Corleone chiede aiuto a Toscani di Gabriele Beccaria

Corleone chiede aiuto q Toscani Il fotografo curerà una campagna per il rilancio dell'immagine del Comune Corleone chiede aiuto q Toscani «Siamo stufi di essere conosciuti come il paese di Riina» DIMENTICARE COSA NOSTRA IL sogno dei corleonesi è questo: migliaia di negozi Benetton nei cinque commenti che espongono in vetrina coppole coloratissime. I corleonesi che non hanno niente a che fare con Totò Riina, s'intende. E dentro le stilose coppole antimafia lettere di ragazzi di tutto il mondo che raccontano il riscatto di Corleone. Oliviero Toscani è l'uomo che inventerà questa operazione e le darà forma e colore, secondo il suo contestatissimo stile choc. «Ma che choc e choc. La mia campagna non sarà un make up pubblicitario, ma un fatto di informazione e di comunicazione, come tutte le mie iniziative», reagisce con foga il famoso fotografo-provocatore. «A New York, a settembre, presenterò il mio progetto: "Corleone apre le porte al mondo". Se ne parlerà dappertutto. Vedrete». In attesa di vedere, la curiosità è forte. «Leonardo Sciascia diceva che la mafia è una metafora e per me Corleone è una metafora della metafora», dice Toscani, alle prese con una delle sfide più complicate della sua carriera. «Oggi tutti quelli che sono nati lì sono considerati gangster, anche se i padrini sono solo una piccola percentuale. Il Comune mi ha chiesto di cancellare questa percezione». Palermo e Manhattan si tappezzeranno di fotografie da pugno nello stomaco? «Chissà. Forse ci saranno, ma i poster sulla mafia li ho già fatti. Non ditemi che non vi ricordate quello della donna che piange vicino a un cadavere riverso in una pozza di sangue. Sto pensando ad altro, a spot, a inserzioni, a happening. Di sicuro voglio coinvolgere la gente e prima di tutto i corleonesi. Portatemi delle idee!». Un anticipo del Grande Evento è appena partito. E' un concorso e si chiama «Corleone scrive al mondo»: l'invito è rivolto a tutti, ma in primo luogo ai 12 mila abitanti della culla di Cosa Nostra. Possono scrivere lettere in cui la cittadina - in prima persona - rac- conta il suo disperato desiderio di redenzione. «Quelle lettere pensiamo di farle circolare con le coppole colorate», spiega Raffaello Turtula, il coraggioso consigliere del sindaco pidiessino Giuseppe Cipriani che si è messo in testa di chiedere aiuto al guru Toscani per ribaltare in positivo un «marchio» di morte. Dice: «Sarà una campagna di riscatto civile con cui attirare anche investimenti industriali. "Corleone uguale mafia" diventerà "Corleone uguale iniziative culturali e industriali"». Turtula sogna di innescare un «circolo virtuoso» di iniziative e investimenti. «E sia chiaro, lontano dalle solite logiche assistenziali». «Finalmente le cose si stanno muovendo». Toscani è contento e rievoca la genesi del miracolo: «Mi ricordo la prima volta che andai in Sicilia, nel '64. Mi guardavano come un marziano e mi ripetevano: "La mafia? La mafia non esiste!". Adesso hanno capito, anche perché alla Sicilia Cosa Nostra ha dato solo miseria. La richiesta di Corleone è un segno incoraggiante: se si riconosce il problema, significa che la soluzione esiste». Ecco perché l'idea di maneggiare un materiale tanto bollente lo eccita: «Ma ci pensate? Fmora, il nostro prodotto più conosciuto nel mondo è stata la mafia, altro che l'opera!». Gabriele Beccaria Oliviero Toscani curerà la campagna per il rilancio di Corleone

Persone citate: Giuseppe Cipriani, Leonardo Sciascia, Oliviero Toscani, Raffaello Turtula, Riina, Toscani, Totò Riina

Luoghi citati: Comune Corleone, Corleone, Manhattan, New York, Palermo, Sicilia