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Fininvest garantirà per eventuali danni alla quotazione derivanti dalle azioni giudiziarie in corso Fininvest garantirà per eventuali danni alla quotazione derivanti dalle azioni giudiziarie in corso Mediaset arriva in Borsa Dal 2 luglio offerti253 milioni di titoli MILANO. Partirà il 2 luglio prossimo e si concluderà il 5 luglio il collocamento delle azioni di Mediaset, la holding che riunisce le attività televisive del gruppo Berlusconi. Ad un prezzo che verrà stabilito poco prima dell'offerta, ma che sarà fissato tra un valore minimo di 6.000 e un valore massimo di 7.200 lire. La quotazione è prevista per il 15 luglio. Dopo molti patemi d'animo e molte incertezze legate alle indagini in corso su presunti falsi in bilancio della società che controlla Mediaset, ossia Fininvest, l'operazione è stata varata. Con grande sollievo degli amministratori, il presidente Fedele Confalonieri in testa, e anche un po' del mercato, che preconizzava grosse difficoltà per il gruppo se la quotazione non fosse stata possibile. Al fine di far sapere al pubblico e agli investitori ai quali l'offerta è diretta tutti i rischi connessi all'investimento in Mediaset, il prospetto approvato dalla Consolo premette una serie di «avvertenze» che contengono la spiegazione dettagliata sullo stato delle indagini, sugli amministratori indagati e sulle possibili incognite legate alla legge sulle Tv. Vi si elencano le concessioni che permettono oggi a Mediaset di avere tre reti nazionali, ma si ricorda anche la pronuncia della Corte Costituzionale che definisce illegittimo il possesso di tre reti da parte di un solo soggetto sulla base del principio del pluralismo informativo. Si sottolineano quindi le possibili conseguenze connesse alla perdita di un canale, ma si osserva che l'evoluzione tecnologica recente rende forse meno probabile questa ipotesi, precisando che comunque la società adotterà misure «per limitarne gli effetti». Si legge al paragrafo F che quattro dei 21 amministratori di Mediaset sono interessati a procedimenti giudiziari (e un capitolo a parte ne riferisce in dettaglio), si enumerano i rapporti tra Mediaset e la control- lante Fininvest, e si ricorda che, proprio in relazione allo sviluppo delle indagini in corso, Fininvest si è fatta garante di qualsiasi, illimitato danno finanziario Mediaset possa subi¬ re. E' questa la garanzia che ha sbloccato l'iter verso la Borsa. Con grande pignoleria, chiedendo continui chiarimenti anche ai magistrati, la Consob è riuscita a sviscerare tutte quel¬ le questioni pendenti che potrebbero, in futuro, rappresentare elementi negativi per l'attività e la reddittività del gruppo. Un lavoro non certo facile, poiché le indagini della magi¬ stratura non sono ancora completate. E aggiungiamo che forse è questa la prima volta, e non solo in Italia, che va al mercato un gruppo gravato da tanti palesi fardelli. Anche per questo il prezzo è stato fissato entro limiti più bassi del previsto, così come bassa (appena 40 milioni su un ammontare complessivo di 253 milioni) è stata tenuta la soglia minima di offerta al pubblico indistinto, vale a dire ai privati. Più in dettaglio, l'offerta si articola su tre livelli: una Opv destinata al pubblico; otto milioni massimo di azioni destinati ai dipendenti, queste ultime con la clausola che non potranno essere vendute per 18 mesi dal momento che ottengono uno sconto del 15; infine un collocamento privato per gli investitori istituzionali italiani ed esteri, inclusi quelli statunitensi. Dei 253 milioni di azioni ordinarie offerte, del valore nominale di 1.000 lire, 135 milioni vengono dal pacchetto posseduto da Fininvest, 110 milioni da un aumento di capitale apposito con esclusione del diritto di opzione e otto milioni da un secondo aumento di capitale (e sono evidentemente quelli destinate ai dipendenti). Complessivamente, queste operazioni sul capitale consentiranno a Mediaset di portare a casa liquidità fino ad un massimo di 990 miliardi, che servirà a ridurre i debiti e a sviluppare il gruppo. Valeria Sacchi Il presidente della Fininvest Fedele Confalonieri