«Kennedy l'ho ucciso io per conto della mafia»

«Kennedy t'ho ucciso io per conto della mafia» IL CASO JFK Un detenuto confessa. L'Fbi: non è credibile «Kennedy t'ho ucciso io per conto della mafia» WASHINGTON. James Files, un detenuto che sta scontando 50 anni di carcere a Chicago per l'omicidio di un poliziotto, afferma di aver ucciso John Kennedy assieme ad un killer della mafia, Charles «Chuck» Nicoletti: il ruolo di Lee Oswald sostiene - era solo quello di confondere le acque e complicare le indagini sull'assassinio del Presidente. La confessione di Files, resa il 22 marzo '94 ai collaboratori di un detective privato e registrata su videocassetta che sarà messa in commercio negli Usa da dopodomani, non è giudicata credibile dall'Fbi. Files dice di essere stato l'autista di Nicoletti e che questi, il 22 no¬ vembre 1963 a Dallas, gli chiese se se la sentiva di sparare a Kennedy nel caso lui non avesse colpito la testa del Presidente. Nell'attentato fu coinvolto anche un altro mafioso, John Rosselli. Nicoletti - aggiunge il detenuto - prendeva ordini dal boss Giancana. Files ricorda di aver sparato dopo aver visto che JFK era stato colpito al corpo. Il suo proiettile sarebbe penetrato poco sopra il sopracciglio destro e uscito dalla parte posteriore della testa. Contemporaneamente, Nicoletti avrebbe sparato di nuovo, colpendo la nuca di JFK. Il detenuto afferma di aver riscosso alcuni mesi dopo l'attentato 30 mila dollari. [Ansai

Persone citate: Giancana, John Kennedy, John Rosselli, Kennedy, Nicoletti

Luoghi citati: Chicago, Usa, Washington