Io Eros e le stelle di Fulvia Caprara

TORNATORE gira il video di Ramazzotti sulla solitudine dell'artista TORNATORE gira il video di Ramazzotti sulla solitudine dell'artista h Eros e le stelle ROMA. Un video musicale per Eros Ramazzotti, la pubblicità delle calze con Antonio Banderas e Valeria Mazza e forse, in autunno, una specie di seconda puntata dello spot con Monica Bellucci girato per Dolce & Gabbana: Giuseppe Tornatore le chiama scherzando le attività «eversive», quelle che occupano il tempo libero tra un film e l'altro, e gli permettono di appagare la sua curiosità di autore sempre alla ricerca di nuove prove, nuove sfide. Che cosa l'ha spinta ad accettare per la prima volta la proposta di girare un videoclip? «In passato avevo già ricevuto offerte del genere, ma le avevo rifiutate perché si trattava quasi sempre di progetti prestabiliti, con pochi margini di libertà. Stavolta, invece, ho avuto carta bianca». Come è andato il suo incontro con Ramazzotti? «Non «i conoscevamo, ci eravamo visti "solo una volta in aereo, lui mi ha spiegato il progetto e soprattutto mi ha parlato della canzone, "Stella gemella". Ha detto che si tratta di un brano che descrive la solitudine, in particolare quella del cantante, e poi ha scherzato: in fondo dopo "L'uomo delle stelle", mi ha fatto notare, una "Stella gemella" può starci bene». Che tipo di video girerà? «Ho pensato subito di rischiare, cioè di ribaltare lo schema classico che prevede videoclip sempre molto ritmati e aggressivi, sia dal punto di vista ideologico che emozionale. Io farò tutto il contrario: i quattro minuti e mezzo che ho a disposizione saranno occupati da una sola inquadratura, un lungo piano sequenza». E poi? «Posso dire che girerò vicino a Ro ma, in tre ambienti diversi, per tre giorni: nei primi due realiz zero dei contributi visivi che poi verrano utilizzati l'ultimo giorno, quello in cui realizzerò il piano sequenza». Qual è il suo rapporto con la musica leggera? «A dire la verità non è un buon rapporto, non la seguo molto, anche se ovviamente la conosco perché arriva alle orecchie da so la, anche se non lo si vuole. Questo non significa che non mi possano piacere le atmosfere di certe canzoni: tempo fa, per esempio, mi era stato chiesto di fare un video con Paolo Conte, ma non ho potuto per motivi di mancanza di tempo. Sono anche diventato amico di Claudio Baglioni: vorrebbe delle immagini per i suoi concerti, è un'idea di cui parliamo da un po' e forse, prima o poi, la realizzeremo». Qual è la sua musica preferita? «Prima di tutto viene la sinfonica, poi la lirica, poi le colonne sonore di cui ho un'enorme collezione. Mi piace anche il jazz, soprattutto quello classico, e, seguendo i consigli dei miei amici, mi sono avvicinato anche ad altri generi: ho sentito Ah Khan, e apprezzo molto Keith Jarrett». Qual è la sua prima passione musicale? «Il primo disco che mi ha affascinato costava 350 lire e conteneva musiche di Bach. I dischi di sinfonica sono sempre stati la mia passione: ho una collezione di 33 giri, circa un migliaio, che conservo ancora gelosamente. Da ragazzo non riuscivo a fare i compiti sen¬ za musica e adesso mi succede la stessa cosa quando scrivo le sceneggiature». Ha mai studiato musica? «No, ma sono piuttosto intonato e riesco a fischiettare, magari dopo un anno, motivi ascoltati anche per una sola volta. Il lavoro fatto con Ennio Morricone per le colonne sonore dei film mi ha avvicinato molto alla musica, ho imparato qualcosa di più sull'arte dell'orchestrazione e adesso, per far capire che tipo di accompagnamento voglio per una certa scena, riesco ad evitare le lunghissime me¬ tafore che usavo prima». Ha da poco finito di girare uno spot pubblicitario, adesso lo aspetta il video: che significato hanno queste attività nella sua carriera di regista? «Rappresentano l'illusione di affrontare qualcosa che si conclude subito, contengono la magia della fine, una parola che, quando si affronta la lavorazione di un film, appare sempre irreale e lontana, come se ci si accingesse alla costruzione di una cattedrale. E poi sono anche un bell'esercizio di sintesi: in uno spot o in un video si è costretti a raccontare poche cose in pochi secondi, una possibilità di cui nel cinema, certe volte sbagliando, non si tiene mai conto». Com' è Antonio Banderas? «Molto disponibile, e soprattutto simpatico; per certi aspetti mi ha fatto ripensare a Marcello Mastroianni e mi ha ricordato che, quando un attore ha un successo tanto grande, è quasi impossibile che non sia anche simpatico». A che punto è la preparazione del prossimo film, è vero che lo sta scrivendo da solo? «Sì, ho finito la prima stesura della sceneggiatura, adesso me ne sono staccato, l'ho lasciata un po' a decantare, ma molto presto la riprenderò in mano per finirla. E' una storia ambientata in Italia, s'intitola "Il viaggiatore indiscreto" e mi auguro di cominciare a girarla entro la fine dell'anno». Fulvia Caprara «Ribalterò lo schema classico che prevede clip molto veloci: utilizzo una sola inquadratura» Dopo la pubblicità delle calze con Valeria Mazza e Banderas uno spot con la Bellucci I Sopra Eros Ramazzotti qui a fianco Antonio Banderas e in basso Valeria Mazza

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