena già vista. Prima del debutto nel Mondiale argentino il titolare era Graziani, ma Paolo Rossi lo superò sul traguardo. E come allora Graziani, anche Ravanelli ha giocato fino alla fine del primo tempo dell'ultima amichevole. Fabrizio non ha reagito, proprio come Chiesa, altro escluso eccellente. A fine allenamento è schizzato negli spogliatoi con l'espressione delle giornate peggiori. Quando ne è «USpM uscito, ha sfogato la rabbia. Miccia corta: Ravanelli è esploso con fragore. Era furibondo non soltanto per l'esclusione, ma anche per un'intervista concessa sabato a Stoke On Trent, a suo giudizio travisata. «D'ora in avanti parlerò solo in presenza delle telecamere», ha gridato di fronte agli allibiti inglesi. Ma a procurargli il vero mal di pancia sono stati quelli di Italia Uno che hanno sottolineato la frase «non voglio finire come Signori al Mondiale» con commenti che Ravanelli non ha gradito. «Non parlo con te, non rompermi i c...», ha detto al cronista della televisione berlusconiana, nella circostanza del tutto incolpevole. Non è la prima volta che Ravanelli si sente vittima di congiure. Pensa sempre che qualcuno sia pronto a fargli lo sgambetto. Però questa volta il malumore per aver perso il posto di titolare l'ha reso ancora più furente. E mentre Sacchi spiegava i perché delle proprie scelte, l'attaccante juventino si calmava e cercava di capire: «Speriamo che il et abbia preso la decisione giusta. Me l'ha detto durante l'ultimo allenamento, francamente non me l'aspettavo, è stato il classico fulmine a ciel sereno. Mi spiace, sono un po' amareggiato. Ma se arriveremo in finale dovremo o a a a» giocare sei partite, quindi spero di poter essere comunque utile. Magari Sacchi mi farà giocare già contro la Repubblica Ceca. Ripeto, non c'è nulla di catastrofico. Il et mi ha spiegato che non è una bocciatura». Ma allora perché rinunciare a uno dei suoi pupilli? Il et ha parlato di cali di tensione. Ravanelli non si sente coinvolto: «Non credo alludesse a me. E poi con lui ho parlato anche di questo. Non ci sono giocatori scarichi, tantomeno noi juventini. E sono sicuro che l'amichevole di sabato non ha cambiato le cose. Sacchi aveva già deciso». Si è consolato: «Spero di tornare presto, comunque è meglio vincere senza di me che perdere con me». E mentre Ravanelli si sfogava, a pochi passi c'era Casiraghi, quasi più stupito che soddisfatto di aver convinto l'Arrigo. Ha spiegato: «Pensavo giocasse Ravanelli, non nego di essere sorpreso. Non avevo la sensazione di essere favorito. Sacchi doveva prendere una decisione e ha scelto me. Tutto qui. Mi spiace per Ravanelli, ma non siamo in guerra. Adesso devo sfruttare questa occasione importante, per la prima volta gioco al debutto in una grande competizione. Meglio così, rischiare mi piace. Speriamo in un inizio meno difficile rispetto al Mondiale. La squadra è cresciuta, il campionato dà una mano al nostro commissario tecnico proprio perché adesso in tanti applicano il pressing. Noi non siamo appagati, anzi abbiamo l'occasione per vincere qualcosa che vale tanto». Fabio Vergnano «Un fulmine a ciel sereno Speriamo che il et abbia preso la decisione giusta Ma non è una bocciatura» BUT096UEFA Sacchi ha dato fiducia a Zola (sopra) ma il fantasista sardo non ha voluto commentare: «Alla vigilia di un match sto sempre zitto» Anche Chiesa (sopra) andrà in panchina nel match d'esordio con la Russia Fabrizio Ravanelli, a gambe all'aria sul prato, sembra voler gridare la sua delusione di grande escluso

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