«Stralciamo le grandi opere»
«Stralciamo le grandi opere» «Stralciamo le grandi opere» Rutelli: saranno finanziate a parte NUOVA LINEA SUL GIUBILEO ROMA ARE a Pietro quel che è di Pietro, e a Di Pietro quel che è di Di Pietro. L'offensiva lanciata da Francesco Rutelli ieri ha avuto un passaggio decisivo. «L'Anno Santo è un grande evento spirituale. Per farla finita con quanti non parlano d'altro che di affari, torte da spartire, super-business, dal Giubileo verranno stralciate le grandi opere». Ergo, ad Antonio Di Pietro resta solo il controllo sul famoso sottopassaggio di Castel Sant'Angelo. Che non si sa ancora se sarà sotto, più in là o di fianco al Tevere, ma che di certo vale solo 100 miliardi. Nuova linea del Comune di Roma sul Giubileo, dunque. In soldoni, dal budget previsto dal decreto governativo per l'Anno Santo, 3 mila 400 miliardi in totale, vengono tolte grandi opere per un valore complessivo che ne supera la metà. Si tratta della nuova linea di metropolitana, della terza corsia sull'autostrada che porta all'aeroporto di Fiumicino, ancora di una terza corsia per un lungo tratto del raccordo anulare, più la sistemazione delle vie adiacenti. «Il Comune le finanziera con i prestiti a tasso agevolato previsti dalla legge per la sistemazione delle aree metropolitane, e con l'emissione, che faremo a tempi brevi, di Boc, anche sul mercato internazionale» ha annunciato Rutelli. L'occasione era quella, fissata da giorni, di un incontro alla Federazione Nazionale della Stampa, perché Rutelli ritiene che sul Giubileo si faccia cattiva informazione. Aveva invitato tutti i direttori di giornali, l'unico presente era Giampaolo Cresci, vicedirettore del Tempo. Assente anche Luigi Zanda, che dell'agenzia per il Giubileo è presidente, ma che con Rutelli fila in perfetto accordo, e presente invece il presidente della Regione Lazio Piero Badaloni. La nuova linea di Rutelli è stata esposta in un lungo colloquio telefonico con il presidente del Consiglio. Rutelli aveva cercato Romano Prodi, dopo aver parlato anche con Massi mo D'Alema, nei giorni imme oliatamente successivi alla que relle con Di Pietro. Prodi ha quindi convocato a Palazzo Chigi, per stamattina, il sindaco di Roma, il ministro dei Lavori Pubblici e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Enrico Micheli, che ha la delega al Giubileo. Ma per gli impegni di Prodi, ieri in visita ufficiale a Parigi, oggi a Bruxelles, Palazzo Chigi non era in grado di confermare con certezza la presenza del presidente del Consiglio all'incontro. Francesco Rutelli ha spiegato con chiarezza la linea del Comune sul Giubileo: «E' il primo grande cantiere dopo Tangentopoli. Per giunta, in Italia i grandi eventi suscitano grandi paure: di tangenti, di lavori fatti male, di danni ambientali. E l'associazione di un grande evento con l'Anno Santo fa sospettare un'egemonia cattolica, fa prevedere orde di turisti, e nefasti connubi tra Vaticano e palazzinari. Per spezzare tutto questo, Roma ha bisogno di una risposta operativa. Di uno scatto d'orgoglio che sia anche una risposta alla Lega». E dunque «che il Giubileo resti il Giubi¬ lia: «Già nella stesura della legge per Roma Capitale si pose e si superò con successo la tentazione di far gestire opere di grande rilevanza tramite un "governo del governo" su Roma. Sarebbe un passo indietro se Prodi o Di Pietro si pensassero come nuovi governatori dell'Urbe». Antonella Rampino SOTTRATTE Al GIUBILEO Metropolitana di Roma, terzo tratto: 1300 miliardi Terza corsia nell'Autostrada RomaAeroporto di Fiumicino: 225 miliardi Terza corsia del Raccordo anulare: 250 miliardi Sistemazione delle strade adiacenti al Raccordo anulare: 165 miliardi il vertice italo-francese di li. Il presidente francese sluto vendicare e da partProdi non ha fatto nulla pscondere il clima nuovovando a parlare di «riprerapporti tra Francia e Ital«StRu leo: un messaggio spirituale, di riconciliazione, di accoglienza nella Capitale della cristianità». Questa la proposta che Rutelli porterà a Palazzo Chigi. Immediata la risposta di Antonio Di Pietro, che ha annunciato «ne parlerò domani con Prodi», e di tutto lo schieramento di destra. Alleanza Nazionale, per bocca del capogruppo consiliare Adalberto Baldoni, dà a Rutelli del Ponzio Pilato. Antonio Tajani, portavoce di Forza Italia, ha dichiarato: «Basta con le parole, ci vogliono i fatti». Marco Taradash, deputato della stessa formazione politica, accusa Rutelli di voler eludere e non risolvere i problemi. Molto soddisfatti, invece, i Verdi. Massimo Sca¬
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