Auto maggio frena ancora di Renzo Villare

PATTO FIAT L'anno dovrebbe chiudersi con valori inferiori o pari a quelli del '95 Auto, maggio frena ancora Immatricolazioni in calo dell'I, 7% TORINO. Cattive notizie dal mercato dell'auto in Italia. In maggio le immatricolazioni nel nostro Paese, secondo le proiezioni della Motorizzazione, hanno registrato una flessione dell'1,7% con 164.500 unità vendute contro 167.361 nello stesso periodo '95. Una conferma - secondo l'Anfia «che il mercato non riesce ad uscire dalla difficile situazione di stagnazione che dura ormai da quattro anni». Anche il bilancio dei primi 5 mesi è in negativo dello 0,2% con 837.465 consegne contro 839.057 di un anno fa. Tenuto conto che in questa prima parte dell'anno si concentra il 50% circa della domanda annuale, l'Anfia afferma che l'andamento di maggio non lascia molte speranze per l'intero 1996 che «potrà collocarsi, nella migliore delle ipotesi, intorno agli stessi livelli del 1995». I motivi di questa situazione che non accenna a migliorare sono molteplici, ma fra essi spiccano soprattutto l'aumento della pressione fiscale particolarmente pesante per il settore, con previsioni per il '96 a 114.000 miliardi, il 22% dell'intero gettito tributario, l'andamento dell'occupazione e le annunciate manovre finanziarie che non contribuiscono certo ad aumentare gli acquisti di auto. A questo proposito il Centro studi Promoter, nella sua tradizionale indagine in cui il 67% dei concessionari interpellati ha dichiarato che in maggio la raccolta di ordini è stata modesta e che nessuna schiarita si intravede per i prossimi 3-4 mesi, afferma che in una situazione del genere «destano gravi preoccupazioni le dichiarazioni sulla prossima manovra finanziaria che conterrebbe restrizioni per le auto acquistate dalle aziende. Una fascia di mercato importante che ha mostrato buona tenuta e che rappresenta un quinto della domanda». Anche l'Unrae, l'Unione delle Case estere in Italia, sottolinea il pericolo che la decisione comporterebbe in un mercato de- bole ed emotivamente sensibile. In un panorama per nulla confortante in cui - secondo calcoli Anfia - le vendite in Italia dei primi 5 mesi hanno ulteriormente aumentato al 30,3% la perdita sullo stesso periodo '92, anno record, Fiat Auto, il gruppo guidato da Roberto Testore, ha compensato in maggio le vendite interne (74.075 unità pari al 45% del mercato contro il 44,4% del '95) con un brillante andamento all'estero. In un mercato europeo ancora vivace, pur se meno deciso che in aprile, con una crescita, Italia esclusa, del 7,4%, le marche del gruppo hanno registrato un au- mento, rispetto al maggio '95, del 28,9%, che ha portato la quota europea all'I 1,6%, contro l'I 1% di un anno fa. Ottimi risultati per i principali mercati. In Germania, contro un miglioramento globale del 5,2%, Fiat Auto è cresciuta del 32,6%; in Francia, rispetto a un -0,2% del mercato, il gruppo è cresciuto del 71,1%. Un importante contributo alle vendite è stato fornito da Bravo e Brava, che in poco più di otto mesi dal lancio commerciale, hanno già raggiunto 304.000 ordini dai concessionari, di cui il 40% in Italia e il 60% all'estero. Buono anche il risultato per la Y, la piccola ammiraglia Lancia, che in meno di 5 mesi è arrivata a 64.000 ordini (60% in Italia e 40% all'estero). Nei primi cinque mesi le vendite in Europa, salite a 5.768.400 (+7,5% sullo stesso periodo di un anno fa), sono risultate inferiori rispetto all'anno record 1992 soltanto del 7,8%, contro l'oltre 30% dell'Italia. Di queste mancate vendite - fa osservare l'Anfia - ben il 74,5% è a carico del nostro Paese. Fra le marche estere sempre in testa la Ford che, nei cinque mesi, ha venduto 83.582 vetture con il 9,98% del mercato, seguita da Opel (7,95%), da Volkswagen (7,21%) e da Renault (5,67%). Renzo Villare

Persone citate: Brava, Roberto Testore